Clamorosa notizia rilanciata da Bloomberg: il presidente James Pallotta starebbe cercando nuovi soci per cedere il 75% della Roma per un valore di 75 milioni di euro, da reinvestire per il nuovo stadio di proprietà

La Roma è pronta a cambiare di nuovo proprietario, almeno per una minoranza di quote. E’ questa l’indiscrezione rilanciata dal famoso portale di economia Bloomberg, lo stesso delle voci sui falsi documenti della Sino-Europe alla Fininvest nella cessione per il Milan. 

Questa volta, il sito americano incassa la smentita dei cinesi e rilancia con i giallorossi. Infatti, il presidente del club capitolino, James Pallotta, avrebbe deciso di mettere in vendita il 40% delle quote della società per la modica cifra di 75 milioni di euro, come da valore secondo l’attuale valore delle singole delle quote della Roma, società quotata in Borsa. Ci sarebbero già degli incontri in programma a Londra con ben tre banche. 

Ci sarebbero già stati dei contatti nei giorni scorsi con degli emissari cinesi, ai quali il presidente della Roma avrebbe confidato la propria valutazione totale della società, che sarebbe la stessa fatta da Sino-Europe del Milan pari a circa 500 milioni di euro. L’obiettivo di Pallotta è trovare nuovi fondi per la realizzazione del nuovo stadio di proprietà, che è ad un passo dal superare tutti gli ostacoli burocratici. 

Infatti, l’ambizioso progetto del nuovo stadio muoverà quasi 1,7 miliardi di investimenti privati, di cui 500 milioni di euro per lo stadio vero e proprio, 626 milioni per il Business Park e 90 milioni per l’area Convivium, cui vanno aggiunti oltre 440 milioni per le opere pubbliche, che favoriranno la vita a Roma. Con la realizzazione di queste infrastrutture, secondo Pallotta, il valore della società giallorossa potrebbe schizzare facilmente sui 2 miliardi di euro. 

Nei prossimi giorni si saprà di più di queste indiscrezioni, ma qualora fossero reali si prospetterebbero altre trattative con possibili partner cinesi. Difficilmente, infatti, ci potrà essere una collaborazione con investitori americani, mentre non è da escludere interessamenti dagli arabi.