La situazione è allarmante: la squadra è sfilacciata e mister Gattuso ne ha perso il controllo. Le pessime prestazioni e le sconfitte dell’ultimo periodo hanno relegato il Milan al settimo posto, con il quarto occupato dall’Atalanta lontana sei lunghezze. Nulla pare perduto però: con tre punti stasera contro il Bologna i rossoneri potranno agganciare la Roma al quinto posto a quota 59 e superarla in virtù degli scontri diretti, andando dunque a -3 dall’obiettivo. Non è facile, ma neanche impossibile e tutto passerà da una vittoria stasera. Una vittoria da ottenere con una prestazione convincente e non scabrosa come le ultime, in particolare quella contro il Torino al termine della quale si è arrivati alla decisione di andare in ritiro. Ora vediamo come Gattuso ha presentato la sfida nella conferenza stampa di ieri.
Si inizia con una valutazione di carattere psicologico prima che fisico: “In settimana ci siamo allenati bene, però devo dire che ho sentito tante inesattezze e cose sbagliate. Sono stato io a prendere la decisione di andare in ritiro, la società mi ha appoggiato. Ho visto una squadra incazzosa, ora dobbiamo dimostrarlo sul campo. Il ritiro non è il massimo, ma dobbiamo assumerci la responsabilità di ogni cosa“.
Perché il ritiro? Per rinsaldare il rapporto con la squadra e farla ritrovare dal punto di vista mentale: “Ho fatto qualcosa che non volevo fare, però ci sono delle regole che devono essere rispettate da tutti. Quando si attraversano momenti di difficoltà, bisogna capire in che ambiente si sta e quale maglia si indossa. Ho scelto di andare in ritiro perché mi sembra che non ci stavamo più con la testa, tutti. Siamo insieme da quattro, cinque giorni, questa cosa ci ha rafforzato. Domani vedremo in campo“.
La Champions League è difficile, ma non ancora impossibile. L’importante è avere fame: “Ci vuole sempre una certa ambizione, chi gioca a calcio o fa sport lo sa benissimo. L’orgoglio di sentire quella musica e giocare certe partite ci deve muovere. Stiamo attraversando un periodo negativo, ma dobbiamo reagire. Quando si entra in un tunnel è necessario analizzare tutto ciò che accade per capire quello che funziona e quello che non funziona. Chi gioca nel Milan deve avere ambizione“.
Tralasciando le inutili domande su Leonardo, Bakayoko e altre amenità, si va al dunque, ossia il Bologna: “È una squadra che sta bene e da quando c’è Mihajlovic in panchina viaggiano molto forte. Sono veloci, hanno cambiato modo di giocare. Ma noi domani possiamo anche affrontare la squadra più forte del mondo, dobbiamo sempre dire la nostra e dimostrare di essere vivi“.
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