F1, Arrivabene:” Vettel, prima o poi, sarà campione del mondo con la Ferrari”

C’era anche il team principal della Ferrari Arrivabene al Festival dello Sport organizzato a Trento dalla Gazzetta dello Sport.
Maurizio Arrivabene, team manager Ferrari
Fonte: Wikipedia Arrivabene

Nel Teatro Sociale erano presenti tantissimi tifosi del cavallino. Sono venuti per ascoltare le parole di Arrivabene, molto appassionati e competenti. Hanno dimostrato di seguire con attenzione le sue parole, tanto che alla sua domanda se deve restare alla guida della Ferrari, il pubblico ha risposto affermativamente e senza esitazioni.

Però dal palco si è mossa qualche voce che gli ha chiesto un lavoro importante. Perché in una scuderia come quella del cavallino, con il suo prestigio a livello mondiale, non si può andare via a mani vuote. La vittoria dev’essere nei suoi pensieri, deve impegnarsi a garantirla in tempi brevi.

Tra gli argomenti toccati dal team manager c’è un paragone tra l’attuale pilota Vettel e quello di un passato glorioso, ricco di successi e record, ovvero Michael Schumacher.

Ha detto di trovare molti aspetti simili tra i due, confidando che alla fine Seb possa ripercorrere le orme del suo famoso connazionale:

“Michael ha un’umanità, una profondità. Seb è una persona diretta, si fa coinvolgere. E per la Ferrari ha una passione vera. Quand’era ragazzo e veniva in vacanza in Italia, ogni anno passava almeno un giorno a Maranello con suo papà, Norbert. 

Una passione che è positiva e che magari crea anche problemi in termini di emotività. Ma io preferisco così. Sono sicuro che prima o poi Vettel sarà campione del mondo con la Ferrari”

Sull’ingaggio di Charles Lecler, giovane monegasco con poca esperienza, si è chiesto come mai non si disse nulla quando era stato preso un giovanissimo Gilles Villeneuve. Il DNA della Ferrari non è quello di prendere o meno un giovane, ma quello di prendere i piloti più utili per arrivare al successo.

Se Hamilton domenica arriva a 75 punti, il campionato del mondo è finito. Dura da digerire ma Arrivabene finché non c’è la matematica bisogna crederci e mai partire per sconfitti.

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