Barcellona, pagamenti indiretti all’arbitro Negreira: in Spagna scoppia la “Calciopoli 2”

Barcellona, club nella bufera per aver elargito, dal 2016 al 2018, 1,4 milioni euro alla DASNIL 95 SL, una società direttamente collegata all’arbitro José Maria Enriquez Negreira, ex vicepresidente del collegio arbitrale della Liga. Tebas, presidente della Liga, scongiura eventuali penalizzazioni: “Fatti risalenti a cinque anni fa, per cui caduti in prescrizione”.

Il Barcellona si trova attualmente al centro di uno scandalo di corruzione, fatto emergere da un’inchiesta condotta da El Mundo sui pagamenti che la società catalana avrebbe elargito, nel biennio 2016-18, circa 1,4 milioni di euro alla DASNIL 95 SL, una società fondata nel 1995 da José Enriquez Negreira, all’epoca vicepresidente del comitato tecnico arbitrale della Liga.

Tali pagamenti, sarebbero stati finalizzati a ricompensare Negreira di alcune attività di “consulenza” svolte dal direttore di gara nei confronti del club catalano. Attività di consulenza che, come ha dichiarato lo stesso Negreira al fisco spagnolo, oltre a fornire indicazioni ai giocatori blaugrana sull’atteggiamento da tenere in base all’arbitro designato a dirigerli, avrebbero dovuto garantire che non sarebbero state prese decisioni sfavorevoli nei confronti del Barça.

Le ultime fatture emesse a beneficio della DASNIL risalirebbero al giugno 2018, quando Negreira, arbitro attivo dal ’75 al ’92, aveva già lasciato l’incarico di vicepresidente del collegio arbitrale della Liga. L’inchiesta del Mundo, avanzata in questi giorni, ha portato a galla nuovi scenari, affermando come il legame tra il Barça e Negreira si protraesse sin dal 2001, quando a rivestire la carica di presidente blaugrana era Joan Gaspart, e che la cifra percepita da Negreira nell’arco di 17 anni, ammonti a 6,6 milioni di euro.

José Maria Enriquez Negreira: l’arbitro anti-madridista “Fischietto d’oro” nel 1982

Andando più a fondo nella carriera di Negreira si scopre una reputazione “anti-madridista” conquistata lungo le 12 stagioni trascorse sui campi della Primera División. Come riportato da “El Mundo”, in un articolo che ha ripercorso alcune tappe della carriera di Negreira, il classe 1945 nativo di Barcellona, ha un record di 66 cartellini (di cui cinque rossi) estratti ai danni del Real, “La squadra cui fischiò di più” titola l’articolo, nell’arco delle 36 partite in cui ha diretto “Los Blancos” (132 le presenze totali in Primera División).

Negreira si è inoltre reso protagonista di alcuni episodi controversi (secondo una prospettiva “Blanca”), come ricorda la testata madrilena, citando un derby del 1986-87 vinto dall’Atletico 4-0 e giocato dal Real in 10 sin dal minuto 38 per l’espulsione di Milan Jankovic, ex mezzala madridista.

O, ancora, l’aver arbitrato il 2-2 tra Sport Gijon e Real Sociedad del 1981, che elesse questi ultimi campioni di Spagna per la prima volta proprio ai danni del Real Madrid, dopo che le due squadre avevano condotto a pari punti l’intero campionato (la Real Sociedad vinse per i vantaggi negli scontri diretti). In quella gara, inchiodata sino all’89’ sul 2-1 Gijon, fu Jesus Zamora a marcare il gol decisivo.

Eppure, Negreira è stato anche uno degli arbitri spagnoli maggiormente apprezzati durante i suoi anni di attività, come dimostra il “Fischietto d’oro” conferitogli alla fine della stagione 81-82

Tebas: “Il Barcellona avrebbe potuto incorrere nella retrocessione. Ma il reato risale a 5 anni fa ed è in prescrizione”

Non si è fatto attendere l’intervento di Javier Tebas, attuale presidente della Liga spagnola. L’avvocato di origini costaricensi, nel corso di una conferenza stampa, ha sottolineato la gravità dei comportamenti messi in atto dal Barcellona e da Negreira, qualora un caso di corruzione fosse accertato, ma ha anche ribadito come, per i tempi della giustizia sportiva spagnola, che ammontano a tre anni, il caso debba ormai considerato in prescrizione, dunque archiviato:

“Non sarebbe possibile neanche aprire un’inchiesta – ha detto Tebas – Qualora il reato non fosse in prescrizione, apriremmo un fascicolo del quale dovrebbe poi occuparsi il Giudice disciplinare sociale, e le sanzioni sarebbero potute andare dalla retrocessione all’esclusione dalla Liga. I tempi della giustizia sportiva sono scaduti, ma se la giustizia ordinaria dovesse decidere di intervenire, ci costituiremmo parte civile”, ha detto Tebas, che non ha mancato di sottolineare come tutta la vicenda stia nuocendo all’immagine del calcio spagnolo.

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