AIC: “Sì a 2 settimane di ritiro, no a quarantena di squadra”

Critico il commento da parte del vicepresidente dell’ AIC Calcagno.

In un periodo di irresolutezza generale, continuano a emergere da parte delle categorie interessate le notevoli difficoltà circa il rispetto del protocollo proposto dal Governo, in vista di una possibile riapertura del Campionato di serie A.

Proprio qualche giorno fa, il numero uno della FIGC Gabriele Gravina aveva sollevato non pochi dubbi sulle possibilità di adempiere correttamente a tutte le misure previste, specificando come oggettivamente risulta impossibile per alcune società aderire agli standard richiesti.

In queste ore si è espresso anche il vicepresidente della categoria dei calciatori Umberto Calcagno che, anch’egli molto critico sulle misure imposte dal CTS, ha affrontato il tema dei ritiri e delle modalità d’applicazione della quarantena, in caso di positività di un tesserato.

Ha dichiarato infatti ai microfoni di Radio Punto Nuovo:“I calciatori sono disposti ad andare in ritiro, per quelle due settimane che erano state concordate. Il problema resta la questione della quarantena. E’ impensabile che tra oltre 500 calciatori non esca un positivo nei prossimi mesi...“.

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