
Shock in Serie A: club italiani pronti a passare in mani americane, trattative top secret
Nuovo assalto degli investitori statunitensi al calcio italiano: dopo Milan, Roma, Fiorentina e Parma, ora anche club di seconda fascia come Verona e Venezia sarebbero al centro di trattative riservate per una possibile acquisizione da parte di fondi americani di private equity. Una manovra silenziosa ma potenzialmente dirompente, che rischia di ridisegnare l’intera mappa della proprietà del nostro calcio.
Verona e Venezia nel mirino degli investitori USA: ecco cosa sta succedendo dietro le quinte
Secondo fonti estere di ambito finanziario e sportivo, tra cui il portale Global Finance e alcuni analisti collegati a Bloomberg, sono almeno due i club italiani di Serie A e Serie B coinvolti in interlocuzioni concrete con investitori esteri. In particolare, l’Hellas Verona, che ha mantenuto la categoria nonostante un budget tra i più bassi del campionato, rappresenterebbe un asset interessante per chi vuole entrare nel sistema calcistico italiano senza dover sborsare cifre da capogiro. Stesso discorso per il Venezia, club con forti legami internazionali, una piazza storica e un marchio iconico che si presta bene alla valorizzazione commerciale e al merchandising globale.
L’ipotesi più concreta al momento è la cessione di quote di minoranza con opzione di scalata progressiva, formula già vista in passato con la Roma di Pallotta e poi con l’arrivo dei Friedkin. I fondi americani, in particolare alcuni già presenti in MLS e nel basket NBA, puntano a un doppio ritorno economico: da una parte la crescita del valore del club e dei diritti TV, dall’altra l’opportunità di sfruttare le plusvalenze nel calciomercato e investimenti infrastrutturali, come il rifacimento o la costruzione di nuovi stadi.
Il caso Verona è emblematico. Secondo voci raccolte da ambienti finanziari, un fondo con sede a Miami avrebbe già avviato le due diligence sul bilancio del club, valutandone debiti, potenzialità di valorizzazione giovani e struttura dei ricavi. La situazione economica del club non è semplice, ma proprio questo rappresenta un’occasione per acquistare a cifre contenute. Verona, inoltre, ha un forte bacino territoriale e uno stadio (il Bentegodi) che potrebbe essere ristrutturato in chiave moderna.
Anche il Venezia piace molto per motivi diversi: ha un brand raffinato, una proprietà aperta all’ingresso di soci esterni e un potenziale turistico/marketing altissimo. Il club lagunare è stato già in passato gestito da un gruppo statunitense, ma si sta parlando ora di una nuova cordata legata a investitori tech della costa occidentale degli Stati Uniti, interessati a creare sinergie con piattaforme di contenuti sportivi e NFT brandizzati.
Perché nessuno in Italia ne parla? Le trattative non sono ancora ufficiali e, come spesso accade nel mondo della finanza sportiva, vengono condotte nel massimo riserbo. Tuttavia, l’esperienza degli ultimi anni dimostra che quando queste voci filtrano all’estero, poi nel giro di settimane si concretizzano in comunicati ufficiali. Ed è qui che i media italiani, concentrati solo sul mercato dei giocatori, stanno perdendo un’opportunità enorme di anticipazione.
Il calcio italiano, sempre più fragile finanziariamente, sta diventando terreno fertile per l’espansione internazionale: dopo il boom saudita, è il momento dei capitali americani. E le prime vittime di questa nuova invasione a stelle e strisce potrebbero essere proprio Verona e Venezia.