Gol, partita, Liga. Il Barcellona si impone 3-0 sul campo del Real Madrid e si cuce la Liga sul petto. I catalani infatti hanno scacciato il Real a -14, il Valencia a -11 e l’Atletico a -9. Il 3-0 con cui i catalani hanno strapazzato i blancos è figlio di una partita strana in cuoi Valverde ha azzeccato tutto mentre Zidane ha commesso errori da principiante. A partire dalla formazione iniziale.
Secondo quale logica si possono tenere in panchina Isco, Bale e Asensio contemporaneamente? Il Real di quest’anno non si può permettere di privarsi del talento di questi fenomeni, soprattutto se si mandano in campo giocatori mediocri come Kovacic, colpevole di aver spianato la strada al primo gol del Barcellona. Zidane avrebbe dovuto schierare la formazione migliore, invece ha “sottovalutato” la voglia di rivincita del Barcellona e ha messo in campo una formazione poco efficace.
Sergi Roberto ha stravinto ogni duello a centrocampo, Iniesta ha confermato di essere ancora uno dei migliori al mondo e Messi ha sigillato il vantaggio di Suarez con un rigore e un assist “scalzo” a Vidal a tempo scaduto. Il Real ha avuto le sue occasioni, ma non sono state il frutto di giocate ben assemblate ma solo il risultato di folate offensive confusionarie e intrise di rabbia agonistica. Male anche i soliti: Benzema è in piena crisi realizzativa e in Spagna viene soprannominato Benzemalo, Ronaldo si specchia troppo in sè stesso, Modric predica nel deserto, Casemiro vaga per il campo con la sindrome del disperso.
Serve un cambio di rotta e un ritiro forzato per analizzare il momento in maniera approfondita e capire come risalire la china. L’idea è quella di un ambiente che ha vinto tanto, forse troppo, e che non scende più in campo con la cattiveria agonistica di chi deve sudarsi ogni vittoria…
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