Uefa.com elenca le ultime bandiere rimaste negli 8 maggiori campionati europei. Presente il capitano della Roma Daniele De Rossi.
Nonostante l’addio alla maglia giallorossa di Francesco Totti dopo 25 stagioni e 786 presenze ufficiali, i tifosi della Roma avranno di che consolarsi. Daniele De Rossi è infatti stato eletto dall’Uefa il “successore di Totti” nonché una delle ultime bandiere rimaste in Europa tenendo in considerazione i coefficienti UEFA.
Caratteristica imprescindibile per essere definito “bandiera” è ovviamente l’aver indossato per tutta la propria carriera calcistica una ed una sola maglia e non aver vestito un’altra casacca nemmeno per pochi mesi in prestito. A rappresentare il nostro Paese in questa gloriosa e “romantica” classifica c’è il Capitano della Roma Daniele De Rossi con 16 stagioni e 557 presenze all’attivo con la maglia dei capitolini.
L’Uefa ha inoltre inserito una didascalia per far conoscere meglio il centrocampista giallorosso: “Non c’è dubbio che il successore ‘dell’ottavo re di Roma’ – Francesco Totti – sia De Rossi. Il 33enne, quinto giocatore con più presenze nell’Italia, ha appena concluso la sua 16esima stagione con il club capitolino e ha rinnovato il suo contratto fino al 2019. Il centrocampista ha esordito sotto la guida di Fabio Capello nell’ottobre del 2001, la stagione dopo la conquista dello Scudetto”.
Il Capitano giallorosso è in ottima compagnia. A primeggiare negli altri Campionati sono:
SPAGNA: Andrés Iniesta (Barcelona, Stagioni: 15, presenze ufficiali: 624)
GERMANIA: Thomas Müller (Bayern München, Stagioni: 9, presenze ufficiali: 394)
INGHILTERRA: Andy King (Leicester City, Stagioni: 10, presenze ufficiali: 363)
FRANCIA: Loïc Perrin (St-Étienne, Stagioni: 14, presenze ufficiali: 353)
RUSSIA: Igor Akinfeev (CSKA Moskva, Stagioni: 14, presenze ufficiali: 522)
PORTOGALLO: Rui Patrício (Sporting CP, Stagioni: 11, presenze ufficiali: 412)
UCRAINA: Yaroslav Rakitskiy (Shakhtar, Stagioni: 8, presenze ufficiali: 275).
Nell’epoca del calcio moderno fatto di tanto business e continui cambi di maglia anche per mere questioni economiche, c’è chi ancora segue la strada del cuore e dei suoi sogni da bambino. Si rinuncia (magari) a qualche introito economico o trofeo in più ma si riceve l’affetto dei propri tifosi. E soprattutto quell’aura di gloria che immortalerà il tuo nome nella storia di una società.
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