Tennis, ATP: Rublev travolgente, non può nulla Sonego, primo acuto per Millman
Altri due eventi del calendario rivoluzionato del circuito maschile hanno incoronato il proprio campione, l’ATP 500 di Vienna, ricco di stelle e di sorprese, e l’inedito ATP 250 di Nur-Sultan, grande occasione per molti.
Alla fine a spuntarla sono Andrey Rublev in Austria e John Millman in Kazakhstan, un habitué di questi palcoscenici il primo, almeno in questo tormentato 2020, un novellino, invece, il secondo, vincitore per la prima volta, a 31 anni, in un torneo del circuito maggiore.

Un’altra settimana dominante per il russo classe 1997 nel prestigioso evento di Vienna, una settimana senza lasciare nemmeno un set per strada, travolgente al servizio, ricco nelle soluzioni, completo nel suo gioco propositivo e percentuale allo stesso tempo.
Dopo aver sorpreso nei quarti di finale il campione uscente e secondo favorito del seeding Dominic Thiem, in finale Rublev ha incrociato la racchetta contro uno straordinario Lorenzo Sonego (6-4 6-4) ma la prestazione del russo, ingestibile al servizio (soli 9 punti persi in tutto l’incontro), si è rivelata di tutt’altro spessore.
Due break decisivi, uno nel primo set ed uno nel secondo, due palle break, invece, salvate, entrambe nel decimo gioco del primo set, potenzialmente pericolose, annullate con sangue freddo e personalità, doti sempre mostrate in ciascuno dei cinque titoli conquistai fin qui in questo 2020.
Doha, Adelaide, Amburgo, San Pietroburgo e adesso Vienna, 39 match vinti nel 2020 (pareggiando un certo Djokovic), 19 vittorie negli ultimi 20 incontri, 15 consecutive a livello di ATP 500, terzo trofeo di fila di questo valore, primo tennista russo a conquistare cinque titoli in una stagione da Nikolay Davydenko nel 2009.
Record su record che significano, oltre al debutto in top ten, oggi numero otto del mondo, raggiunto qualche settimana fa, anche prima qualificazione per le ATP Finals, al via dalla metà di questo mese a Londra, per un ragazzo che, davvero, sembra incapace di perdere.
Nulla ha potuto Sonego, comunque ottimo protagonista di una settimana da incorniciare con l’indimenticabile scalpo sul numero uno del mondo Djokovic e con un best ranking, strameritato, di numero 32 della classifica mondiale.

A Nur-Sultan, invece, primo acuto, a 31 anni, per l’australiano John Millman che, dopo aver salvato due match point nel quarto di finale contro Tommy Paul, e aver messo in fila anche Frances Tiafoe in semifinale, ha dominato l’atto conclusivo ai danni del francese Adrian Mannarino (7-5 6-1).
Dopo un primo set molto elaborato la partita è scivolata via, in controtendenza con i precedenti tra i due, sempre terminati al terzo set, ma con lo stesso vincitore di sempre, l’australiano, finalmente a segno in un evento del circuito maggiore e, da quest’oggi, numero 38 del mondo.
Redazione
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