Gara-1 da dimenticare per la Ducati ad Assen, nonostante il podio comunque portato a casa da un concreto Marco Melandri. Il team di Borgo Panigale sperava certamente di essere più competitivo, ma già dalla Superpole si era intuita la forza della Kawasaki. Ciononostante, grazie alla sua grinta e ad una condotta di gara molto aggressiva, Chaz Davies era riuscito (miracolosamente potremmo quasi dire) non solo a stare con Jonathan Rea, ma anche a precederlo per molti giri.
Questo almeno fino al penultimo giro quando, dopo aver subito un nuovo sorpasso dal pilota nordirlandese, la Panigale R di Chaz ha cominciato a rallentare, fino a fermarsi e a costringere il centauro britannico ad un mesto ritiro. “Finché ho potuto correre è stata una bella gara” – spiega Davies – “Ogni volta aspettavo gli attacchi di Johnny e poi lo sorpassavo di nuovo. Mi spiace molto che sia finita così. Non so ancora cosa sia successo alla moto, i meccanici cercheranno di capirlo“.
“Credo si sia trattato di qualcosa a livello di elettronica, ma è presto per dirlo perchè dobbiamo analizzare il tutto. Prima della gara la fiducia c’era, sembrava che il mio ritmo fosse sufficiente anche per stare davani a Rea. In ogni caso, c’è sempre la gara di domani”, ha concluso Chaz, adesso scavalcato in classifica da Sykes e Melandri, e distante ben 75 lunghezze (170 a 95).
Proprio Marco, se dal punto di vista del risultato può ritenersi abbastanza soddisfatto (3°, 5° podio stagionale), non lo è di certo per quel che riguarda la prestazione. “Sinceramente non speravo nemmeno di finire nei primi cinque. Fortunatamente il team ha fatto un grande lavoro prima delle qualifiche e mi ha dato un po’ di fiducia. In gara comunque ero lontano e ho preferito non spingere troppo per portare a casa punti e informazioni in vista di Gara-2. Alla fine siamo stati fortunati e basta. Mi godo il momento e spero di fare un passettino in più domani“.
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