Il caso è chiuso. Sulley Muntari potrà scendere in campo la prossima partita perché il giudice sportivo ha annullato la squalifica di una giornata che gli era stata inflitta in prima istanza per l’espulsione subita a Cagliari. Muntari era stato preso di mira da alcuni tifosi con ingiurie razziste e si era scagliato contro l’arbitro, che invece di ascoltarlo e di capirlo lo aveva semplicemente espulso.
Un caso che aveva suscitato scalpore tanto che il console onorario del Ghana in Italia, Massimo Colasuonno Taricone, aveva espresso tutto il suo rammarico per una decisione arbitrale che andava in una direzione opposta al buon senso e che infangava un giocatore che da tanti anni milita in Italia.
Il giudice sportivo ha ridato a Muntari quello che era suo restituendo al calcio una parvenza di normalità, anche se bisogna dire che sarà difficile estirpare il germe del razzismo perché l’ignoranza regna sovrana e il calcio spessa diventa il megafono per esternare la frustrazione che si vive ogni giorno.
Il razzismo è la forma più spregevole e le istituzioni, assieme alle tifoserie e ai genitori, devono essere compatte nell’educare e nel combattere ogni episodio. La speranza è che le future generazioni imparino, più di noi, valori fondamentali come il rispetto e l’uguaglianza.
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