Caratteristiche circuito Suzuka: GP del Giappone di F1
Nella terra d’Oriente per eccellenza si corre uno dei Gp più importanti della F1 su un tracciato veloce e difficile. Uno dei pochi “vecchia maniera” rimasti ancora in calendario, simile per caratteristiche a Spa. Nella storia della competizione spicca il duello Lauda-Hunt del 1976.
Suzuka può essere definita la Spa della terra del Sol Levante, classica ambientazione del Gp del Giappone, la cui prima edizione in F1 è datata 1976. Allora si correva su un altro circuito, quello del Fujiama, che sorge proprio alle pendici del monte Fuji. Ma se si escludono gli anni 1976, ’77, 2007 e 2008 in cui appunto la F1 venne a stabilirsi ai piedi dello statuario vulcano, la tradizionale base del Gp del Giappone è Suzuka. Già dal disegno della pista con la sua originale forma ad otto in cui due suoi tratti s’incrociano a livello sopraelevato, è evidente come ci si trovi di fronte ad un percorso diverso dai circuiti ultima generazione e dove è ancora possibile dare libero sfogo all’arte creativa della guida, facendo emergere il talento cristallino. Come avviene, del resto, a Spa-Francorchamps in Belgio.
Non a caso, infatti, Suzuka piace molto ai piloti ed è ritenuta un banco di prova molto importante per drivers e vetture, a partire dalle due curve combinate subito dopo il rettilineo del traguardo. Qui si giunge a circa 260 km/h ma non si tratta di una frenata consistente, anzi. La “First Turn”, infatti, è composta da due curve a destra, la prima molto veloce in cui la bravura sta nell’assestare un colpo di freno (ma senza esagerare) per affrontarla nel miglior modo possibile, al fine di frenare in modo più consistente per inserirsi nella successiva piega destrorsa lenta e stretta. Questa è la prima prova di abilità di Suzuka ma la sfida continua per ogni metro di asfalto in quanto tutti i punti del circuito giapponese non sono mai banali contenendo, ciascuno, imprevedibilità e diversi modi di interpretare la guida. A partire dalla successiva e rapida sequenza delle “S curves” da affrontare in seconda e terza marcia ad un ritmo infernale, dove non ci si può distrarre un attimo.
Per non parlare, poi, del lungo e difficile curvone Dunlop e della violenta staccata del tornatino Hairpin, il punto più lento del circuito. Ma il punto più selettivo e affascinante di Suzuka è la Spoon Curve, la “curva del cucchiaio”, grazie alla particolare forma che la caratterizza. E si tratta, infatti, di una piega che sembra nata dalla penna di un artista. Ci si arriva in piena velocità a circa 300 km/h. Si frena ma non troppo scalando fino alla quinta marcia con andatura costante intorno ai 225 km/h. Poi, dopo qualche secondo, verso la fine inizia l’accelerazione e proprio qui sta la capacità del pilota di premere con decisione il piede sull’acceleratore nel momento giusto per uscire alla grande, senza pestare sull’acceleratore prima del tempo ed uscire di strada.
Un’altra grande sfida di velocità è la 130 R, una sinistra velocissima da percorrere quasi in pieno con il cuore in gola e un’appena percettibile parzializzazione del gas, che conduce alla famosa variante “Casio Triangle”, nota per l’incidente tra Senna e Prost nel 1989 a seguito del quale il francese vinse il titolo. Un tuffo nelle storia proprio per introdurre episodi ed eventi significativi che hanno caratterizzato le edizioni del Gp del Giappone. Il primato in tal senso spetta all’esordio della gara orientale nel calendario dei Gp di F1, nel 1976, quando sul circuito del Fuji Lauda e Hunt si giocarono l’iride. La partita a due fu vinta dal pilota inglese (giunto terzo) a seguito del ritiro immediato del ferrarista spaventato dalla pioggia battente che aveva reso quasi proibitive lo svolgimento della gara.
