MotoGP Catalunya 2019, Analisi Gara – Dominio spagnolo al Montmelò. Marquez in fuga

La 24.esima edizione del Gran Premio di Catalunya, coincidente con il 70.esimo anniversario della nascita del Motomondiale, si è risolta in un trionfo per i centauri spagnoli e in un vero disastro (anche con tanta sfortuna) per i nostri alfieri. A partire dalla MotoGP, dove all’ennesima vittoria di Marc Marquez ha fatto da contraltare il clamoroso crash di curva 10 al giro 2, con Jorge Lorenzo, novella palla da bowling, a fare strike con i malcapitati Maverick Vinales, Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, in pratica tre dei rivali più accreditati del Cabroncito, che ringrazia e vola via in classifica, allungando già a Giugno le mani sul suo iride #8. La festa in casa Marquez era cominciata già poco prima, con la terza vittoria consecutiva di Alex in Moto2, che gli è valsa anche la vetta del Mondiale, mentre il nostro Lorenzo Baldassarri finiva inopinatamente a terra. In Moto3, in una vera e propria gara ad eliminazione, sorridono il vincitore, Marcos Ramirez (primo hurrà in carriera), ed Aron Canet, che sfrutta alla grande la domenica nera dei suoi rivali per il titolo, chiudendo 2° e provando la fuga in classifica.

Il podio del Gran Premio di Catalunya 2019, classe MotoGP (foto da: motogp.com)

HONDA, MARQUEZ DOMINA IN SCIOLTEZZA E ‘RINGRAZIA’ LORENZO

La 48.esima vittoria nella classe regina (74.esima in totale, 4° stagionale) è stata probabilmente una delle più semplici di tutta la sfolgorante carriera di Marc Marquez. All’interno di un weekend non facile, nel quale sembrava essere attaccabile da parte di più avversari, il #93 ne esce alla grandissima, consolidando in maniera forse irreversibile (per gli altri) la sua leadership iridata. Un Marquez che era si partito bene dalla 2° piazzola, ma che aveva dovuto subito fare i conti con un determinato Andrea Dovizioso. Gli affanni, però, sono durati poco più di un giro e mezzo: alla staccata di curva 10, infatti, è il compagno di box Jorge Lorenzo, autore dello scorcio di gara fin lì più convincente di questa sua (per ora) tribolata avventura Honda, a stendersi e a stendere quelli che potevano essere gli avversari più pericolosi per il catalano, ovvero Andrea Dovizioso e le due Yamaha ufficiali di Maverick Vinales e Valentino Rossi.

Marc Marquez esulta davanti ai suoi tifosi, dopo la facile vittoria di Barcellona (foto da: motogp.com)

Un vero disastro che spiana la strada a Marc, bravo poi a tenere un ritmo costantemente sotto l’1:41 (eccetto che negli ultimi passaggi), oltre che a rimaner concentrato, tagliando poi il traguardo in beata solitudine. Parlavamo della classifica, e la situazione parla da sola: Marc sale a 140 punti, +37 sul Dovi, +39 su Rins, +42 su Petrucci. Se non è un’ipoteca sull’ennesimo titolo, poco ci manca. Ma passiamo al protagonista, suo malgrado, della domenica catalana, ovvero Jorge Lorenzo. Non c’è dubbio che l’errore del Martillo sia stato madornale, macroscopico; uno svarione assurdo per un pilota di tale esperienza che, va sottolineato, per la direzione gara non è stato considerato passibile di sanzioni, ma un semplice ‘incidente di gara’. Quel che è certo è che Jorge, parafrasando Dovizioso, non è affatto lucido e sereno in questo momento, soffrendo molto la sua mancanza di competitività su una moto, la RC213V, che nelle mani di Marc invece vola. Non gli sarà sembrato vero di trovarsi così avanti, soprattutto dopo aver remato sempre o quasi ai margini della top-10; ma la troppa foga, la troppa voglia di scacciare il momento forse più nero della sua carriera, lo ha spinto ad un errore da matita blu che, purtroppo, ha rovinato la gara (e forse il Mondiale) ad altri concorrenti.

