MotoGP Sepang 2016 Analisi GP Malesia: Finalmente Dovizioso!

Doppietta italiana in MotoGP, con il Dovi vincente su Rossi e Lorenzo. Zarco si conferma re della Moto2, mentre Bagnaia fa sua la Moto3 delle cadute 

Ancora una volta, la MotoGP regala emozioni in una prima mattina italiana segnata dalla nuova scossa che ha colpito il centro della Penisola. Dopo la pole di ieri, Andrea Dovizioso si conferma finalmente anche in gara, ritrovando una vittoria che mancava da troppi anni e che lo rende il nono pilota diverso a trionfare in questa stagione. Sotto l’acqua di Sepang, Rossi chiude sul podio e si assicura per la terza volta di fila il piazzamento d’onore in classifica, visto che Lorenzo, 3° quest’oggi, non può più raggiungerlo. Gara caratterizzata dalle cadute, nell’ordine, di Crutchlow, soprattutto Marquez, stesosi ancora come in Australia, anche se ha poi ripreso, finendo 11°, e di Iannone. In Moto2, vittoria e trionfo iridato per il francese Johann Zarco. Altra vittoria italiana in Moto3, con Bagnaia che vince in una gara ancora una volta segnata da tante cadute.

Il podio del Gran Premio di Malesia 2016, classe MotoGP (foto da: www2.yamaha-motor.fr)

Il podio del Gran Premio di Malesia 2016, classe MotoGP (foto da: www2.yamaha-motor.fr)

 

Il Dovi scaccia via i fantasmi: dopo 2653 giorni ritorna al successo 

26 Luglio 2009 – 30 Ottobre 2016. Sono 7 anni e poco più di 3 mesi. Tutto questo tempo ha dovuto aspettare, Andrea Dovizioso, 30 anni da Forlimpopoli e Campione 125 nel 2004, per tornare ad alzare le braccia al cielo, per salire nuovamente sul gradino più alto del podio nella classe regina. Due gare, quella di Donington e questa di Sepang, che presentano alcune similitudini, come le condizioni climatiche e un errore di Valentino Rossi, che allora si stese mentre era al comando, mentre stamani, con un lungo in curva 1, ha spianato la strada al pilota Ducati. Ma con una differenza, probabilmente, fondamentale. Il Dovi, come ammesso dallo stesso Rossi nel post gara, ne aveva di più. Dopo aver lasciato sfogare gli avversari e aver retto senza patemi ai tentativi di fuga di Iannone prima e dello stesso Valentino poi, il #4 ha impostato un ritmo che, con tutta probabilità, lo avrebbe comunque condotto al comando. Gli ultimi chilometri, tutta concentrazione e commozione (“Ho pianto come un bambino nel casco“, ha ammesso Andrea), lo ripagano di tutti i rospi che ha dovuto ingoiare in questi anni difficili e, forse, ci potranno regalare, nel prossimo futuro, un pilota diverso e pronto per restare stabilmente nell’elitè del Motomondiale.

La felicità di Andrea Dovizioso, in posa con i meccanici del Team Ducati (foto da: motofire.com)

La felicità di Andrea Dovizioso, in posa con i meccanici del Team Ducati (foto da: motofire.com)

 

Rossi, la vittoria sfugge ancora, ma la missione è compiuta 

Può essere soddisfatto, Valentino Rossi, del suo Gran Premio della Malesia. Alla vigilia di questo appuntamento, il Dottore sperava di poter essere competitivo per il podio, oltre a voler chiudere in anticipo la questione (platonica, s’intende) del titolo di vice-campione. E il nostro si è reso protagonista di una bella gara, non condita però dal successo, che manca ormai da quasi cinque mesi (GP di Catalunya). Eppure ci ha creduto davvero, Vale; pensava di farcela stavolta. Autore di un ottimo inizio, con tanto di fantastico triplo sorpasso al tornantino Berjaya sul trio Iannone-Lorenzo-Marquez, il pesarese ha ingaggiato una dura battaglia con “The Maniac“. Una volta allontanatosi abbastanza dalla Ducati, tutto sembrava nelle sue mani; il progressivo asciugarsi della pista, però, ha mandato in crisi i suoi pneumatici e, dopo il lungo a 5 giri dalla fine, Rossi ha pensato bene di portare a casa pellaccia e podio (10° stagionale, 221° nel Motomondiale).

Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, durante la gara di oggi (foto da: ultimatemotorciclyng.com)

Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, durante la gara di oggi (foto da: ultimatemotorciclyng.com)

 

Lorenzo 3° e fortunato, Marquez ancora a terra 

Come lo stesso nativo di Palma de Maiorca ha confessato, il 3° posto conquistato in Malesia è stato più frutto delle cadute altrui che non di meriti propri. I capitomboli dei vari Crutchlow, Iannone e Marquez, infatti, hanno spianato la strada ad un Lorenzo che, nonostante un buon avvio ed una gara nel complesso comunque decente, viste le sue recenti esibizioni in condizioni critiche di aderenza, non riusciva proprio a tenere il passo dei primi. “Senza tutto quello che è successo, sarei di certo arrivato 6°“, ha ammesso Jorge. Il quale può comunque consolarsi, di fronte ad una Ducati apparsa davvero competitiva. Passiamo a Marc Marquez. Due gare con la mente sgombra, libera da assilli iridati, e due cadute. Quella di Phillip Island, mentre era al comando, ne ha provocato il ritiro; questa, mentre era 4° e cercava di ricongiungersi al treno degli italiani, gli ha comportato un 11° posto. Può essere un caso, o meno; fate voi. Fatto sta che, da quando Marc non fa più calcoli iridati (anche se lui giura che non stava affatto rischiando quando è finito nella ghiaia), ha portato a casa solo 5 punti. L’importante, dal suo punto di vista, è che il Mondiale l’ha già messo in saccoccia.

Gara avara di soddisfazioni, quella di Sepang, per Marc Marquez (foto da: motogp.com)

Gara avara di soddisfazioni, quella di Sepang, per Marc Marquez (foto da: motogp.com)

 

Crutchlow e Iannone, occasione sprecata 

Arriviamo agli altri due “caduti” eccellenti della gara di stamattina. Cal Crutchlow, nonostante una partenza non eccezionale e la frattura alla mano sinistra, si stava comportando molto bene, battagliando alla pari con Marquez e dando l’impressione di poter provare a riportarsi sui primissimi. Ai –8, però, la sua gara finisce quando la sua Honda lo disarciona, spedendolo sull’asfalto. No problem, comunque, per un pilota che ha riportato in alto la Union Jack in MotoGP, centrando ben due vittorie con una moto clienti. Andrea Iannone, invece, rientrava dopo lo stop per l’infortunio patito a Misano. E il pilota di Vasto, di solito non completamente a suo agio in condizioni di bagnato, stava dimostrando di essere tornato al top. Dopo un buon avvio, Iannone si è subito insediato nelle primissime posizioni, riuscendo anche a concludere alcuni giri al comando, battagliando all’arma bianca con Rossi. Dopo esser stato scavalcato dai due connazionali, però, ecco ancora una caduta, a 6 giri dalla fine, quando gli errori di Crutchlow e Marquez avevano aperto la strada ad un podio sicuro e tutto tricolore.

Andrea Iannone al comando al rientro in gara, davanti a Rossi, Dovizioso e Marquez. Purtroppo per il pilota di Vasto è stata una gioia effimera (foto da: motofire.com)

Andrea Iannone al comando al rientro in gara, davanti a Rossi, Dovizioso e Marquez. Purtroppo per il pilota di Vasto è stata una gioia effimera (foto da: motofire.com)

 

Gli altri #1, che festa per il team Avintia Racing. Deludono le Suzuki 

Come un Brno bis. Domenica di gloria per il piccolo team Avintia Racing, che riesce nell’impresa di replicare il fantastico risultato ottenuto un paio di mesi fa sui saliscendi della Moravia, in condizioni meteo non dissimili da oggi. Hector Barbera e Loris Baz completano la top-5, al termine di una gara che ha visto il francese perennemente nelle posizioni a ridosso dei big, dovendosi piegare nel finale alla risalita dello spagnolo. Non bene, invece, il duo Suzuki. Maverick Vinales, dopo una gara passata a remare nella seconda metà della top-10, chiude in 6° posizione, vedendo allontanarsi, forse definitivamente, le speranze di attaccare il terzo posto mondiale di Lorenzo, adesso distante 17 punti ad una sola gara dalla fine. Peggio è andata ad Aleix Espargaro che, dopo un lungo nelle prime fasi, ha faticato tanto nel ritrovare il feeling, terminando appena 13°.

Grande gara per il team Avintia Racing che, nonostante la vecchia Ducati GP14.2, piazza Barbera e Baz in 4° e 5° posizione (foto da: super7moto.com)

Grande gara per il team Avintia Racing che, nonostante la vecchia Ducati GP14.2, piazza Barbera e Baz in 4° e 5° posizione (foto da: super7moto.com)

 

Gli altri #2, bene Bautista e Miller. Petrucci 10° 

Ancora una prestazione positiva per la Aprilia, in top-10 per la quinta volta nelle ultime sei. Alvaro Bautista conquista un bel 7° posto, sfruttando le cadute dei big, dopo una buona progressione nella prima parte di gara. Per quanto riguarda Bradl, la sua gara è stata compromessa da una scivolata nel corso del 10° giro, dopo la quale è ripartito, arrivando al traguardo 17°. Sufficienza anche per Jack Miller, che si conferma tra i più bravi ad interpretare queste condizioni (soprattutto in rapporto alla moto guidata) ed ottiene il miglior risultato di questa seconda metà di campionato (8°). Pol Espargaro ha concluso in 9° posizione, precedendo un Danilo Petrucci non propriamente all’altezza della sua fama sul bagnato, terminando a punti, nonostante tutto, per la settima volta nelle ultime otto uscite. Hanno conquistato dei punti iridati anche Laverty (12°) e i britannici Smith (14°) e Redding (15°); fuori dalla zona punti, oltre a Bradl, anche Aoyama, nullo con la Honda ufficiale, e Rabat. Ritirato anche Yonny Hernandez.

