Dopo il Chievo anche il Frosinone è matematicamente retrocesso. Questo il verdetto emesso durante il 35mo turno di Serie A, dove non ha sortito effetti positivi la prestazione d’ orgoglio offerta contro il Sassuolo. Di conseguenza, Ciano e compagni tornano in cadetteria dopo solo 12 mesi, in virtù del distacco ormai incolmabile dall’ Udinese, quart’ ultimo in classifica.
E pensare che fino a poco più di 10 minuti dal termine della sfida contro i neroverdi le speranze di salvezza, seppur flebili, erano ancora vive. Grazie ai gol di Sammarco e Paganini i 3 punti apparivano molto vicini. Tuttavia a spegnerle totalmente c’ ha pensato il talentino Boga, autore del 2-2 che ha chiuso i giochi costringendo i Canarini ad un pareggio inutile.
A sole tre giornate dal termine del campionato risultano irrecuperabili i 10 punti di vantaggio posseduti dall’ Udinese, ieri protagonista di uno scialbo ma prezioso 0-0 contro l’ Inter. Ma la retrocessione, guardando anche all’ indietro, è stata frutto di una stagione mai decollata in quel di Frosinone. Prima con Longo, poi con Baroni, la squadra non ha mai ottenuto risultati convincenti.
Rifacendoci ai dati, un attacco atipico (il secondo peggiore del campionato) e una difesa colabrodo (la terza più infilzata) hanno contribuito a rendere tutto più difficile. Infine, il ruolino di marcia interno (soli 8 punti raccolti tra le mura amiche) ha reso l’ obiettivo salvezza difficilmente raggiungibile.
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