Pippo Inzaghi è il nuovo allenatore del Bologna.
L’ufficialità è arrivata nella serata di Mercoledì 13 Giugno. Il tecnico lascia il Venezia dopo 2 stagioni e 2 promozioni, una riuscita, dalla C alla B, l’altra fallita, dalla B alla A, eliminato ai playoff dal Palermo.
Super Pippo approda all’ombra della Torre degli Asinelli per volere del newyorkese Joe Tacopina, ex presidente della società emiliana ora nelle mani di una cordata nordamericana capeggiata dal canadese Joey Saputo, attuale proprietario del club.
Il tecnico ha già firmato un contratto che lo lega al Bologna fino al 30 Giugno 2020, a 600mila € a stagione senza bonus.
Inzaghi ha già posto quelle che saranno le basi del suo piano di lavoro, a cominciare dai collaboratori che ha voluto portare con sé: il vice allenatore Maurizio D’Angelo, il collaboratore tecnico Duccio Innocenti, e i preparatori atletici Luca Alimonta, Daniele Cenci e Stefano Pasquali; proseguendo anche per la cura maniacale di dettagli come anche la stessa alimentazione dei giocatori.
Inzaghi abbraccia una squadra alla quale in passato ha fatto male, nello specifico il Bologna è stato uno dei due bersagli prediletti del SuperPippo letale uomo gol che siamo stati abituati a conoscere-al pari della Sampdoria-11 gol in 16 confronti contro i felsinei per lui.
L’ex attaccante di Juventus e Milan ritorna così ad allenare in Serie A, dopo la non certo fortunata parentesi da allenatore milanista nella stagione 2014/2015, la sua prima esperienza da tecnico, abbastanza disastrosa, 10° posto finale con sole 13 vittorie nelle 38 partite totali del campionato, altrettanti pareggi e ben 12 sconfitte.
Esordire da allenatore subito in un palcoscenico esigente come quello del Milan non è il massimo, ma dopo l’esperienza a Venezia a questa a Bologna appena iniziata, ambienti calcistici con il dovuto rispetto più ‘provinciali’, SuperPippo avrà occasione di maturare. Non si può che augurargli il meglio.
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