Dopo dieci anni di sospensione, il Gp del Giappone rientrò sulla scena del Mondiale nel 1987 a Suzuka segnando il ritorno al successo della Ferrari dopo due anni di digiuno. Dal 1988 al 1991, essendo anche il penultimo appuntamento del Campionato, il Gp è decisivo per l’assegnazione del titolo e regala emozioni, trionfi e sconfitte a getto continuo nell’eccitante capitolo del duello tra Senna e Prost. Nel 1988 il brasiliano ottiene il suo primo trionfo iridato, nell’89 invece la sua sconfitta più bruciante ad opera di Prost con la nota collisione tra i due, nel 1990 la sua vendetta con un altro spettacolare incidente tra lui e il francese e nel 1991 il terzo Mondiale questa volta ai danni di Mansell.
Cinque anni dopo a Suzuka, Damon Hill vince corsa e Campionato mentre nel ’98 e ’99 è Hakkinen a mettersi dietro le Rosse di Schumacher e Irvine in classifica finale con due perentori successi. Ma all’alba del nuovo millennio questa pista sarà sempre ricordata per aver interrotto la lunghissima astinenza dalla vittoria finale della Ferrari che, dopo 21 anni, risale ai vertici assoluti con Michael Schumacher. Anche nel 2003 il campione tedesco sarà il primo del mondo a Suzuka, dopo una gara tormentata mentre nel 2006 la beffa: motore rotto con la vittoria in tasca e titolo ad Alonso. Non ci sono dubbi: in Giappone la F1 ha scritto capitoli di primaria importanza ed esaltanti della sua storia.
Indicazioni Geografiche del Circuito di Suzuka:
Il circuito di Suzuka, di proprietà della Honda, è situato tra le città di Nagoya e Osaka, dove tra l’altro operano gli aeroporti internazionali più vicini alla pista, a cui ci può giungere da entrambi i centri tramite il treno Kintetsu Express. L’autodromo è stato costruito all’interno di un grande parco giochi.
Numeri e statistiche del Circuito di Suzuka:
Lunghezza circuito: 5,807 Km
Giri in Gara: 53. Km totali: 307,771 Km.
Record sul Giro:
In Gara: Kimi Raikkonen con 1’31”540 alla media di 228,372 km/h nel 2005.
In Prova: Michael Schumacher con 1″28”954 alla media di 235,011 km/h nel 2006.
Sulla Distanza: Fernando Alonso, 53 giri in 1h23’53”413, alla media di 219,982 km/h nel 2006.
Albo d’oro Gran Premio del Giappone di F1
1976 Fuji Mario Andretti Lotus
1977 Fuji James Hunt Mclaren
1987 Suzuka Gherard Berger Ferrari
1988 Suzuka Ayrton Senna Mclaren
1989 Suzuka Alessandro Nannini Benetton
1990 Suzuka Nelson Piquet Benetton
1991 Suzuka Gherard Berger Mclaren
1992 Suzuka Riccardo Patrese Williams
1993 Suzuka Ayrton Senna Mclaren
1994 Suzuka Damon Hill Williams
1995 Suzuka Michael Schumacher Benetton
1996 Suzuka Damon Hill Williams
1997 Suzuka Michael Schumacher Ferrari
1998 Suzuka Mika Hakkinen Mclaren
1999 Suzuka Mika Hakkinen Mclaren
2000 Suzuka Michael Schumacher Ferrari
2001 Suzuka Michael Schumacher Ferrari
2002 Suzuka Michael Schumacher Ferrari
2003 Suzuka Rubens Barrichello Ferrari
2004 Suzuka Michael Schumacher Ferrari
2005 Suzuka Kimi Raikkonen Mclaren
2006 Suzuka Fernando Alonso Renault
2007 Fuji Lewis Hamilton Mclaren
2008 Fuji Fernando Alonso Renault
2009 Suzuka Sebastian Vettel Red Bull
2010 Suzuka Sebastian Vettel Red Bull
2011 Suzuka Jenson Button Mclaren
2012 Suzuka Sebastian Vettel Red Bull
2013 Suzuka Sebastian Vettel Red Bull
2014 Suzuka Lewis Hamilton Mercedes
2015 Suzuka Lewis Hamilton Mercedes