Un sincero Jorge Lorenzo si presenta davanti ai microfoni. A differenza che in altre occasioni, però, stavolta non è naufragato sull’acqua
Che lo scarso feeling (per usare un eufemismo) di Jorge Lorenzo sul bagnato sia arrivato ad un punto di svolta? Già ieri, con il buon 3° posto conquistato in qualifica, il maiorchino aveva lanciato dei segnali, sull’infido asfalto di Sepang. Ma la prova del nove la si attendeva in gara, soprattutto viste le condizioni, ancora più difficili che al sabato.
E Jorge Lorenzo, pur non brillando, almeno non si è prodotto nelle prestazioni misere (per un pilota della sua levatura) “ammirate” in altre occasioni simili. Anzi, sfruttando anche le cadute dei vari Crutchlow, Marquez e Iannone, lo spagnolo è riuscito ad issarsi sul 3° gradino del podio.
“E’ stata una gara difficile, anche perché c’era più acqua di ieri e non mi sono trovato molto bene” – dice Jorge – “In frenata mi risultava difficile fermare la moto e andavo sempre lungo, soprattutto alla 9. Scivolavo sempre e per me era difficile mantenere il ritmo dei primi. Sono stato fortunato con le cadute, altrimenti meglio di sesto non arrivavo. Ho deciso di non rischiare e ne è valsa la pena“.
“Meno male che hanno rinviato la partenza. Dopo il temporale del warm-up c’era troppo acquaplaning” – continua il pilota Yamaha – “Il nuovo asfalto mi ha aiutato. A Brno, con poca acqua, ero competitivo, almeno fino a che non è saltato un pezzo di gomma. A Silverstone, con molta acqua, ero decimo come ritmo gara. Qui siamo migliorati, ma con meno grip non sarei stato in grado di lottare per vincere“.
Conclusione dedicata al campionato: “Per com’è andato quest’anno, penso sia giusto chiudere terzi. Spero che a Valencia non succeda nulla di particolare e di finire in questa posizione“.
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