L’accantonamento del 4-3-1-2 in favore del 3-4-3, più congeniale alla tipologia di calciatori a disposizione, ha fatto sì che il Chelsea svoltasse: tre vittorie di fila contro Hull, Leicester e, soprattutto Manchester United; 9 gol fatti e 0 subiti. Una svolta? Il tempo lo dirà, ma Conte ha rafforzato la sua posizione, dopo che il momento no attraversato prima della “rivoluzione tattica” lo aveva messo a rischio.
Una vera lezione di calcio quella che l’ex CT ha rifilato al collega Mourinho e al suo Manchester United, una squadra farraginosa, piena (forse troppo) di campioni presunti che però non hanno dimostrato ancora di esserlo, soprattutto Pogba, e di campioni veri che però da soli non fanno mai la differenza nei momenti clou, cioè Ibrahimovic.
Mourinho Special Loser? Bella domanda. Di sicuro il tecnico di Setubal dovrà imparare a fare ammenda prima o poi, evitando di parlare di isolare la squadra e metterla contro tutto e tutti pur di non riconoscere i propri errori (modulo inadatto? Giocatori inadeguati? Preparazione dei matches non buona dal punto di vista tecnico-tattico? Forse tutte e tre le cose). Anche se prendersela con i colleghi per eccessiva esultanza a fine match è proprio da Special Loser.
Adesso è Conte lo Special One? Piano con le parole. La Premier League è un torneo irto di insidie e con un pubblico e una stampa pronti ad aggredire chiunque abbia bruschi cali. Il Chelsea lo ha avuto e Conte veniva dato per spacciato fino a tre settimane fa, dopo le due sconfitte consecutive contro dirette concorrenti come Liverpool e Arsenal. Il segreto? Lavorare duro e pensare a sé stessi, come piace a Conte.
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