Analisi Gara MotoGP 2018 Repubblica Ceca: Dominio Ducati ma ride sempre Marquez

Il giro di boa del Motomondiale 2018, in quel di Brno, Repubblica Ceca, incorona una Ducati nuovamente in formissima, che piazza una splendida doppietta, con Andrea Dovizioso che festeggia al meglio i 100 gettoni in sella ad un bolide di Borgo Panigale, tornando ad assaporare una vittoria che mancava dall’apertura di Losail.

Valentino Rossi in curva durante la gara di Brno.
Fonte: Twitter Rossi

Il forlivese ha preceduto un combattivo Jorge Lorenzo e un Marc Marquez che ha di che sorridere, dato che il suo margine su Valentino Rossi si amplia ad un rassicurante +49.

Il Dottore, dopo una prima metà di gara nelle posizioni che contano, ha dovuto ancora una volta convivere con i problemi della M1, passando un buon Cal Crutchlow solo all’ultima curva, per il 4° posto finale.

Danilo Petrucci chiude 6°, mentre disastrosa è stata la domenica di Maverick Vinales, subito out in una carambola che ha coinvolto anche Bradley Smith e Stefan Bradl.

In Moto2, vittoria e sorpasso in vetta alla classifica per Miguel Oliveira, adesso a +2 su Francesco Bagnaia, ieri 3° dietro anche al compagno di box Luca Marini.

In Moto3, Marco Bezzecchi approfitta parzialmente dell’assenza di Jorge Martin, finendo 6°; un risultato che gli vale un +3 in classifica sullo spagnolo. La vittoria, invece, è andata a Fabio Di Giannantonio.

 

DUCATI: LA DOPPIETTA DEI RIMPIANTI

Come da previsioni e della vigilia e maturate durante il weekend di gara, la Ducati ha fatto proprio il Gran Premio di Repubblica Ceca in modo netto ed evidente, mostrando una moto e una coppia di piloti assolutamente in forma ed in grado di giocarsi al meglio la vittoria di tappa. Solo quella purtroppo poiché, a meno di terremoti al momento difficilmente pronosticabili, è davvero arduo pensare che uno tra Andrea Dovizioso, ieri splendido vincitore nella 100.esima gara in Ducati (10.ima vittoria in MotoGP, 19.esima in totale), e Jorge Lorenzo possa davvero impensierire Marc Marquez in ottica iridata. A nove gare dal termine, il gap parla di -67 per il forlivese e -75 per il maiorchino. Decisamente troppi.

Ma torniamo alla gara di ieri. Partito dalla pole, il Dovi viene superato da Rossi, salvo riprendersi la leadership già nella prima tornata; Lorenzo, dal canto suo, non riesce a partire come suo solito e resta 4°. Jorge infila Marc in curva 3, salvo subire la risposta del Cabroncito qualche giro dopo. Davanti, Dovizioso tiene un ritmo non forsennato, fino a quando Rossi non rompe gli indugi a 14 giri dalla conclusione, mentre dietro Lorenzo e Marquez continuano a scambiarsi di posizione. Ai -11, però, il Dovi in fondo al rettilineo dei box torna al comando, mentre Lorenzo, infilato anche da Crutchlow, sembra molto in difficoltà, cominciando a staccarsi.

Stavolta, però, l’ex Yamaha riesce a reagire ed infila prima il Dottore poi Crutchlow entrambi all’ultima esse prima del traguardo, riuscendo poi a ricucire sui primi due. Il finale è al cardiopalmo. Ai -4, sempre all’ultima esse, Lorenzo sfiora il sorpasso dell’anno, infilando prima Marquez poi Dovizioso, uscendo però un filo troppo largo e consentendo al compagno di box di tornare subito davanti. Il forlivese resta freddissimo in questi ultimi, infuocati chilometri, e va a vincere. Lorenzo, invece, risponde colpo su colpo a Marquez, andando a completare la doppietta Ducati. Una vittoria bellissima quanto, lo ripetiamo, ‘dolorosa’, visto quello che poteva essere e finora non è stato.

