La tribuna di lunedì scorso all’Olimpico ha riaperto la questione Ljajic, uno dei talenti più cristallini del nostro campionato che purtroppo deve fare i conti con un carattere un po’ fumantino. Chi non ricorda infatti la “scazzottata” con Delio Rossi ai tempi della Fiorentina?
Ljajic è un fenomeno ma ha fatto della discontinuità il suo punto di forza: il giocatore del Torino infatti alterna partite esaltante a prestazioni incolore e tutte le squadre che hanno avuto l’onore di averlo nella propria rosa (Fiorentina, Inter, Roma e Torino) hanno imparato a conoscerlo, ad amarlo e ad odiarlo.
Dopo l’ultima tribuna, sembra che il Napoli abbia deciso di puntare forte sull’attaccante del Torino, perché i tre tenori hanno iniziato a non “cantare” più come prima: Mertens si è bloccato, Callejon ha smesso di segnare, Insigne è infortunato e il direttore di orchestra Hamsik è fermo a una rete in 15 partite.
Ljajic servirebbe come il pane a Sarri, perché potrebbe giocare nel tridente d’attacco e creare i presupposti per aumentare il volume di gioco offensivo del Napoli, che nelle ultime giornate ha subito un crollo vertiginoso.
Con Milik ai box e un Inglese in arrivo (attaccante dalle buone prospettive ma un po’ acerbo) serve un talento assoluto che possa ridare vigore all’attacco del Napoli, che in poche giornate è passato dalle stelle alle stalle.
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