Una settimana fa era il turno di Fiona Ferro a Palermo, ieri, invece, il circuito WTA ha incoronato due nuove campionesse, una sulla terra rossa di Praga ed una sul cemento di Lexington, segnale inequivocabile di un tennis che vuole tornare alla normalità.
Simona Halep aveva lasciato, poco prima della sospensione dei circuiti tennistici internazionali, con una vittoria nel torneo di Dubai ed il suo percorso ha ripreso con un’intensità simile e con un identico risultato, il successo nell’evento di Praga.
In Repubblica Ceca, dopo aver faticato all’esordio e nel secondo turno, Halep ha via via trovato una brillante condizione ed un buon feeling con il suo gioco tanto da conquistare nettamente, in due set, la finale ai danni della belga Elise Mertens (6-2 7-5), terza favorita del seeding.
Per Halep si tratta del secondo titolo della stagione dopo il successo già citato a Dubai e del sigillo numero 21 in carriera consolidando e rafforzando così la seconda posizione mondiale, malgrado la decisione di non disputare lo Us Open alla fine di questo mese.
Negli Stati Uniti, invece, il tennis ha ricominciato dal Kentucky, dal cemento di Lexington dove a brillare è stata una delle tante beniamine di casa presenti nel torneo, la classe ’95 Jennifer Brady che, dopo aver dato importanti segnali prima della sospensione, ha qui confermato quanto di buono fatto intravedere.
Brady, dopo aver dominato in lungo e in largo nel corso di tutta la settimana, si è ripetuta anche nella finale in cui ha superato, concedendo appena sette giochi, la svizzera Jil Teichmann (6-3 6-4) apparsa pure lei, prima di questo incontro, in buona condizione.
Per lei si tratta del primo titolo della carriera e del best ranking di numero 40 della classifiche mondiali che, visti i numerosi forfait già confermati a New York, le potrà consentire l’accesso ad una delle 32 teste di serie per l’imminente slam americano.
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