MotoGP Assen 2017, Ducati: Petrucci sul podio ma incavolato, Dovi leader del Mondiale. Lorenzo disperso

Il Gran Premio d’Olanda ha riservato quasi esclusivamente sorrisi in casa Ducati. Danilo Petrucci conferma il suo processo di maturazione, disputando una gara stupenda, che lo porta a contendere a Valentino Rossi la vittoria fin sulla linea del traguardo. Una soddisfazione un pò rovinata da quanto accaduto in particolare con Rins che, da doppiato, non si è spostato, finendosi per scontrare con il ternano durante e dopo la gara. Andrea Dovizioso conclude 5°, ad un soffio dal podio, ma può consolarsi con la vetta del MotoMondiale. Chi ha invece ben poco di cui essere contento è Jorge Lorenzo, naufragato in una domenica da dimenticare, terminata 15° e doppiato.

Danilo Petrucci, splendido 2° ad Assen, in battaglia con Valentino Rossi (foto da: motogp.com)

DANILO PETRUCCI (2°) –Sono abbastanza arrabbiato e dovrò aspettare un paio d’ore per godermi il secondo posto” – ha detto a caldo il Petrux – “In Safety Commission parliamo sempre di regole, ma negli ultimi due giri non ho visto una bandiera blu. Valentino è riuscito a passare sia Barbera che Rins, mentre io ho avuto più difficoltà. Hector l’ho trovato all’ultima chicane e con Alex ho quasi rischiato di cadere all’ultimo giro. Mi ero preparato per attaccare Valentino nell’ultimo settore, ma come al solito mi è crollato tutto il castello. Sia chiaro, sono contento, perché abbiamo fatto un grande lavoro qui, ma me la godrò tra un pò. La cosa che più mi fa incavolare è l’atteggiamento di Rins: non solo sei doppiato, ma hai anche il coraggio di arrabbiarti“.

L’anno scorso qui ero stato in testa per la prima volta e poi hanno sospeso la gara, quindi avevo tanta voglia di rifarmi” – conclude Petrucci – “Sono stato tranquillo tutta la gara. Non appena mi sono accorto che Zarco non ne aveva mentre Rossi provava la fuga, ho deciso di attaccare. Sapevo dove potevo passarlo e nei giri finali chiudevo il gas nel curvone veloce, in modo da non fargli capire dove ci avrei provato. Ma all’ultimo giro sono arrivato con due o tre decimi di distacco di troppo“.

ANDREA DOVIZIOSO (5°) –E’ stata una gara strana. Il partire in terza fila ha complicato tutto, perché sappiamo che in MotoGP è fondamentale scattare davanti” – spiega il nuovo leader della classifica – “All’inizio non avevo il ritmo dei primi, però sono rimasto calmo. Per quanto riguarda la caduta di Vinales, fortunatamente sono riuscito ad evitarlo. A quel punto mi sono ritrovato ad essere il più veloce in pista e stavo recuperando tanto sui migliori. Poi ha cominciato anche a piovere e questo mi ha aiutato a riagganciarmi ai primi quattro. Quando ha iniziato a piovere più forte, però ho preferito pensare al campionato, visto che non si capiva dove fosse più bagnato. Non era una situazione in controllo al 100% e questo campionato ci ha dimostrato che è importante portare a casa sempre dei punti“.

Andrea Dovizioso è il nuovo leader del Motomondiale (foto da: motogp.com)

Non sono contento del quinto posto, perché credo che avessi la velocità per chiudere terzo. Quando però è rinvenuto Cal la battaglia è diventata furiosa. Peccato perché quelli erano punti che si potevano prendere senza rischiare troppo” – continua il forlivese – “Però dopo la gara di oggi andiamo a casa con il primo posto in campionato. Nessuno avrebbe creduto che potessimo essere primi dopo 8 gare. Per me questo vuol dire che abbiamo tutte le carte per giocarcela, perché qui nessuno ti regala niente. Non sono risultati maturati per gli errori degli altri, sono conquiste e miglioramenti dovuti al lavoro. Però dobbiamo tenere sempre i piedi per terra e cercare di migliorare i punti deboli della nostra moto“.

JORGE LORENZO (15°) –Rispetto a Barcellona, la gara di oggi, e anche la qualifica, è andata molto male. Non bisogna essere troppo pessimisti però, anche perchè sull’asciutto sono riuscito a girare poco e mi mancava feeling” – sottolinea il maiorchino – “Nelle ultime tre o quattro gare eravamo in costante miglioramento e al Sachsenring, se tutto va per il verso giusto, credo che potremo tornare a far bene. Non siamo così lontani come sembrerebbe a prima vista“.

La leadership del Dovi? Dimostra che il potenziale della moto è alto e che si può puntare al podio e a vincere” – prosegue Lorenzo – “Evidentemente però devo conoscere la moto e sentirmi a mio agio quando la guido. In queste condizioni avevo fatto fatica anche nel 2016 con la Yamaha e correre così non aiuta la mia evoluzione. Diciamo che è stata una parentesi negativa nell’evoluzione che sto avendo con la moto“.

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