6 ore e 35 minuti, 26-24 nell’ultimo e decisivo quinto set, Kevin Anderson e John Isner hanno dato vita, nella giornata dedicata alle semifinali a Wimbledon, alla seconda partita più lunga nella storia del torneo.
La prima, neanche a dirlo, è quell’incredibile primo turno, di ormai otto anni fa, terminato 70-68 fatto registrare dallo stesso Isner contro lo sconfitto Mahut.
Oggi, però, con una posta in palio decisamente diversa, a spuntarla è stato Kevin Anderson, numero otto del mondo e già finalista lo scorso anno nell’ultimo slam della stagione a New York.
Servizi vincenti ed aces sono stati i grandi protagonisti di una giornata che, fin dalla prime battute del suo primo match, aveva lasciato immaginare grande equilibrio tra i due, dotati di una signora altezza e di conseguenza di una infallibile battuta, di un altro livello rispetto, invece, alla risposta.
Se il servizio infatti, non ha praticamente mai dato segnali di cedimento per entrambi, la risposta è drasticamente calata di rendimento ed efficacia mano a mano che la sfida si protraeva verso “l’infinito”.
Il primo a cedere, dopo più di sei ore di battaglia fisica e, soprattutto, mentale, è stato il gigante statunitense Isner complice, oltre alla sua sempre più visibile stanchezza, un meraviglioso salvataggio con la mancina del suo avversario, Anderson, nel secondo punto del quarantanovesimo gioco del parziale decisivo, il colpo della partita, quello che ha spostato l’ago della bilancia dalla parte del sudafricano.
Conquistata la chance di poter servire per il match, Anderson non ha tremato agguantando la seconda finale slam della carriera, la prima sull’erba di Wimbledon.
Tuttavia, il sudafricano è andato a letto senza conoscere il suo avversario proveniente dalla seconda grande sfida della giornata tra Rafael Nadal e Novak Djokovic, capitolo numero 52.
La partita, infatti, è stata sospesa alle 23 locali come da regolamento del torneo poco dopo che il serbo, tre volte vincitore del torneo, si era aggiudicato un meraviglioso tie break nel terzo set dopo aver vinto il primo parziale e ceduto il secondo.
Oggi, prima della finale femminile tra Serena Williams e Angelique Kerber, i due straordinari campioni faranno nuovamente capolino sul Campo Centrale per completare la loro sfida e lottare fino all’ultimo punto per il secondo posto in finale.
Una giornata che rimarrà nella storia del torneo e che ancora, tecnicamente, non è finita, perché con estrema probabilità, Nadal non si darà per vinto e per volare in finale, Nole, dovrà fare ancora molto, anche se, davvero, non ci si potrebbe augurare di meglio.
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