Una delle più grandi classiche del Mondiale e dell’automobilismo internazionale vive quest’anno un’altra pagina della sua lunga storia che, iniziata nel lontano 1926, fece il suo esordio in F1 nel 1951 sul già glorioso circuito del Nurburgring.
Assieme ai Gp di Francia, d’Italia, di Gran Bretagna, di Monaco e del Belgio, il Gp di Germania è una di quelle classicissime del Mondiale da non perdere e dove si respira la storia di questo sport. Dopo la pausa dello scorso anno, Hockenheim torna ad ospitare il Circus iridato e l’evento sarà un’ulteriore vetrina per la Mercedes, che potrà fornire un’altra importante prova di forza nella corsa di casa davanti a tantissimi tifosi. La pista di Hockenheim non è più quella di una volta. Da tempo, è stata letteralmente “castrata” delle sue principali caratteristiche tecniche, che la ponevano tra i circuiti più veloci del mondo con quei rettilinei immensi, intervallati da strette chicanes, dove si toccavano in scioltezza velocità paurose.
Se a ciò si aggiunge che il tracciato si estendeva per quasi sette chilometri, stiamo a descrivere un vero e proprio monumento motoristico, in cui non c’era solo l’acceleratore a tavoletta a farlo da padrone ma anche l’abilità in curva grazie all’ultima sezione denominata “Motodrom”: la parte mista animata, all’esterno, dal tifo da stadio del pubblico, tra fumogeni e mortaretti. Oggi il “Motodrom” c’è ancora ed è l’unica parte del vecchio Hockenheim rimasto intatto, oltre al rettilineo del traguardo. Tutto il resto è stato spazzato via da modifiche radicali che hanno ucciso il dna da “mostro della velocità” del circuito, che molti appassionati hanno accettato a malincuore.
La nuova Hockenheim, infatti, è fortemente lontana dalla sua illustre progenitrice protagonista in F1 dal 1970 al 2001. La singolare peculiarità dei lunghi rettilinei sfogamotori è sparita d’un colpo dal 2002 lasciando spazio ad un tracciato come tanti altri, molto più anonimo dove gli unici punti interessanti sono rimasti proprio quei tratti del “Motodrom” comuni alla vecchia pista. L’unica parte nuova degna di nota è la lunga parabolica da percorrere in piena accelerazione verso sinistra fino a superare i 300 km/h che porta al lentissimo tornatino “Hairpin”. Qui c’è una brusca frenata dove impazzano i sorpassi, con le vetture che spesso vanno anche a finire oltre il cordolo esterno. Se si esclude questa frazione di pista, tuttavia, si tratta di un circuito come tanti altri, “Motodrom” a parte, medio-veloce ma nulla di più. Resta inteso che, come accadeva in passato, l’equilibrio di assetto tra velocità e aderenza resta il nodo fondamentale per andare forte anche sulla rinnovata Hockenheim.
Come si accennava il Gp di Germania ha una tradizione molto florida nel panorama automobilistico internazionale. Venne organizzato per la prima volta nel 1926 e visse un’epoca d’oro già negli anni Trenta con le leggendarie battaglie tra Mercedes, Auto Union e Alfa Romeo sulla difficile e interminabile pista del Nurburgring da oltre 22 chilometri di estensione. Dopo la guerra, venne l’epoca della F1, inaugurata da un formidabile trittico di trionfi tricolori dal 1951 al ’53, grazie a Nino Farina e Alberto Ascari, entrambi alla guida della Ferrari. Poi, nel 1954, giunse il primo successo casalingo della Mercedes condotta da Juan Manuel Fangio fino ad arrivare alle affermazioni inglesi del decennio successivo. Il Gp di Germania più impresso nella storia degli appassionati resta sicuramente l’edizione del 1976, che determinò una svolta per questa competizione. Il grave incidente di Niki Lauda da cui il pilota austriaco ne uscì vivo per miracolo mise definitivamente al bando il vecchio impianto del Nurburgring a vantaggio di Hockenheim, a partire dal 1977.
Successivamente il Nurburgring rientrò ma con un percorso molto più breve e ricavato dalla pista precedente. Nel 1982, intanto, il Gp di Germania scrisse, suo malgrado, un’altra drammatica pagina della F1 a causa del terribile incidente occorso a Pironi in prova che costò al francese il ritiro dalle corse. Il ritorno del Nurburgring nel 1985 coincise con la bella vittoria di Michele Alboreto sulla Rossa di un felicissimo Enzo Ferrari mentre nove anni dopo, un’altra vettura di Maranello fece sognare i tifosi: quella di Gherard Berger che ad Hockenheim regalò un primo posto significativo, giunto dopo quasi quattro anni senza vittorie per la stessa Ferrari. E nel 1995 ecco la prima affermazione di un tedesco in Germania. E che tedesco visto che è Michael Schumacher, imbattibile con la Benetton-Renault.
