Per il terzo anno consecutivo, Valentino Rossi ha ottenuto il 2° posto nel Mondiale classe MotoGP. Un risultato lusinghiero, vista anche l’età del Dottore. Ma con più di un rammarico, per un decimo titolo che continua a sfuggire, nonostante gli sforzi profusi dal pilota Yamaha.
Sulle prestazioni del fenomeno di Tavullia, ha rilasciato delle dichiarazioni il suo ex capomeccanico, Jeremy Burgess, raggiunto da Motorsport.com. L’ingegnere australiano ha centrato il punto del suo discorso sulla gestione della gara di Valentino in condizioni di “flag-to-flag”, ovvero sia quando la pista, mutando le condizioni, richiede il passaggio da una moto con gomme da pioggia ad una equipaggiata con pneumatici slick (e viceversa).
Quest’anno, in particolare, a Termas de Rio Hondo e al Sachsenring il passaggio dal bagnato all’asciutto ha messo in grave difficoltà il Dottore. “Sono rimasto molto colpito da come Marc ha preso la decisione di cambiare moto così presto al Sachsenring” – dice Burgess – “Vale, da parte sua, o non ha visto la tabella che gli veniva esposta o non voleva fare quello che gli dicevano i suoi ragazzi“.
“L’uomo non è stato concepito per correre a più di 300 km/h su una moto” – prosegue – “Quindi non me la sento di criticare un pilota se si sente più sicuro con una gomma piuttosto che con un’altra, e perciò preferisce non cambiare moto. Ma per qualche motivo, Valentino non ha mai vinto una gara con il ‘flag to flag‘”.
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