Una finale completamente inattesa solo un paio di settimane fa, all’inizio del torneo, un capitolo conclusivo per questi Australian Open 2020 che racconterà comunque una bella storia.
Garbine Muguruza sfiderà Sofia Kenin nella prima finale slam del 2020, la prima anche della nuova decade, la prima, per entrambe, sul caldo cemento azzurro di Melbourne.
La tennista spagnola, già numero uno del mondo in passato e due volte campionessa slam a Parigi nel 2016 e a Wimbledon l’anno seguente, aveva racimolato poco o nulla nelle ultime due stagioni prima di decidere, lo scorso autunno, di puntare tutto su un ritorno di fiamma con Conchita Martinez in panchina.
Con la connazionale in panchina, tra l’altro ultima spagnola a giocare una finale a Melbourne, sconfitta nel 1998, Muguruza aveva già conquistato, ormai due anni e mezzo fa, il prestigioso titolo di Wimbledon nella stagione in cui divenne anche regina del ranking WTA.
E questa rinnovata partnership ha già portato i primi frutti con una splendida inattesa finale in un torneo che, in realtà, per Muguruza era iniziato tra mille difficoltà, con un primo set perso per 6-0 contro Shelby Rogers ma che da lì in avanti l’ha vista crescere in modo esponenziale per rendimento.
Dopo aver già sconfitto due top ten come Elina Svitolina e Kiki Bertens rispettivamente al terzo ed al quarto turno, Muguruza si è ripetuta anche in semifinale dove, in due set, ha piegato la resistenza di un’ottima Simona Halep (7-6 7-5) annullandole quattro set point nel primo parziale e rimontandola da 3-5 nel secondo.
La ventiseienne spagnola, arrivata in Australia non compresa tra le teste di serie (solo Chris O’Neil nel 1978 e Serena Williams nel 2007 hanno vinto il torneo con questo status), rientrerà tra le prime venti giocatrici del mondo con la possibilità di scalare il ranking addirittura fino all’undicesimo posto in caso di vittoria.
In finale, come detto, se la vedrà contro la giovanissima statunitense Sofia Kenin protagonista di un 2019 di grande livello in cui si è fatta conoscere al grande pubblico e confermatasi ancora più in alto in questo 2020 appena cominciato.
Kenin, classe 1998 e già certa di entrare per la prima volta tra le prime dieci del mondo la prossima settimana, ha superato in due set, salvando set point in entrambi i parziali, la numero uno del ranking e beniamina del pubblico di casa Ashleigh Barty (7-6 7-5).
Per la ventunenne statunitense, la più giovane finalista a Melbourne dai tempi di Ana Ivanovic quando nel 2008 perse contro un’altrettanto giovane Maria Sharapova, si tratta della prima volta in un atto conclusivo di uno slam, ma probabilmente nemmeno l’ultima.
Tra Muguruza e Kenin c’è un unico precedente, piuttosto recente, lo scorso ottobre sul cemento di Pechino, con la giovane statunitense vincente in tre set (6-0 2-6 6-2) ma questa sarà per forza tutta un’altra storia perché sarà una finale, perché varrà uno slam e perché entrambe, nonostante le poche settimane trascorse, sono giocatrici completamente diverse.
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