
Nessuna conseguenza per il dirigente giallorosso. Rischiava squalifica di un anno.
Sospiro di sollievo. Dopo la grande polveriera alzatasi per il presunto caso-Dzeko, il direttore sportivo della Roma Gianluca Petrachi non subirà nessun processo.
Come riportato da “Il Tempo”, due giorni fa la Procura della FIGC ha fatto richiesta a quella del CONI per l’archiviazione del caso.
Salvo un dietrofront che avrebbe dell’incredibile, la Procura Generale dello Sport procederà nei prossimi giorni con l’archiviazione definitiva del procedimento.
L’ACCUSA- Tutto parte da una frase che il diesse si è lasciato sfuggire durante la conferenza di presentazione alla Roma. In quella circostanza, Petrachi aveva infatti ammesso di aver iniziato a trattare con l’Inter per la permanenza in giallorosso di Dzeko già a maggio.
Altra accusa che pendeva su di lui era quella di essersi recato, in data 4 giugno, a Madrid, insieme all’agente Giuffrida e all’amministratore delegato della Roma Guido Fienga, per trattare l’arrivo di Fonseca sulla panchina romanista.
Peccato che in quel periodo fosse ancora sotto contratto col Torino.
Qualora le accuse fossero state confermate, l’ex ds del Torino sarebbe stato squalificato per un anno oltre che obbligato a pagare un’ammenda.
Il dirigente salentino ha poi dato le dimissioni il 24 giugno, firmando il contratto con i giallorossi ad inizio luglio.
LA DIFESA- Subito Petrachi aveva bollato quella frase come un “lapsus”. La Procura, però, ha dovuto fare il suo corso. Sono stati chiamati così a testimoniare Guido Fienga ( CEO della Roma), Longo ( direttore commerciale), il presidente del Torino Urbano Cairo, il direttore generale granata Antonio Comi ( curiosità del caso: ex Roma, oltre che bandiera del Toro), il procuratore Gabriele Giuffrida oltre che un altro agente di cui però non è data sapere l’identità.
Inizialmente era stato convocato anche l’ad dell’Inter Giuseppe Marotta. Il dirigente, tuttavia, non ha mai dato la sua versione dei fatti.
Per la difesa la Roma si è affidata all’avvocato Antonio Conte. L’avvocato, uno dei massimi esperti di diritto sportivo, e già capace di risolvere situazioni simili, aveva deciso la strada del non patteggiamento. Strada che si è rivelata quella giusta. Petrachi e la Roma possono festeggiare.
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