Atalanta-Juventus 2-2, partita dominata, complicata da un’ingenuità di Bentancur e da scarsa cattiveria
Atalanta-Juventus 2-2. Guardando unicamente il risultato si presuppone sia stata una partita spettacolare e ricca di colpi di scena.

Fonte: Twitter Juventus
Senza dubbio è stata così, ma soprattutto per demerito dei bianconeri. Non sono riusciti a sfruttare il momento decisivo per assestare il colpo vincente.
Pronti via e subito i bianconeri passano in vantaggio grazie ad una generosa concessione della difesa bergamasca. In particolare di Djimsiti, che calcia verso la propria porta anziché rinviare lungo.
Questa è una fase molto importante dell’incontro, perché i torinesi spingono sull’acceleratore per trovare il raddoppio. Quasi ci riescono e solo la traversa impedisce a Bentancur di festeggiare la rete. Come in una sliding doors la stessa decide di aprirsi poco dopo all’unica occasione fin qui maturata dai bergamaschi. Zapata è bravo a liberarsi di Bonucci, non proprio al 100% in quell’occasione e a freddare Szczesny.
Una Juventus che pian piano abbandona propositi offensivi, palesando più di qualche difficoltà fisica. Dybala e Douglas Costa non sono sembrati irresistibili come spesso è successo a loro. Il colpo del singolo è arrivato da Ronaldo, entrato nella ripresa. Ha raddrizzato una partita che stava girando verso la sconfitta. L’espulsione di Bentancur per doppia ammonizione e il vantaggio di Zapata pochi minuti dopo hanno complicato i piani.
Atalanta-Juventus, lo scorso anno, era finita su un punteggio identico, ma a parti invertite, con i bergamaschi che sono riusciti a recuperare lo svantaggio di due reti. Quest’anno, invece, è toccato ai bianconeri rimediare ad una rete di vantaggio come ad un uomo in meno.
Ecco se c’è un’osservazione da fare, importante, riguardo a questa sfida è senza dubbio la grande capacità della squadra di rialzare la testa. E’ stato in inferiorità numerica per quasi un tempo di gioco.
Significa che la determinazione, la sicurezza nei proprio mezzi è presente, soprattutto quando le condizioni non sono delle più favorevoli. Allegri all’inizio della partita, aveva optato per lasciare Ronaldo in panchina e schierare Douglas Costa assieme a Dybala a sostenere l’unica punta Mandzukic.
Gasperini ha schierato la sua solita formazione, ovvero il 3-4-2-1, ma solo che in difesa ha dovuto fare a meno di Toloi e Palomino. Quindi spazio a Mancini e Djimsiti e si è vista la differenza.
Un 4-3-2-1 disposto da Allegri con la possibilità di schierare l’attaccante croato nella sua condizione naturale di punta centrale, senza l’ingombro del talento portoghese.
Purtroppo in questa giornata l’argentino non è sembrato nelle sue migliori condizioni, dato che ha sbagliato diversi palloni e non è mai entrato nel vivo del gioco. Costa idem, poco al centro del gioco, poco attivo con le sue finte ed incursioni sulle fasce.
Questo non si può affermare come passo falso, dato che è arrivato contro una squadra importante. Semmai c’è da pensare ad alcune amnesie e soprattutto alla mancanza di cattiveria. Per essere grandi è necessario anche essere spietati e colpire l’avversario nel momento giusto.
Ora c’è un’ultima partita in cui si può chiudere l’anno con una bella vittoria. Pensare quindi con più serenità alla seconda e decisiva parte di stagione.
Lorenzo Carrega
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