Alessandro Del Piero Day: Bandiera e Leggenda della Juventus

Ci sono storie difficili da raccontare, ci sono emozioni che non si possono racchiudere in qualche riga ma nemmeno in qualche pagina. Ci sono personaggi che non si possono “spiegare” facilmente, ma oggi, ciò che vogliamo è provare a trasmettere la grandezza di Alessandro Del Piero.

Un gol racchiude mille emozioni e racconta più di mille parole. Un gol può essere così speciale da trasmettere sentimenti e passione più ardentemente delle parole di chi, quei gol, li ha realizzati. Di parole infatti Alessandro Del Piero ne ha spese sempre poche, con quella classe e compostezza che hanno contraddistinto l’uomo, prima che il calciatore: mai una parola di troppo, mai una polemica.

TURIN, ITALY - NOVEMBER 07:  Alessandro Del Piero of Juventus FC celebrates his goal during the Serie A match between Juventus FC and AC Cesena at Olimpico Stadium on November 7, 2010 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Alcuni suoi gol possono essere considerati alla pari di un’opera d’arte e alcuni senza dubbio lo sono. Non è un caso che l’avvocato Agnelli lo chiamasse Pinturicchio, perché i suoi tiri erano delle vere e proprie pennellate degne di Pinturicchio appunto, il pittore da cui Alex prese il soprannome.

43 anni fa a Conegliano nasceva una una stella luminosissima, una stella che per decenni avrebbe illuminato gli amanti di calcio non solo d’Italia, ma nel Mondo.  Alessandro Del Piero tira i prima calci ad un pallone nella squadra del paese natale San Vendemiano, dove nonostante la giovane età, mette subito in luce la sua bravura, anche se la madre voleva che giocasse in porta così da sudare di meno e non ammalarsi.

Il giovane attaccante però, di risparmiarsi non ne voleva proprio sapere ed ha sempre dato tutto se stesso, tanto che, il sacerdote-presidente, parla di lui con i dirigenti del Padova. Viene acquistato così dalla squadra padovana ed inserito nella formazione allievi. All’età di 17 anni Del Piero esordisce in prima squadra e poco dopo arriva anche la sua prima rete in Serie B.

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Il giovane promette scintille e attira su di se le attenzioni di innumerevoli club, tra cui la Juventus. E’ l’estate del 1993 e Giampiero Boniperti, che stravede per Del Piero, spinge per il suo acquisto e, per 5 miliardi di lire, Alex arriva a Torino (firmando il primo contratto da professionista proprio con la squadra di cui è sempre stato tifoso). Un sogno che si avvera, tanti ancora da realizzare, una piazza importante ed una tifoseria impegnativa.

Del Piero in 19 stagioni con la maglia bianconera arriverà a disputare ben 705 incontri e segnerà 289 reti. E’ in assoluto il calciatore che ha giocato più di tutti con quella maglia addosso ed è il calciatore che ha segnato più di tutti facendo sognare generazioni intere che sono cresciute ed hanno esultato con il numero 10 di Del Piero tatuata nel cuore.

L’esordio in Serie A avviene il 12 settembre 1993, quando sostituisce Fabrizio Ravanelli (in quello che verrà considerato da molti un passaggio di consegne tra l’esperto Silver Fox e il giovane Alex). Una settimana dopo realizza già il suo primo gol nella massima serie contro la Reggiana.

E’ l’inizio del mito, il sigillo del primo passo verso la leggenda. Poco dopo infatti arriva anche l’esordio in Europa ed i primi gol europei. Del Piero è inarrestabile e qualche anno dopo arriva anche la sua prima perla in Champions League, con un gran tiro a giro sul secondo palo, che diverrà poi il suo marchio di fabbrica, più volte eseguito in carriera inventando i famosi “gol alla Del Piero” di cui tutt’oggi si parla tanto.

Nella stagione 1995-1996 la Juventus decide di lasciar partire Roberto Baggio e puntare su Del Piero. Tra le perplessità di tifosi e organi di stampa, Pinturicchio porta la Juventus a vincere la seconda Champions League della sua storia nella finale di Roma contro l’Ajax, riportando così la coppa dalle grandi orecchie a Torino dopo 11 anni.

European Cup Final - Juventus v Ajax 22/5/96 Photo : Action Images Alessandro Del Piero - Juventus celebrates with the European Cup

Sul più bello però, nel 1998 a Udine, si rompe il ginocchio sinistro. Ne segue una delicata operazione negli USA e quasi un anno di stop. Il ritorno sui campi si rivela più difficile del previsto, tanto da essere messo in discussione da molti critici e solamente il 18 febbraio 2001 riesce a sbloccarsi definitivamente segnando un gol pieno di rabbia ed emozione, scoppiando in un pianto liberatorio e dedicando il gol al papà, venuto a mancare qualche giorno prima. E’ la rinascita per Del Piero che, con la forza di chi ha toccato il fondo ed è riemerso, nel 2001/2002 eleva al cielo il suo primo scudetto da capitano.

