Tennis, Wimbledon: Ashleigh Barty trionfa in finale contro Karolina Pliskova

La tennista autraliana n. 1 del mondo si laurea campionessa ai Championships regolando in tre set la ceca ex numero 1 WTA (6-3 6-7 6-3): per lei è il secondo titolo major dopo il Roland Garros del 2019.

Grazie ad Ashleigh Barty il titolo di campionessa di Wimbledon torna in Australia 41 anni dopo Evonne Goolagong. La n. 1 del mondo porta a casa una vittoria meritata, dimostrandosi brava a mettere alle corde Pliskova già nel primo set e a chiudere nel terzo dopo aver subito una rimonta inaspettata e per questo potenzialmente insidiosa.

Il tabellone femminile si chiude con un match di qualità non accecante, godibile specie nel terzo set ma imprevedibile più per i gratuiti delle due contendenti che non per i loro vincenti (30 con 29 errori non forzati per la vincitrice, conditi anche da 7 doppi falli).

Barty scava un solco profondo rispetto all’avversaria soprattutto con le sue accelerazioni improvvise, variando con lo slice in rovescio e costringendo Pliskova al classico tergicristallo grazie a un dritto quasi sempre sicuro. La ceca per lunghi tratti non riesce a giocare la partita che vorrebbe: servizio e dritto e risposte in lungo linea sui tentativo dell’australiana di aprire il campo con angoli arditi.

Nonostante buone percentuali alla battuta e un rendimento nel complesso dignitoso (85 a 77 per Barty i punti totali), Pliskova è tradita dai prolungati passaggi a vuoto patiti all’inizio di ogni set: il primo e il terzo irrimediabilmente fatali. Per la n. 13 del mondo arriva la seconda sconfitta su due in finali del Grande Slam.

Ashleigh Barty durante la premiazione (Fonte: Eurosport)

Il racconto del match

Partenza lampo di Barty che inanella 14 punti consecutivi portandosi sul 3-0 e sullo 0-30 nel quarto game. Pliskova vede i fantasmi della finale del Roland Garros di quest’anno contro Iga Swiatek, dove racimolò la miseria di 13 punti incassando un doppio 6-0. Rigida nei colpi più semplici, ferma in mezzo al campo, forse tramortita dalla tensione, la ceca consegna anche il secondo break all’avversaria con un doppio fallo: 4-0 Barty.

Per la prima volta sottotono al servizio nel gioco successivo, la n. 1 del mondo regala a zero il break complice anche il lento desurgelamento di Pliskova che lascia correre più sciolto il braccio. Non basta: nel game seguente il pregevole rovescio in slice e il dritto incrociato/a sventaglio dell’australiana continuano a fare male alla n. 13 del mondo, ora sotto 5-1.

L’andamento del match si conferma altalenante quando Pliskova recupera immediatamente il break subito e lo conferma poi a zero: 5-3 con parziale di 3 giochi a 1 per la ceca, ora rientrata in partita soprattutto mentalmente. Il punteggio del primo parziale è però ormai proibitivo e Barty chiude a zero il game successivo portando a casa il set in appena 28 minuti.

Nel secondo set per la tennista ceca sembra la stessa musica: nel terzo game concede il break a Barty che consolida nel gioco successivo ritoccando il punteggio sul 3-1. Ma a un passo dal baratro Pliskova rimane a contatto (3-2 con più prime palle in campo) e con un guizzo insperato strappa il break alla n. 1 del mondo, addirittura a zero, pareggiando i conti e poi mettendo la freccia (4-3 con parziale di 8 punti a 1).

Nel game successivo l’australiana pesca tre righe irreali (le prime due viste al falco ed entrambe dentro per millimetri, la terza ricamando in slice) e chiude a zero sul dritto in rete dell’avversaria: 4-4 e finalmente grande equilibrio. La ceca tiene botta e fa 5-4 con l’ennesimo game a zero della partita. Barty risponde presente e pareggia, ma sembra un’altra Pliskova, finalmente dominante al servizio dove può far pesare i suoi 20 cm di altezza in più sull’avversaria.

Poi, inaspettato, il crollo: sul 40-0 e tre palle per il 6-5, la ceca sbatte sul muro di gomma difensivo della n. 1, eccede più volte col dritto e perde malamente la battuta affossando a rete l’ultimo colpo. Un secondo colpo di scena è servito quando Barty va a battere per il match ma si incarta consegnandosi all’avversaria e condannandosi al tie-break.

Nell’ultimo atto del secondo parziale Pliskova riemerge prepotentemente con il servizio e il dritto, sfrutta l’atteggiamento troppo conservativo di Barty e aiutata anche da due nastri cruciali chiude 7-4, incamerando un set nel complesso meritato e aprendo un terzo capitolo difficilmente pronosticabile a un certo punto del match.

La tensione emotiva e la paura di perdere si fanno sentire nelle fasi di avvio del terzo parziale, favorendo il palleggio sparagnino e allungando gli scambi. Condizioni favorevoli per Barty, tra le due la giocatrice più brava in difesa e più a suo agio nei colpi interlocutori: la testa di serie n. 1 del torneo ottiene il break nel secondo game e malgrado un servizio ballerino consolida e fissa il punteggio sul 3-0. 

Come nel secondo set Pliskova torna a respirare quando vede fuggire l’avversaria, si scioglie e fa 3-1 tenendo la battuta a zero. Barty ha però imparato la lezione del parziale perso al tie-break e tiene la ceca a distanza dilagando 4-1.

Pliskova rimane in scia (4-2) ma nel settimo game, sul 30-30, prima spara fuori un dritto incrociato, poi sbaglia in lungo linea per un parziale di 5-2 a favore dell’australiana. Tornata al servizio Pliskova regala un doppio fallo ma non si scompone, chiude con un ace e allunga la partita: 5-3.

La sconfitta è solo rimandata. Barty torna a servire per il match dopo lo sciagurato dodicesimo game del secondo set e sul 30-30, approcciandosi a uno schiaffo al volo che potrebbe regalarle il match point, sbaglia. Pliskova getta però alle ortiche la palla break spedendo in corridoio un rovescio incrociato, ennesimo rimpianto della sua giornata. Barty si ricompone con un ace autoritario e trionfa poi sull’ultimo gratuito dell’avversaria.

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