L’incidente che ha coinvolto nel 2° giro del GP di Catalunya 2019 i vari Jorge Lorenzo, Maverick Vinales, Andrea Dovizioso e Valentino Rossi (foto da: youtube.com)

Restando in casa Honda, guardiamo a quanto fatto dai due piloti di Lucio Cecchinello. Gara senza infamia e senza lode per Takaaki Nakagami, che ha chiuso in 8° posizione, praticamente a 18″ dalla vetta ed alle spalle anche di Pol Espargaro. Il nipponico, però, si conferma solido e costante, chiudendo ancora una volta in top-10 (6° volta su 6 gare terminate). Male invece Cal Crutchlow. Il britannico, che dopo il podio in Qatar fatica a trovare risultati di rilievo, aveva la chance di giocarsi il podio, salvo gettare tutto all’aria con un attacco scriteriato su Jack Miller in curva 4 a 6 giri dalla fine, terminando ingloriosamente con la sua moto nel ghiaione.

YAMAHA, QUARTARARO ‘SALVA’ LA CASA DI IWATA

Dopo aver piazzato quattro moto nelle prime cinque posizioni in qualifica, il domenica di Barcellona sembrava sorgere sotto grandi auspici per la Yamaha. Già al via, però, mentre i due ufficiali si avviano bene dalle rispettive piazzole di partenza, soprattutto con Vinales, i due del team Petronas sono protagonisti di uno scatto horror, in particolare Morbidelli, che si ritrova 13° alla fine del primo giro (partiva 3°). Ogni velleità di podio di Vinales e Rossi, però, svanisce al 2° giro, con il già citato errore di Lorenzo, che falcia le M1 #12 e #46, ponendo fine alla loro gara. Un vero peccato, dato che sia Maverick che Valentino, dopo il disastro del Mugello, erano in grado di giocarsi quantomeno il podio. Per quanto riguarda il team malese, ci ha pensato Fabio Quartararo, autore di una gran pole sabato, a riscattare l’onore della Casa dei Tre Diapason. Dopo una prima fase di studio, El Diablo è risalito man mano, fino a passare da 4° a 2° in poche centinaia di metri, a pochi giri dalla fine, prima grazie al lungo di Rins poi infilando Petrucci, andando a conquistare meritatamente il primo podio in carriera in MotoGP. Male invece Franco Morbidelli: il romano non riesce a riprendersi dalla partenza faticosissima, concludendo poi la sua gara nella ghiaia ad 8 giri dalla fine, collezionando il secondo zero consecutivo.

Il sorriso di Fabio Quartararo, al primo podio in carriera in MotoGP, grazie al 2° posto di Barcellona (foto da: motogp.com)

DUCATI, PETRUCCI ANCORA A PODIO. MA CHE RAMMARICO PER IL DOVI

Non ha granché di cui sorridere la Ducati, salutando il Montmelò. Innanzitutto per quel che riguarda Andrea Dovizioso. Il forlivese, che aveva tutte le carte in regola per giocarsi finanche la vittoria, soprattutto in caso di gara tattica, dato il gran caldo di ieri a Barcellona, è stato il primo a venir centrato dalla Honda di Lorenzo, vedendo andare a donne di facili costumi sia la sua domenica che, più in generale, la rincorsa Mondiale a Marc Marquez, volato via a +37. Danilo Petrucci, dal canto suo, è scampato alla carambola iniziale, ma non ha mai avuto il passo per stare con il #93, dovendosi concentrare sul mantenere la 2° posizione. Se con Rins la difesa è andata a buon fine (pur non mancando più di un brivido), nulla ha potuto poi con Quartararo, che l’ha infilato e se n’è andato con un giro super in 1:40.5, che ha spento ogni velleità di replica del ternano. Resta comunque il 3° podio consecutivo, che issa Danilo al 4° posto in classifica, a -3 da Rins e a -5 dal Dovi. Ombre e qualche luce anche nel weekend del team Pramac: da un lato abbiamo un Jack Miller che, quando riesce a restare in piedi, si conferma molto solido, chiudendo 5° (quarto arrivo in top-5 su quattro GP terminati); Francesco Bagnaia, purtroppo, è finito a terra nel corso del 6° giro.