Buon risultato per l'Aprilia, con Alvaro Bautista che ha concluso in 7° posizione (foto da: asphaltandrubber.com / Scott Jones)

Buon risultato per l’Aprilia, con Alvaro Bautista che ha concluso in 7° posizione (foto da: asphaltandrubber.com / Scott Jones)

 

Moto2, Zarco si conferma Campione del Mondo. A podio anche Morbidelli e Folger 

Johann Zarco entra nella storia della Moto2: per la prima volta, infatti, un pilota riesce a confermarsi campione di classe per due anni consecutivi. Il francese, dopo la pole d’autorità conquistata ieri, ha ottenuto la vittoria #6 in stagione grazie ad un allungo deciso nel finale, con il quale ha lasciato la compagnia di Franco Morbidelli (4° podio di fila, 7° stagionale) e del tedesco Jonas Folger. Per quanto riguarda gli altri due piloti che stamattina l’aritmetica teneva ancora in corsa per il titolo, lo svizzero Luthi ha finito la sua domenica in 6° posizione, dietro anche a Baldassarri e al pilota locale Syahrin; ancora male Rins, persosi nelle ultime uscite ed appena 14°. A Valencia, lo spagnolo dovrà guardarsi dal nostro Morbidelli, che lo segue in classifica dietro di 6 lunghezze (203 a 197). Per quanto riguarda gli altri italiani, Luca Marini (9°) e Simone Corsi (11°) sono arrivati a punti; peggio è andata a Pasini (23°), quasi finito a terra con Lowes, e a Nocco (ritirato).

Tutta la felicità di Johann Zarco, confermatosi Campione della classe Moto2 (foto da: moto.caradisiac.com)

Tutta la felicità di Johann Zarco, confermatosi Campione della classe Moto2 (foto da: moto.caradisiac.com)

 

Moto3, le cadute la fanno ancora da padrone. Bagnaia sorride, davanti a Kornfeil e a Bendsneyder 

Seconda vittoria stagionale per il nostro Francesco Bagnaia, che torna ad assaporare il gusto della vittoria, che mancava da Assen. Il 19enne di Torino ha trionfato per distacco sul ceco Jakub Kornfeil (primo podio stagionale) e sull’olandese Bo Bendsneyder. Una gara, quella della entry class, ancora caratterizzata da una miriade di cadute, dichiarata conclusa con 4 giri d’anticipo dopo il tamponamento della Herrera ai danni di Loi. La cronaca, più che di una gara, sembra quella un bollettino di guerra: pronti, via, e in curva due Migno colpisce Guevara, con anche l’esordiente Sasaki che finisce a terra. Pauroso, però, quanto accade poco più avanti, all’altezza del cambio di direzione della Genting (7-8): a causa di una striscia d’olio, lo spagnolo Martin cade; la sua moto, senza controllo, provoca la caduta anche di Bulega (spalla lussata), Canet (problemi alla mano destra) e Oettl.

Moto3 GP Malesia 2016: quanti spaventi stamattina…

 

Non è finita qui. Nel corso del terzo passaggio, con un sincronismo inquietante, finiscono fuori alla Klia Mir, Binder e i nostri Dalla Porta e Di Giannantonio, tutti fortunati nell’evitare la moto di Noroddin, caduto in quel punto il giro precedente; solo lo spagnolo non ripartirà. Bagnaia la scampa e, in pratica, s’invola verso la vittoria. Poi è il turno di Jorge Navarro e del duo della Ongetta Rivacold, ovvero, Antonelli (che riprende) e Danilo. La bandiera rossa arriva ai –4 dalla fine, quando la Herrera, fino a quel momento bravissima (era in top-10), si tocca con l’italo-belga Livio Loi mentre percorrevano l’ultima curva, finendo pesantemente a terra e procurandosi la frattura della clavicola destra. Con questa vittoria, Bagnaia scavalca Navarro al terzo posto in classifica (145 a 143), a –19 da Bastianini, assente per infortunio in Malesia.

Seconda vittoria in stagione per Francesco Bagnaia, bravo a tenersi lontano dai guai in un GP di Malesia ad eliminazione (foto da: autonewsinfo.com)

Seconda vittoria in stagione per Francesco Bagnaia, bravo a tenersi lontano dai guai in un GP di Malesia ad eliminazione (foto da: autonewsinfo.com)

 

Prossimo ed ultimo appuntamento tra due settimane a Valencia, dove calerà il sipario sul Motomondiale 2016.

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