La Roma di Eusebio Di Francesco si presenta per questa sfida all‘Atalanta con il suo solito 4-3-3.
Dzeko prima punta, El Sharaawy e Perotti ai suoi lati, i terzini di spinta Kolarov e Florenzi.
L’Atalanta oppone il suo 3-4-2-1, modulo ormai collaudato ed efficiente. Spinazzola ed Hateboer sugli esterni, mentre in avanti spazio a Cornelius, supportato da Gomez ed Ilicic.
Parte bene la formazione giallorossa, con alcune occasioni create nella catena di sinistra con Perotti.
Ma qualche cosa comincia a non funzionare nel reparto difensivo. La Roma inizia a perdere troppo palloni in impostazione, errori banali, forse dettati da disattenzione.
Ciò che Di Francesco non vuole, già con l’episodio capitato a Nainggolan. Errori grossolani pagati a caro prezzo, la sua assenza si è fatta sentire oggi.
De Roon recupera un pallone a centrocampo, lancia Ilicic che prosegue fino a servire Cornelius. L’attaccante danese è bravissimo a spostarsi il pallone sul sinistro e a calciarlo nell’angolino sinistro. Nulla da fare per Alisson.
Cinque minuti dopo è di nuovo un’altro errore a fornire l’assist per Gomez, che s’invola all’interno dell’area di rigore. Dopo aver protetto la palla, vede l’inserimento di De Roon che calcia e con una deviazione, riesce a mandare il pallone in porta.
Partita in salita per la Roma, con difficoltà di manovra, pressing asfissiante dei bergamschi, che recuperano palla e vanno in porta con due-tre passaggi in verticale.
Diventa sempre più diffcile trovare il bandolo di una matassa intricatissima. Cercare il pertugio giusto, un episodio che possa farti cambiare la partita.
I bergamaschi vanno vicini alla terza marcatura, con un palo colpito da Caldara di testa.
Verso la fine della prima frazione, arriva l’episodio che cambia profondamente la partita. Kolarov, in uno dei suoi tentativi d’incursione al centro, partendo da sinistra, viene atterrato da De Roon.
L’arbitro estrae il secondo cartellino giallo e quindi l’espulsione per De Roon.
Si va al riposo con una situazione differente, con tutti i crismi favorevoli per la Roma.
Infatti i giallorossi iniziano la ripresa con un piglio differente, più energia e proposizione in avanti. Passano appena deici minuti è c’è una prima gioia, confezionata sull’asse El Sharaawy–Dzeko, con quest’ultimo che riceve l’imbeccata del compagno e calcia beffendo Berisha.
Ora la Roma è artefice del suo destino, deve provarci in tutti i modi. Di Francesco inserisce Schick in avanti, al posto del centrocampista Pellegrini. Un 4-2-4 ultra offensivo per sfruttare la superiorità numerica in campo.
Kolarov è pericoloso con un tiro di sinistro, così come Florenzi con il destro. El Sharaawy è l’ultimo ad arrendersi, con un primo tentativo di testa e una ribattuta di destro che però trova Masiello a bloccarne la traiettoria.
La Roma paga le sue ingenuità in fase d’impostazione, i tentativi successivi non vanno a buon fine.
Occorre che la squadra cominci ad essere più incisiva in fase offensiva, dato che un gol a partita può bastare solo raramente.
L’Atalanta ha fatto la sua onesta partita, come ci si aspettava. Ha saputo sfruttare i due errori evidenti concessi dalla difesa giallorossa.
Ora la corsa Champions è un affare a tre e la Roma non deve più lasciare punti per strada.
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