Sospiro di sollievo in Emilia Romagna. Il Parma rimane in Serie A ma a inizio anno partirà con una penalizzazione di 5 punti. Nulla di eccezionale per come si era messa, certo è che in zona retrocessione 5 punti sono tantissimi e partire con questo handicap non è proprio la partenza che i tifosi del Parma avevano sperato. Calaiò è stato squalificato per 2 anni (l’accusa ne chiedeva 4) e potrebbe essere arrivato al capolinea della sua carriera sportiva.
Il giudice quindi ha confermato l’illecito sportivo ma non l’ha classificato così grave da penalizzare i parmensi con una penalizzazione nel campionato in cui si è consumato l’illecito. Il Parma si salva dunque e l’anno prossimo giocherà in Serie A. La società parmense non l’ha presa bene e attraverso un comunicato ha fatto capire che intende fare ricorso alla Corte Federale di Appello.
Ecco le un estratto dal comunicato:
Il Parma Calcio 1913 prende atto con enorme amarezza della sentenza emessa in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale. Riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia.
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