 

Marc Marquez Gran Premio di Repubblica Ceca 2018 (foto da: motogp.com)

HONDA: MARC MARQUEZ C’È SEMPRE

Campione del Mondo in carica, super favorito, ogni gara che passa, per il tris iridato consecutivo, che lo porterebbe a quota 7 titoli mondiali. Marc Marquez è una certezza e la domenica di Brno non fa assolutamente eccezione. Nelle dichiarazioni post gara, il pilota HRC ha ammesso di non aver avuto il giusto feeling con la moto, preferendo quindi accontentarsi di un podio comunque d’oro, visto che il suo inseguitore principale, Valentino Rossi, gli arriva ancora una volta dietro, permettendogli di incrementare il margine in classifica a +49 (181 a 132). Eppure, andando a guardare nei dettagli la gara, non è che Marc si sia risparmiato, anzi.

Dopo una partenza guardinga, tesa più che altro ad evitare rischi inutili, Marc s’ingarella sin dal primo giro in battaglia con il connazionale Lorenzo, inizialmente per la terza posizione. Un duello che, nei primi giri, fa guadagnare qualcosa al duo italiano al comando, Dovizioso-Rossi. All’incirca ad un terzo di gara, lo spagnolo sembra voler dare uno strattone, liberandosi del maiorchino, ricucendo in poco tempo sui primi e infilando Rossi subito dopo il Dovi. L’italiano della Ducati, però, lo tiene dietro e nel finale Marquez deve vedersela nuovamente con Lorenzo. In barba all’essere ragioniere, Marc se le da di santa ragione con Jorge, compreso nell’ultimo giro, alzando bandiera bianca solo sul traguardo.

Vinales, Fonte: Twitter Vinales

YAMAHA: VALENTINO NON BASTA. VINALES KO

Non è stata una domenica da ricordare per la Casa di Iwata, ancora una volta alle prese con gli arcinoti problemi della M1 nella gestione delle Michelin, oltre ad un po’ di sfiga, che in questo caso ha colpito Maverick Vinales. Rimasto intruppato a centro gruppo dopo il via, lo spagnolo è volato nel ghiaione in curva 3, incolpevolmente coinvolto nel contatto tra la Honda di Stefan Bradl e la KTM di Bradley Smith (con il quale Maverick se l’è presa molto). Uno zero che complica maledettamente i discorsi iridati dello spagnolo, essendo adesso finito a -72 da Marquez. Travagliata è stata la gara di Valentino Rossi, che ce l’ha messa tutta ma alla fine si è dovuto accontentare del 4° posto, ai piedi del podio.

Partito benissimo dalla seconda piazzola e subito al comando, altrettanto in fretta Vale deve riconsegnare la prima posizione a Dovizioso, riuscendo poi agevolmente a seguirlo da vicino, anche dato il ritmo non impossibile imposto dal connazionale. Ai -14, il Dottore passa in testa e prova a menare lui le danze; poco meno di tre giri dopo, però, il Dovi si riporta davanti, e Valentino deve lasciar spazio anche a Marquez. E’ la fase decisiva della gara di Rossi, che comincia a perdere grip e prestazione, prestando il fianco agli attacchi anche di Crutchlow e Lorenzo. Finito 5°, però, Valentino non naufraga e, richiamando tutta la sua esperienza, riesce ad avere la meglio sull’inglese in volata. Rivaleggiare con un Marquez così è già difficile; ma se ad Iwata non si danno una mossa, Rossi corre il rischio di diventare vice-campione del mondo non avendo avuto quasi mai l’opportunità di giocarsela alla pari con l’avversario.

 

GLI ALTRI: POSITIVI CRUTCHLOW E PETRUCCI. DELUDONO LE SUZUKI

Passiamo alla gara degli altri, tra i quali spiccano sicuramente Cal Crutchlow e Danilo Petrucci. Il pilota inglese, su un circuito a lui molto congeniale, si è davvero ben comportato, riuscendo a reggere il passo dei primi per tutta la gara, arrivando per qualche momento anche ad avere velleità di podio. Il sorpasso subito da Rossi nel finale non scalfisce una comunque buona top-5. Subito alle sue spalle è arrivato Danilo Petrucci (Ducati Pramac). Il ternano ha pagato una partenza non eccezionale (con anche timore di jump start), spremendo molto le sue gomme nella rimonta, fallendo di pochi decimi l’aggancio con la coppia Rossi-Crutchlow.