Terzo podio consecutivo per Danilo Petrucci, 3° al Montmelò (foto da: motogp.com)

SUZUKI, RINS STECCA. POSITIVO MIR

C’è sentore di chance sprecata in casa Suzuki. Pur non brillando ancora in qualifica (8°), a livello di passo Alex Rins sembrava avere tutte le carte in regola per poter battagliare non solo per il podio, ma anche per la vittoria. A maggior ragione, dopo il disastro del secondo giro, il catalano sembrava poter avere la strada spianata almeno verso il 2° posto. E invece, Alex è rimasto impelagato in una lotta dura con la Ducati di Petrucci, gettando poi tutto al vento con una staccata troppo ritardata in curva 1 a pochi giri dalla fine, rischiando anche di finire per terra. Ripartito 7°, il #42 ha poi superato il compagno di squadra Joan Mir (positivo questo 6° posto, miglior risultato finora), approfittato della caduta di Crutchlow e, infine, passato nel corso dell’ultimo giro Miller, agguantando a fatica la 4° posizione. Un risultato in sé non da buttar via, ma che gli impedisce di scavalcare Dovizioso e che lo fa finire a -39 da Marquez. Da sottolineare che sono state ben tre le Suzuki a punti sotto la bandiera scacchi: il tester Sylvain Guintoli ha chiuso infatti 13°, tornando a racimolare punti in MotoGP dopo un digiuno che durava dal Gran Premio di Francia 2017.

Alex Rins ha chiuso la sua gara al Montmelò di Barcellona al 4° posto (foto da: motogp.com)

GLI ALTRI: LE KTM UFFICIALI IN TOP-10, COSI’ COME RABAT. MALE LE APRILIA

Concludiamo il capitolo MotoGP con la gara degli altri. Pur grazie alle sventure altrui, sorridono in casa KTM. Pol Espargaro, dopo aver conquistato la quinta Q2 su sette qualifiche stagionali, ha portato a casa un buon 7° posto (quinta top-10 su sette GP completati); miglior risultato in stagione per Johann Zarco, che termina la sua gara in 10° posizione, anche se i 10″ beccati dal compagno di box non devono certamente soddisfarlo. Davanti al francese si è piazzato Tito Rabat, Ducati Avintia Racing, il cui 9° posto rappresenta anche nel suo caso il ‘season best‘. Delusione in casa Aprilia, con tanto di disastro ‘fatto in casa’: in curva 10, nel corso del primo giro, come Lorenzo poco dopo anche Bradley Smith, qui come tester, ha sbagliato la frenata, centrando in pieno la RS-GP gemella di Aleix Espargaro, il quale è dovuto subito tornare ai box, in preda a dolori lancinanti al ginocchio sinistro (si parla di possibile lesione ai legamenti); il britannico si è preso tre posizioni di penalità in griglia alla sua prossima partecipazione. Andrea Iannone, dopo un discreto avvio, è calato alla distanza, chiudendo comunque 11° (anche per lui miglior risultato stagionale). Ultimo a punti, in 12° posizione, è stato Miguel Oliveira, con la KTM Tech 3. Tra gli 11 ritirati della gara, annoveriamo infine Karel Abraham (Ducati Avintia Racing) e Hafizh Syahrin (KTM Tech 3).

Ancora un arrivo in piena top-10 per Pol Espargaro e la KTM, 7° a Barcellona (foto da: motogp.com)

MOTO2: ALEX MARQUEZ CALA IL TRIS E SI PRENDE LA VETTA. MALE IL BALDA

Prosegue il magic moment di Alex Marquez che, dopo Le Mans ed il Mugello, si prende anche la ‘sua’ Barcellona, inanellando in un colpo solo la terza vittoria di fila (10° in carriera) ed il sorpasso in vetta alla classifica. Il fratello di Marc ha avuto ragione, grazie ad un passo insostenibile, di Thomas Luthi e Jorge Navarro, rispettivamente 2° e 3° sia al traguardo che nella nuova classifica scaturita dalla prova del Montmelò, con Alex Marquez che comanda con 111 punti, 7 in più dello svizzero e 22 in più dello spagnolo del team Speed Up. Chi esce davvero male è l’ex leader Lorenzo Baldassarri che, a causa del terzo ritiro nelle ultime cinque gare, scende in 4° posizione, a -23 dal minore dei fratelli Marquez. Rammarico anche per Fabio Di Giannantonio, a terra mentre era virtualmente sul podio a 9 giri dalla conclusione.

