Qualifiche asciutte e pirotecniche al Red Bull Ring, sede del Gran Premio d’Austria, 11.esima prova del Motomondiale 2018. La pole (77.esima in carriera, terza stagionale) è andata a Marc Marquez (1:23.241), che ha avuto la meglio di Andrea Dovizioso per appena 2 millesimi. Un Marquez circondato dalle Ducati, vista la prima fila di Jorge Lorenzo (+0.135) e la presenza in seconda fila di Danilo Petrucci, Ducati Pramac (+0.262), accompagnato da Cal Crutchlow, Honda LCR (+0.571), e dalla prima Yamaha, quella Tech 3 di Johann Zarco (+0.646). La Casa di Iwata, con il team ufficiale, ha vissuto una giornata nera, con Maverick Vinales appena 11° (+1.043) e Valentino Rossi addirittura eliminato in Q1, partendo domani 14°.
Tornando alla griglia di partenza, in terza fila avremo un bravo Tito Rabat, Ducati Avintia (+0.681), Andrea Iannone, Suzuki (+0.850), e Dani Pedrosa, Honda HRC (+0.883); in quarta fila, Alex Rins, Suzuki (+0.986), il già nominato Vinales ed Alvaro Bautista, Ducati Angel Nieto (+1.101). Quinta fila per Bradley Smith (KTM), Rossi ed Aleix Espargaro (Aprilia), seguiti in sesta da Jack Miller (Ducati Pramac), Hafizh Syahrin (Yamaha Tech 3) e Xavier Simeon (Ducati Avintia). Settima fila per Franco Morbidelli (Honda Marc VDS), autore del 16° tempo ma penalizzato ieri, Scott Redding (Aprilia) e Takaaki Nakagami (LCR Honda Idemitsu). Chiudono lo schieramento in ottava fila Thomas Luthi (Honda Marc VDS) e Karel Abraham (Ducati Angel Nieto).
MOTOGP 2018 GP AUSTRIA: CRONACA Q1
Dopo la pioggia caduta tra ieri pomeriggio e stamattina, le qualifiche austriache partono con pista asciutta ed ampi squarci di cielo sereno. Riflettori ovviamente su Valentino Rossi, che partecipa alla Q1 e deve guardarsi da un drappello di rivali agguerriti per il passaggio alla fase successiva. Da segnalare guai al cambio per Miller, attardato ai box. La sessione diventa subito calda, con Rins e Bautista a scambiarsi la vetta. Il pilota del team Angel Nieto scende fino all’1:24.4, con un ottimo Smith staccato di quasi due decimi. Fatica molto nel primo run Valentino, 6° ed attardato di quasi 8 decimi, optando per il secondo run per una media usata all’anteriore ed una soft nuova al posteriore.
I caschi rossi, soprattutto dei primi, si sprecano. Rins torna al comando, con Smith che, con l’unica KTM in gioco, si porta solo a 15 millesimi dalla Suzuki. Bautista mette tutti d’accordo, prendendosi la prima posizione con un 1:24.195. A passare il taglio è anche Rins, mentre quei 15 millesimi risultano fatali per l’inglese. Male Rossi, che si ferma a 79 millesimi dal secondo crono di Rins, 114 da Bautista. Era dalle qualifiche di Barcellona dello scorso anno che il Dottore, impegnato in Q1, non superava lo sbarramento.
MOTOGP 2018 GP AUSTRIA: CRONACA Q2
Questi i piloti a prender parte alla fase decisiva delle qualifiche del Red Bull Ring: Dovizioso, Lorenzo, Petrucci, Bautista e Rabat con le Ducati, Marquez, Pedrosa e Crutchlow con le Honda, Iannone e Rins con le Suzuki, Vinales e Zarco con le Yamaha. Sono subito fuochi d’artificio. Come da previsioni, Jorge va per i tre time-attack, mentre sia Marc che il Dovi ne faranno due, con il forlivese che, andando controcorrente, sceglie la media al posteriore. Il maiorchino ed il catalano sono i primi a transitare sul traguardo, con il leader del mondiale subito molto veloce, prima in 1:23.810, poi in 1:23.511.
Dovi, come c’era da aspettarsi, ha bisogno di qualche giro in più per mandare in temperatura le gomme. Quando lo fa, però, si porta vicinissimo al rivale, staccato di soli 29 millesimi. Mentre Zarco si porta al 3° posto, a circa mezzo secondo dalla vetta, Lorenzo effettua il secondo tentativo, e si porta al comando (1:23.415). La sua soddisfazione dura pochissimo, poiché Marquez, nel frattempo tornato ai box per montare gomme nuove, abbassa il limite prima ad 1:23.395, poi ad 1:23.241.
Sembra il colpo di grazia, ma c’è da tenere in considerazione ancora Dovizioso, che rimane sulla strategia adottata fin da inizio Q2. Dopo un primo giro lento, il pilota Ducati accende tre caschi rossi, con un decimo di margine al T3; sembra fatta, ma una uscita non perfetta dall’ultima curva lo spedisce dietro a Marquez per la miseria di 2 millesimi, 10 centimetri circa. Lorenzo, nel frattempo, migliora ma resta 3°, davanti ad un ottimo Petrucci, a Crutchlow e a Zarco. A seguire, ecco Rabat, Iannone, Pedrosa, Rins, Vinales e Bautista.
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