Dopo aver cominciato bene il weekend, si sono un po’ persi sia Johann Zarco che Dani Pedrosa, finiti rispettivamente 7° ed 8°, alquanto staccati dalla vetta. Subito dietro ecco Alvaro Bautista (Ducati Angel Nieto), mentre completa la top-10 Andrea Iannone, che ha la meglio nel duello tutto in casa Suzuki con Alex Rins (11°). Una Suzuki che non ha convinto sulla distanza di gara. La zona punti è raggiunta anche da Jack Miller (Ducati Pramac), Franco Morbidelli (Honda Marc VDS), Hafizh Syahrin (Yamaha Tech 3) ed Aleix Espargaro (Aprilia). Classificati anche Thomas Luthi (Honda Marc VDS), Takaaki Nakagami (LCR Honda Idemitsu), Karel Abraham (Ducati Angel Nieto), Sylvain Guintoli (Suzuki) e Xavier Simeon (Ducati Avintia). Ritirati, tra gli altri, anche Scott Redding, Aprilia (caduto), e Tito Rabat, Ducati Avintia (problema tecnico).

 

MOTO2: OLIVEIRA METTE LA FRECCIA SU BAGNAIA. MARINI SI CONFERMA

Cambio al vertice nella Middle Class. In una gara molto emozionante, Miguel Oliveira fa il colpo doppio, spuntandola in gara e prendendosi la vetta della classifica, superando di due lunghezze Francesco Bagnaia (166 a 164). Il portoghese della KTM ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio su un sempre più convincente Luca Marini, beffato per soli 7 centesimi ed al secondo podio di fila. Chiude 3° Bagnaia, anche lui in bagarre pressoché per tutta la gara, subito avanti al rimontante Lorenzo Baldassarri. Xavi Vierge finisce 5°, regolando il gruppetto degli inseguitori formato anche, nell’ordine, da Brad Binder, Marcel Schrotter, Jorge Navarro e Sam Lowes. Mattia Pasini completa la top-10. Per quanto riguarda gli altri italiani, chiudono la zona punti Andrea Locatelli (14°) e Simone Corsi (15°); ritirati sia Romano Fenati che Stefano Manzi.

 

MOTO3: SENZA MARTIN, GRESINI FESTEGGIA CON DI GIANNANTONIO. BEZZECCHI 6° E DI NUOVO LEADER

 

In una domenica senza il leader della classifica Jorge Martin, infortunatosi ad un polso venerdì ed a serissimo rischio anche per l’Austria, il Gran Premio di Repubblica Ceca della Moto3 vede la prima vittoria in carriera per Fabio Di Giannantonio, regalando così comunque un sorriso a Fausto Gresini. Il 19enne centauro romano, dopo tante delusioni, anche cocenti, ha vinto al termine di una gara tipicamente da Entry Class, di ‘sciame’, accompagnato sul podio dallo spagnolo Aron Canet e dall’idolo di casa Jakub Kornfeil. Subito giù dal podio Enea Bastianini e Gabriel Rodrigo, mentre Marco Bezzecchi, dopo le brutte qualifiche, risale fino al 6° posto, tornando davanti in classifica, con 3 punti sull’infortunato Martin (133 a 130). Per rendere l’idea su quanto sia stata combattuta la gara, basti indicare che tra il primo ed il quindicesimo, alla fine, ci sono stati solo 2.770 secondi. Marcos Ramirez, Philipp Oettl, Albert Arenas e Lorenzo Dalla Porta sono giunti anche loro tra i primi dieci; Niccolò Antonelli (11°), Dennis Foggia (12°) e Tony Arbolino (15°), gli altri italiani a punti. Niente da fare per Nicolò Bulega (19°) e per Andrea Migno (20°), mentre si è ritirato Stefano Nepa.

Il Motomondiale torna subito in pista questo weekend (10-12 agosto), con il Gran Premio d’Austria, in programma al Red Bull Ring.

 

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