Dopo aver realizzato il miglior tempo nella sessione del mattino, Daniel Ricciardo si è confermato in vetta alla classifica anche nella sessione pomeridiana, grazie ad un crono di 1:18.455. Una Red Bull mostratasi in gran forma, quantomeno con l’italo-australiano, che si pone, pur essendo venerdì, tra i possibili grandi protagonisti del weekend. Ricciardo precede Sebastian Vettel (+0.183) e Valtteri Bottas (+0.201), autore di un lungo in curva 13 nel suo tentativo veloce.

Kimi Raikkonen si piazza in 4° posizione (+0.300), subito avanti a Lewis Hamilton (+0.324). Il britannico, però, ha ottenuto il tempo con le Soft, a causa del fatto di aver avuto grossi problemi nella simulazione di qualifica nel portare in temperatura le Supersoft. A seguire, 6° posizione per Max Verstappen (+0.496), al volante di una RB13 visivamente più nervosa della monoposto gemella, con Nico Hulkenberg 7° (+1.259) che precede un positivo Fernando Alonso (+1.360).
A completare la top-10 troviamo Carlos Sainz (+1.379) e Stoffel Vandoorne (+1.454), alle prese nelle ultime fasi con i soliti problemi alla power unit Honda. Aprono la seconda metà di classifica le due Force India, con Esteban Ocon (+1.671) meglio di Sergio Perez (+1.811), seguite dalla Toro Rosso di Daniil Kvyat (+2.122) e dalle Williams di Lance Stroll (+2.336) e di Felipe Massa (+2.414), con il brasiliano autore di una gran quantità di lunghi e testacoda.
F1 GP UNGHERIA 2017 PL2: L’INCIDENTE DI WEHRLEIN
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Completano la classifica Jolyon Palmer (+2.720), a muro in uscita dall’ultima curva a poco meno di un quarto d’ora dalla fine, Kevin Magnussen (+2.890), Romain Grosjean (+3.049), alle prese con una Haas difficilissima da guidare, Marcus Ericsson (+3.104) e Pascal Wehrlein (+3.267). Proprio il tedesco ha subito un grosso spavento: a poco meno di 40 minuti dalla bandiera scacchi, il tedesco ha perso la sua C36 tra curva 10 e 11, andando a picchiare violentemente contro le barriere esterne.
Per quel che riguarda i giri completati, Kvyat è stato il pilota a girare di più (37), davanti a Sainz (35) e ad Ocon (34). Al contrario, Magnussen ha completato il minor numero di giri (11), a causa delle riparazioni sulla sua monoposto dopo l’incidente di Giovinazzi in PL1; seguono Palmer (12) e Wehrlein (16). Passando alle indicazioni sulle simulazioni di passo gara, bisogna premettere che le due bandiere rosse hanno reso molto difficile capire bene la situazione, in particolare per i long run con le Supersoft. Per quanto riguarda le Soft, Bottas ha stampato il giro migliore in 1:21.3, mentre sia Vettel (molto continuo) che Hamilton non sono andati oltre l’1:21.9. Un pò più indietro le Red Bull, con Ricciardo sull’1:22.3/4.
