Hyeon Chung conquista la prima edizione delle NextGen ATP Finals in programma, questa settimana, a Milano, grazie al successo sul numero uno del seeding Andrey Rublev.
Il vincitore che non ti aspetti, profilo basso, meno appariscente ed esibizionista di altri giovani talenti, ma forse più maturo, consapevole e concreto.
La finale, visto il livello espresso durante la settimana dagli otto protagonisti, è molto probabilmente quella più corretta, con Chung che ancora non ha perso un match e con Rublev che ha ceduto proprio solo al sudcoreano nel girone, dimostrando però di avere già i colpi del campione.
A spuntarla, in finale, così come era successo nel round robin durante la settimana, è Chung che ha incantato i tanti spettatori accorsi a Milano per l’inedito evento, grazie al suo tennis regolare e preciso e alla sua mentalità asiatica, lucido e freddo per larghi tratti del match.
Un personaggio completamente diverso rispetto all’esuberante ed appariscente Rublev, di un anno più giovane, ma già più avanti nel ranking mondiale grazie a quello straordinario quarto di finale raggiunto agli Us Open, quando si è inchinato solo di fronte a Nadal, vincitore poi del torneo.
Il russo, fa suo il primo set, al tie break e scappa addirittura avanti subito di un break nel secondo, ma Chung è freddo e composto e, senza farsi prendere dalla fretta e dalla pressione, recupera o svantaggio e trascina il set ad un nuovo tie break.
Questa volta a spuntarla è lui con gli errori del russo, costantemente in spinta ed aggressivo con i colpi a rimbalzo, che iniziano progressivamente ad aumentare di fronte alla regolarità di Chung fisicamente brillante in tutte le sue difese.
Con il successo nel tie break del secondo parziale, il match prende una piega sempre più decisa in favore di Chung che fa suoi tutti gli scambi prolungati, senza disdegnare anche, rapidi uno-due con servizio e dritto, sostenuto da un’ottima percentuale di prime in campo.
Il terzo ed il quarto parziale scivolano via senza grossi sussulti in favore di Chung se non negli ultimissimi giochi quando Rublev salva tre match point sul suo servizio e si guadagna anche la chance di “breakkare” l’avversario per trascinare il set al tie break.
Ma Chung, senza tremare e con fredda lucidità rimedia ad un doppio fallo, annulla la palla break e, al punto decisivo, fa suo incontro e torneo con un ultimo dritto vincente.
Un successo che potrà dare sicuramente consapevolezza e convinzione a Chung che ha dimostrato di essere, una volta di più, uno dei prospetti più interessanti del “tennis del futuro” ma che già dal prossimo anno, come i suoi compagni d’avventura, sarebbe bello vedere competere nei turni più importanti, nei palcoscenici più prestigiosi come un vero big dell’attualità del tennis mondiale.
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