Del Piero ha saputo vincere e ha saputo perdere, ha saputo stringere i denti, è stato uno che è caduto e si è rialzato, che per anni non ha segnato, se non su rigore, ma poi è tornato a segnare. E’ stato uno che ha mancato il gol che poteva dare gli Europei alla Nazionale, ma che poi ha segnato uno dei gol decisivi al Mondiale alzando la coppa a Berlino. E’ stato uno che ha saputo essere calciatore e uomo.

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Il 13 maggio 2012 disputa la sua ultima partita in campionato con la maglia della Juventus, segnando contro l’Atalanta e uscendo al 57′ tra l’ovazione e le lacrime di tutti, alzando al cielo l’ultimo scudetto della sua carriera.

La fine di un’era, l’addio ad un eroe. Piangevano tutti allo stadio, i bambini, i ragazzi, i vecchi, le donne e gli uomini. Una nuvola di dolore si era concentrata sullo Juventus Stadium che saluta il suo campione.

In una vita alla Juve, guidata in ben tre stadi diversi (Delle Alpi, Olimpico e Juventus Stadium) ha saputo conquistare: 1 Coppa del Mondo, 6 campionati Serie A, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane, 2 Campionati Europei Under 21.

Il suo amore per la Juventus è stato così grande da non voler giocare per nessun’altra squadra che avrebbe potuto, un giorno, incrociare il cammino dei bianconeri:
«Ho avuto la fortuna di vincere tutto nella mia carriera, e di chiudere vincendo con la squadra della mia vita: la Juventus. Cercavo qualcosa di nuovo, di diverso, che non avesse punti di contatto con il mio passato: un’esperienza davvero nuova. E l’ho trovata a Sydney

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In Australia gioca dal 2012 al 2014, portando la sua magia nella modesta A-League. Il 28 aprile afferma che non rinnoverà il suo contratto con il Sydney FC, con il quale ha giocato 48 partite e segnato 24 gol.

Il 28 agosto 2014 firma un contratto di una stagione con la neonata franchigia indiana del Delhi Dynamos per sponsorizzare (insieme a tanti illustri colleghi) il nuovo campionato dell’Indian Super League. Terminerà il torneo con 10 presenze ed un gol, finendo così la sua attività agonistica.

Oggi, a 42 anni, è commentatore per Sky e continua a vivere di calcio, pane quotidiano nella vita di un grande campione che quando c’è una palla di mezzo, non riesce proprio a tirarsi fuori.

Una carriera da invidiare, una vita piena di soddisfazioni, ma anche dolori e difficoltà. Una vita vissuta al massimo, vivendo tutto quello che c’era da vincere. L’unico nodo in gola, che non scioglierà mai, è quell’addio turbolento alla Juventus. Osannato dai tifosi che si scagliano contro la dirigenza per non aver rinnovato il contratto di Del Piero, che finirà la carriera altrove. Del Piero è andato infatti via dalla Juventus non molto convinto, ma ha sempre sentito il senso di responsabilità, per questo non ha mai fatto una polemica. Ha sempre scelto di essere un esempio per tutti.

Ha alzato lo scudetto da capitano ed è uscito di scena in silenzio. Del Piero ha sempre saputo gestire la sua immagine umile e ciò che rappresentava per la Juventus, per i tifosi e un esempio per i ragazzi. Sì, perché Del Piero è quel campione universale, così fedele alla maglia che ha indossato da non abbandonarla nemmeno in Serie B, nemmeno dopo il fuggi-fuggi generale che stava colpendo la Juventus, rimanendo anzi a dare l’esempio e convincendo anche qualche compagno di squadra scettico a rimanere per riportare la Juve dove merita.

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Concludiamo ricordando tutto ciò che Alessandro Del Piero ha saputo conquistare e meritare:

Incluso nel FIFA 100, 49º nell’UEFA Golden Jubilee Poll, è stato incluso sei volte tra i 50 candidati al Pallone d’oro, classificandosi quarto nel 1995 e nel 1996. Nel 2007 ha lasciato la sua impronta nella “Champions Promenade” vincendo il Golden Foot. Ha conquistato 4 titoli di capocannoniere: in UEFA Champions League, in Coppa Italia, in Serie B e in Serie A. Nel 2008 è stato anche nominato calciatore dell’anno. Ha vinto 6 Oscar del calcio (Migliore calciatore italiano 1998 e 2008, Calciatore più amato dai tifosi 2001 e 2008, Migliore cannoniere 2008 e Premio alla carriera 2011). Inoltre con il Sydney è stato riconosciuto Giocatore dell’anno 2013. Con la Nazionale ha totalizzato 91 presenze e 27 reti, partecipando a 3 Mondiali e 4 Europei, l’ultimo dei quali da capitano.

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Cos’altro dire, ad una leggenda, un pezzo di storia universalmente amato, in campo per la sua classe e fuori per la sua integrità? Dal mondo intero, ancora auguri Alessandro Del Piero.

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