
Gianluca Mancini è stato il protagonista della serata di Chisinau grazie al suo colpo di testa all’88’, che ha finalmente sbloccato una partita più insidiosa del previsto. Il difensore della Roma, intervistato dopo il 2-0 sulla Moldavia, ha spiegato perché l’Italia ha faticato così tanto nonostante il dominio territoriale e il possesso palla quasi totale.
“Non è stata una gara semplice. Lo sapevamo: si chiudevano tutti dietro, non c’era un varco. Abbiamo creato occasioni all’inizio senza sfruttarle, e quando non segni subito rischi di complicarti la vita,” ha dichiarato Mancini a Sky Sport Italia. “La Moldavia non ha praticamente mai tirato in porta, ma sbloccarla prima avrebbe cambiato tutto.”
Il centrale ha anche ammesso di aver sbagliato un’occasione ghiottissima in precedenza: “Potevo segnare prima, l’ho sbagliata male. Più il tempo passa, più aumenta l’ansia. Provi a forzare, ti sembra di dover infilare il pallone in uno spazio minuscolo.”
Il raddoppio immediato di Francesco Pio Esposito ha poi messo al sicuro il risultato, ma la sensazione comune è che la partita sarebbe potuta finire diversamente se gli Azzurri non avessero aspettato fino agli ultimi minuti.
Mancini ha poi parlato del suo momento di forma e del lavoro con Gasperini e Gattuso, due tecnici che lo stanno spingendo a migliorare anche in fase offensiva. Il CT lo ha scherzosamente paragonato al “Pendolino”: “Gli ho chiesto subito cosa volesse dire! Mi ha spiegato che non era un paragone con Cafu, ma solo per sottolineare quanto stavo correndo. Con entrambi i tecnici ho un ottimo rapporto, sono diretti e sanno come farti crescere.”
Il successo in Moldavia ha permesso all’Italia di conquistare sei vittorie in un girone di qualificazione mondiale, un risultato mai ottenuto prima. Eppure non basta: la Norvegia è davanti con un distacco nella differenza reti praticamente irrecuperabile. Anche un eventuale successo domenica a San Siro non cambierebbe il destino degli Azzurri, ormai avviati verso i play-off.
Su questo punto Mancini è chiaro: “Siamo un gruppo forte e unito. Chi è entrato oggi ha dato tutto. Sappiamo la responsabilità che abbiamo: dobbiamo arrivare al Mondiale a tutti i costi. Abbiamo imparato dagli errori del passato e vogliamo dimostrarlo sul campo.”
L’obiettivo ora è uno solo: prepararsi mentalmente ai play-off di marzo, senza più margine di errore.


