Ufficializzato il nuovo nome sulla panchina del Benevento.
La squadra campana è rimasta solo un anno nella Serie A, dimostrando di non avere gli elementi utili per stare nella categoria. Sin dall’inizio della stagione si è capito come il suo destino fosse segnato. Ha perso le prime quattordici partite del campionato, praticamente metà del girone d’andata, prima di trovare il primo punto in un pareggio contro il Milan. In quella sfida è assurto agli onori delle cronache il portiere Brignola, che è andato a segno con un colpo di testa su calcio piazzato.
Aver accumulato appena 4 punti in un girone d’andata è una condanna quasi matematica alla Serie B. Ora deve ripartire dalla cadetteria, cercando di risalire nella massima serie e prepararsi con più attenzione.
Sicuramente sono stati fatti degli errori, non è stata valutata con attenzione la rosa a disposizione. Occorre intervenire maggiormente nel mercato, prendendo giocatori esperti e unendoli a giovani in rampa di lancio. La scorsa stagione del Benevento deve servire da esempio per non ripetere gli errori passati, occorre mostrare più iniziativa e scelte strategiche opportune.
In questi ultimi giorni è stato ufficializzato il nuovo mister della squadra giallorossa. Il suo nome è Cristian Bucchi, reduce da una scorsa stagione terminata male con il Sassuolo, che ha legato per un anno la sua avventura.
Comunque è un problema che si ripete da diversi anni. Quel sali e scendi da una categoria all’altra, dimostra come si sia creato un buco evidente tra le squadre più importanti e quelle meno. Ricordiamoci come l’ultimo scudetto vinto da un team di media classifica risale al 1991, alla Sampdoria trascinata da Vialli e Mancini. Poi il divario si è fatto sempre più ampio, con notevoli difficoltà da parte dei club inferiori di riuscire a far quadrare i bilanci. Per mettere in piedi una formazione competitiva ci vorrebbero più risorse, che al momento non si dispone.
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