Gli stage voluti dal ct azzurro Giampiero Ventura, terminati da un paio di giorni, sono serviti per visionare da vicino e in modo più approfondito i giovani italiani più interessanti in prospettiva, ovvero coloro che potrebbero rappresentare la colonna portante della Nazionale negli anni a venire. Una risposta concreta a un problema ormai annoso e universalmente riconosciuto del nostro calcio, ovvero l’assenza di nuovi talenti che possano tenere alto il livello tecnico offerto dalle generazioni anche del recente passato.
La polemica, però, è scattata sin da subito. E ha chiamato in causa, oltre all’allenatore dell’Italia, anche Gian Piero Gasperini, tecnico di un’Atalanta che sta viaggiando a mille in campionato grazie anche e soprattutto a una folta schiera di giovani in rampa di lancio, alcuni dei quali autentiche sorprese come il centrale classe 1994 Caldara.
L’opposizione del Gasp ha trovato dall’altra parte un forte disappunto, con Ventura che ha confessato di essere rimasto sorpreso dalle sue parole dal momento che prima degli stage aveva parlato con la società bergamasca e con lui, senza che fossero emerse particolari perplessità. La sensazione è che si tratti dell’ennesima polemica sterile, quando a farla da padrone dovrebbe essere il buon senso. Giusto che ognuno resti fermo sulla propria posizione. Ma se il calcio italiano è nella situazione in cui si ritrova oggi, è proprio per colpa di idee troppo polarizzate che non possono che nuocere all’intero movimento.
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