Oggi è il compleanno di Antonio Cabrini: riviviamo insieme la sua carriera
Compie 59 anni una delle bandiere di un calcio che non c’è più, quello formato da un po’ più di sentimenti che di denaro e procuratori.
Oggi è il compleanno di Antonio Cabrini: la sua carriera in pillole racconta di oltre 350 partite in Serie A, 15 stagioni e 35 reti. 13 anni con la stessa maglia, quella della Juventus, che gli spalancò le porte della Nazionale della quale divenne capitano e campione del mondo nel 1982.
Questi i numeri di uno dei terzini sinistri più forti, carismatici e completi della storia del calcio italiano e mondiale; difensore affidabile in fase di ripiegamento, letale allo stesso modo in fase propositiva. Questo era il calciatore Antonio Cabrini, nato a Cremona l’8 ottobre 1957, mentre solamente 16 anni dopo riuscirà ad esordire con la squadra della propria città. Inizierà da Ala, quando poi Nolli, allenatore degli Allievi, lo farà arretrare di una decina di metri.
L’esordio in Serie C avviene nella stagione 1973-1974, con 3 presenze, divenendo titolare l’anno dopo. Gli scout della Juventus lo notano subito e lo acquistano lasciandolo, però, in prestito in Serie B, a Bergamo, dall’Atalanta, dove disputa un campionato discreto.
Tornato in bianconero, però, Cabrini sboccia. Esordisce a 19 anni il 13 febbraio 1988 contro la Lazio, gara vinta dalla Vecchia Signora per 2-0. Lo spazio, ovviamente, è quello che è: 7 presente ed una rete, segnale del fatto che il vizio del gol nel ragazzo c’è. Quella è la stagione del primo scudetto firmato Giovanni Trapattoni.
Nella stagione 1977-1978 Cabrini è cresciuto, dimostrando molto più dei 20 anni che possiede, divenendo un titolare inamovibile di quella squadra che riuscì a vincere un altro scudetto.
Non solo le porte dell’11 titolare si aprono in quell’anno per il ragazzo partito dalla provincia: viene infatti convocato in Nazionale riuscendo ad esordire il 2 giugno 1978 sostituendo Aldo Maldera.
Verrà soprannominato il “Bell’Antonio” per la sua popolarità ed il bell’aspetto, divenendo una colonna portante dell’Italia e dell’italianietà, ancor prima che della Juventus.
Con la maglia della Juve vincerà due scudetti nel 1980-1981 e nel 1981-1982. Nella rappresentativa del Bel Paese, poi, con l’arrivo di Bearzot, a 24 anni per lui arrivano le ocasioni da titolare nel mondiale dell’82, dove sarà protagonista assoluto nonostante il rigore sbagliato contro la Germania Ovest nella finale, poi comunque vinta dagli azzurri.
Tornato in bianconero non smetterà di collezionare trofei: due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa Campioni, una Coppa Intercontinentale.
Antonio Cabrini lascerà la Juventus nel 1989 approdando a Bologna dove chiuderà la carriera nel 1991. Tanti auguri ad una delle figure più autorevoli di un calcio che, come detto in precedenza, sta lentamente scomparendo.
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