Alex Marquez portato in trionfo dai meccanici del suo team dopo la vittoria di Barcellona, classe Moto2 (foto da: motogp.com)

Tornando all’ordine d’arrivo, ai piedi del podio è giunto il compagno di box del Balda, Augusto Fernandez (4°), seguito dai primi due italiani, Enea Bastianini (5°) e Luca Marini (6°). In 7° posizione ha concluso il tedesco Marcel Schrotter, in volata su Xavi Vierge, mentre il britannico Sam Lowes ed il nipponico Tetsuta Nagashima completano la top-10. Prosegue il momento di grande difficoltà della KTM, con Brad Binder migliore della Casa austriaca, ma appena 11°. A punti anche Andrea Locatelli (12°), Nicolò Bulega (13°), Simone Corsi (14°) e Jorge Martin. Marco Bezzecchi ha chiuso 23°, mentre si è ritirato Stefano Manzi.

MOTO3: DAL CAOS SPUNTA RAMIREZ. CANET SFRUTTA LE DISGRAZIE ALTRUI

La domenica di Barcellona si è aperta come sempre con la Moto3, altra gara nella quale praticamente ha vinto (o si è piazzato) chi è riuscito a rimanere in piedi. Due i piloti che hanno festeggiato. Da una parte abbiamo Marcos Ramirez, alla prima vittoria in carriera nel Motomondiale; dall’altra c’è Aron Canet, 2° al traguardo e bravo e fortunato a scampare ai tanti pericoli susseguitisi in questa gara folle, rinsaldando la sua leadership in campionato grazie ai guai dei suoi rivali. Il pilota del team di Max Biaggi sale a 103 punti in classifica, allungando a +23 su Lorenzo Dalla Porta, a +28 su Niccolò Antonelli, a +35 su Celestino Vietti e a +38 su Jaume Masià. Ma andiamo con ordine: Dalla Porta è stato messo ko da un problema alla sua Honda al 3° giro mentre era al comando, così come un problema al cambio ha costretto al ritiro Tony Arbolino; Antonelli, costretto a partire 27° dopo la penalità patita dopo le qualifiche (come lui anche Masià, Masaki, Ogura, Salac, Pérez e Foggia), opera una bella rimonta ma un errore in curva 1 in avvio di terzultimo giro lo costringe all’11° posto; Masià, a sua volta, è finito a terra dopo un contatto con Darryn Binder.

Prima vittoria in Moto3 per Marcos Ramirez, nell’immagine in volata con Aron Canet (2°), Celestino Vietti (3°) e Alonso Lopez (4°) (foto da: motogp.com)

Meglio è andata a Celestino Vietti (3°) che, scattato 21°, ha sfruttato quello che è accaduto davanti a lui, facendosi trovare pronto nel finale, operando un gran sorpasso ai danni di Alonso Lopez (4°) all’ultima curva, come Rossi nel 2009 su Lorenzo. Pazzesca la risalita di Dennis Foggia, da 30° a 5°, precedendo il giapponese Ai Ogura, Romano Fenati (7°), gli altri nipponici Ayumu Sasaki e Ryusei Yamanaka, e il ceco Jakub Kornfeil (10°). Alle spalle di Antonelli, completano la zona punti un altro spagnolo, Carlos Tatay, i britannici John McPhee e Tom Booth-Amos, e il sudafricano Binder. Per quanto riguarda gli altri italiani, termina 17° Riccardo Rossi, mentre Andrea Migno è stato steso dalla pallottola impazzita Can Oncü, che coinvolge anche Albert Arenas, Raul Fernandez e Vicente Perez, mentre subito dopo e nello stesso punto sono finiti a terra anche Filip Salac e Sergio Garcia. Da segnalare, ovviamente, anche le cadute negli ultimi chilometri di Gabriel Rodrigo prima e soprattutto di Kaito Toba poi, con il nipponico che scivola in curva 10 al penultimo giro mentre era al comando.

Il Motomondiale tornerà in pista nel weekend del 28-30 Giugno ad Assen, per il Gran Premio d’Olanda.

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