Indicazioni Geografiche del Circuito di Hockenheim:
Hockenheim è stato costruito nella Foresta Nera ed infatti i lunghi rettilinei della vecchia pista erano delimitati da due file di alberi. Si trova a circa 25 chilometri da Heidelberg e per raggiungere il tracciato è necessario imboccare l’autostrada A5.
Numeri e statistiche del Circuito di Hockenheim:
Lunghezza circuito: 4,574 Km
Giri in Gara: 67. Km totali: 306,458 Km.
Record sul Giro:
In Gara: Kimi Raikkonen con 1’13”780 alla media di 223,182 km/h nel 2004.
In Prova: Michael Schumacher con 1″13”306 alla media di 224,625 km/h nel 2004.
Sulla Distanza: Michael Schumacher, 66 giri in 1h23’54”848, alla media di 215,852 km/h nel 2004.
Albo d’oro Gran Premio di Germania di F1
1951 Nurburgring Alberto Ascari Ferrari
1952 Nurburgring Alberto Ascari Ferrari
1953 Nurburgring Nino Farina Ferrari
1954 Nurburgring Juan Manuel Fangio Mercedes
1956 Nurburgring Juan Manuel Fangio Ferrari
1957 Nurburgring Juan Manuel Fangio Maserati
1958 Nurburgring Tony Brooks Vanwall
1959 Avus Tony Brooks Ferrari
1961 Nurburgring Stirling Moss Lotus
1962 Nurburgring Graham Hill Brm
1963 Nurburgring John Surtees Ferrari
1964 Nurburgring John Surtees Ferrari
1965 Nurburgring Jim Clark Lotus
1966 Nurburgring Jack Brabham Brabham
1967 Nurburgring Danny Hulme Brabham
1968 Nurburgring Jackie Stewart Matra
1969 Nurburgring Jacky Ickx Brabham
1970 Hockenheim Jochen Rindt Lotus
1971 Nurburgring Jackie Stewart Tyrrell
1972 Nurburgring Jacky Ickx Ferrari
1973 Nurburgring Jackie Stewart Tyrrell
1974 Nurburgring Clay Regazzoni Ferrari
1975 Nurburgring Carlos Reutemann Brabham
1976 Nurburgring James Hunt Mclaren
1977 Hockenheim Niki Lauda Ferrari
1978 Hockenheim Mario Andretti Lotus
1979 Hockenheim Alan Jones Williams
1980 Hockenheim Jacques Laffite Ligier
1981 Hockenheim Nelson Piquet Brabham
1982 Hockenheim Patrick Tambay Ferrari
1983 Hockenheim Renè Arnoux Ferrari
1984 Hockenheim Alain Prost Mclaren
1985 Nurburgring Michele Alboreto Ferrari
1986 Hockenheim Nelson Piquet Williams
1987 Hockenheim Nelson Piquet Williams
1988 Hockenheim Ayrton Senna Mclaren
1989 Hockenheim Ayrton Senna Mclaren
1990 Hockenheim Ayrton Senna Mclaren
1991 Hockenheim Nigel Mansell Williams
1992 Hockenheim Nigel Mansell Williams
1993 Hockenheim Alain Prost Williams
1994 Hockenheim Gherard Berger Ferrari
1995 Hockenheim Michael Schumacher Benetton
1996 Hockenheim Damon Hill Williams
1997 Hockenheim Gherard Berger Benetton
1998 Hockenheim Mika Hakkinen Mclaren
1999 Hockenheim Eddie Irvine Ferrari
2000 Hockenheim Rubens Barrichello Ferrari
2001 Hockenheim Ralf Schumacher Williams
2002 Hockenheim Michael Schumacher Ferrari
2003 Hockenheim Juan Pablo Montoya Williams
2004 Hockenheim Michael Schumacher Ferrari
2005 Hockenheim Fernando Alonso Renault
2006 Hockenheim Michael Schumacher Ferrari
2008 Hockenheim Lewis Hamilton Mclaren
2009 Nurburgring Mark Webber Red Bull
2010 Hockenheim Fernando Alonso Ferrari
2011 Nurburgring Lewis Hamilton Mclaren
2012 Hockenheim Fernando Alonso Ferrari
2013 Hockenheim Sebastian Vettel Red Bull
2014 Hockenheim Nico Rosberg Mercedes
Carlo M.
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