Si ritira Diego Milito: “El Principe” che divenne re con Mourinho

Si è conclusa la carriera di Diego Alberto Milito: riviviamo le sue gesta 

Diego Milito

Diego Alberto Milito nasce a Bernal, in Argentina, il 12 giugno del 1979, figlio di una famiglia di origini calabresi, è stato uno dei più forti attaccanti d’Europa, amato in Italia e Spagna, dove ha giocato e fatto tanti goal con le sue rispettive squadre. Attaccante completo, bravo con entrambi i piedi, forte nelle palle alte e con un fiuto del goal da fare invidia, chiamato da tutti “El Principe”, per la sua nota assomiglianza al giocatore uruguayano, Enzo Francescoli.

L’inizio della sua carriera parte in Argentina tra le fila del Racing Club di Avellaneda, dove in cinque stagioni colleziona 137 presenze e 34 reti, vincendo inoltre un campionato. Nel mercato invernale del 2004, avviene il passaggio ad un club europeo, infatti è il Genoa a portarselo a casa, che all’epoca militava nella Serie B italiana, con i Grifoni ci rimane per un anno e mezzo, realizzando 33 reti in 59 presenze. L’esperienza di Milito in Italia, disputata in maniera positiva con molti goal, nell’estate del 2005 a causa della retrocessione del Genoa in serie C1, decisa dalla giustizia sportiva, arriva per lui la possibilità di andare a giocare nel massimo campionato spagnolo, cioè in Liga, con il Real Saragozza.

Arriva al club spagnolo con la formula del prestito biennale, facendosi valere con i suo goal, vincendo al primo anno la Coppa del Re mentre nell’anno successivo sfiora la conquista della classifica cannonieri, ma Milito con i suoi 23 centri consente al Real Saragozza di raggiungere il sesto posto e di qualificarsi in Coppa Uefa. Nell’estate del 2007, gli spagnoli decidono di riscattare dal Genoa l’intero cartellino di Milito, il quale durante quell’estate sfiora con la Nazionale argentina la conquista della Coppa America, perdendo in finale contro il Brasile. Riscattato interamente dal Real Saragozza, il bomber argentino continua a segnare, ma non riuscirà ad evitare la retrocessione in Seconda divisione del suo club, conclusasi non bene questa stagione, Milito lascia la Spagna, dopo aver collezionato 108 presenze e 53 segnature.

La stagione 2008-09, è quella del ritorno in Italia e ancora nel Genoa, con cui aveva giocato quattro stagioni prima, ora ritrova i Grifoni rossoblu in Serie A, anche nella massima serie disputa una grandissima stagione, portando la squadra in Europa League, grazie ai suoi 24 centri. Dopo la strepitosa annata di Genova, per “El Principe” arriva la definitiva consacrazione, trasferendosi all’Inter di Josè Mourinho per una cifra pari 25 milioni.

L’argentino in nerazzurro ci rimane per cinque stagioni, realizzando tanti record e vincendo tanti trofei, in particolare alla prima stagione definita quella del “triplete”, con i nerazzurri vincenti sia in Italia che in Europa. Quella stagione fu quella storica, che ha visto i nerazzurri vincere tutto nel segno proprio di Milito, il quale dopo aver firmato i goal dello scudetto e della finale vinta in Coppa Italia contro la Roma all’Olimpico, si conferma ancora un grande campione nella finale di Champions League in scena a Madrid, vinta contro il Bayern Monaco, con una sua doppietta. Quella stagione fu un qualcosa davvero di storico per l’Inter specie in Europa, dove non vinceva una Champions League da quasi 45 anni, eliminando inoltre avversari di livello come Chelsea e Barcellona. Per Milito e compagni, si tratta di una annata storica irripetibile, infatti alla fine di quella stagione va via il tecnico Josè Mourinho per andare al Real Madrid, al suo posto in nerazzurro arriva Rafa Benitez.

L’arrivo dello spagnolo non sembra avere lo stesso impatto che ebbe lo “Special One”, l’Inter gode di ciò che era rimasto ancora di buono dall’anno del triplete, infatti all’inizio della stagione successiva con Benitez, pur perdendo la Supercoppa europea contro l’Atletico Madrid, successivamente vincono una Supercoppa italiana e un Mondiale per club, ma non decolla però il rapporto tra squadra e tecnico, sarà poi quest’ultimo a pagarne le conseguenze venendo esonerato subito dopo sei mesi. Quella stagione per Milito non fu grandiosa come quella precedente a causa anche di qualche infortunio, ma comunque riesce sempre a mettere il segno, specie nella finale di Coppa Italia vinta dall’Inter all’Olimpico di Roma contro il Palermo per 3-1, con l’argentino autore della terza rete.

Le stagioni successive del “El Principe” in nerazzurro vivono momenti molto altalenanti a causa dei diversi infortuni, ma non mancano comunque i suoi goal, che lo portano a realizzare qualche record come nella stagione 2011-12. Nel 2014, dopo cinque stagioni, dove ha vinto praticamente tutto quello che si poteva vincere, totalizzando quasi 70 reti in 128 presenze, lascia il club nerazzurro per tornare in patria e concludere li la sua carriera.

Il ritorno in Argentina, lo riporta da dove era partito, cioè nel Racing Avelaneda, con cui vince un campionato al primo anno, convincendosi successivamente a giocare con il club argentino ancora per un altro anno, finendo la sua carriera proprio ieri sera nel match contro il Temperley, con la firma di un suo goal dal dischetto. A fine gara, tante lacrime di commozione da parte di questo campione, il quale per tutta la carriera ha fatto gioire tutti i suoi tifosi dovunque ha giocato, facendo innamorare tutti gli amanti del calcio per quel suo modo di stare in campo da vero principe e galantuomo del goal.

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