MotoGP 2018 GP Catalunya Analisi – Lorenzo inarrestabile, Dovi ancora a terra

Podio ‘grandi firme’ al Montmelò di Barcellona, per la 23.esima edizione del Gran Premio di Catalunya. Jorge Lorenzo è entrato ormai in modalità Martillo e, dopo aver centrato sabato la 66.esima pole in carriera, in gara domina a modo suo davanti a Marc Marquez e a Valentino Rossi (in totale 20 titoli iridati), portando a casa la 67.esima vittoria (46.esima nella classe regina). Una Ducati in chiaroscuro poiché, di fianco alla gioia del maiorchino, c’è l’enorme delusione di Andrea Dovizioso, che cade ancora (terzo zero nelle ultime quattro uscite) e si vede raggiunto in classifica proprio da Jorge, oltre a precipitare nuovamente a -49 da Marquez. Nelle altre categorie, risorge Fabio Quartararo, alla prima vittoria in carriera, mentre Miguel Oliveira chiude 2° ed approfitta di un Francesco Bagnaia in grossa difficoltà per avvicinarsi a -1 in classifica. In Moto3, invece, sorrisi italiani grazie ad Enea Bastianini e Marco Bezzecchi, 1° e 2° in una vera gara ad eliminazione.

La partenza del Gran Premio di Catalunya 2018, classe MotoGP (foto da: motogp.com)

DUCATI: MARTILLO IS ON FIRE. DOVI, CHE BOTTA PSICOLOGICA

Jorge Lorenzo ha dominato in lungo e in largo il weekend di Barcellona. Il ducatista, che già venerdì aveva mostrato di potersi giocare ottime carte, ha piazzato sabato la zampata in qualifica (la prima di Rosso vestito) e ieri, pur dopo una partenza non esaltante come suo solito, ha concretizzato il tutto, forte anche di una GP18 miglior moto sul tracciato del Montmelò. Jorge ci ha messo poco per disfarsi prima di Iannone poi del suo futuro compagno di squadra, Marquez, passando al comando già nel corso del secondo giro. Da subito il maiorchino mette alla frusta le sue Soft, mettendo a dura prova la resistenza del pilota HRC il quale, però, inizialmente sembra tenere il passo. Una serie di giri attorno all’1:40.0, a cavallo di metà gara, riducono a più miti consigli Marquez, lanciando un rinato Lorenzo verso la seconda vittoria di fila.

Jorge Lorenzo taglia vittorioso il traguardo del Gran Premio di Catalunya 2018 (foto da: motogp.com)

Tutt’altro umore nell’altra metà del box di Borgo Panigale. Andrea Dovizioso, infatti, non è riuscito a reggere la pressione e, dopo una partenza non perfetta, si è steso in curva 5 quando mancavano ancora 16 giri alla fine. Una chiusura dell’anteriore che costituisce una mazzata tremenda sul Mondiale del forlivese, che restituisce così a Marquez i 20 punti guadagnati al Mugello, finendo di nuovo a -49 dallo spagnolo. Come se non bastasse, il Dovi si vede anche raggiunto in 7° posizione proprio da Lorenzo, non proprio una situazione ideale.

Finisce nella polvere il Gran Premio di Catalunya di Andrea Dovizioso, protagonista di una sanguinosa scivolata (in ottica Mondiale) dopo soli 9 giri (foto da: motogp.com)

Con lo scenario completamente ribaltato rispetto ad appena un mese fa, con un Dovizioso in grossa difficoltà soprattutto psicologica (a mio modo di vedere c’entra sia la pressione derivata dal ruolo di anti-Marquez designato che quella giunta dalla ritrovata competitività di Lorenzo), alla Ducati spetta il compito assolutamente non facile di gestire una situazione molto complicata. Da una parte il pilota sul quale hanno deciso di puntare le proprie fiches, dall’altro un campione che sta tornando ad essere se stesso, dopo un anno e qualche gara orrendi, ma con il quale vivranno da separati in casa fino a fine stagione. Il tutto con lo scenario non improbabile di gettare al vento un’annata con una moto, la GP18, finora dimostratasi la migliore del lotto.

HONDA: MARQUEZ DEVE ACCONTENTARSI. CRUTCHLOW E PEDROSA AI PIEDI DEL PODIO

Domenica da ragioniere forzato per Marc Marquez. Il Campione del Mondo in carica, nonché leader della classifica, si è dovuto inchinare ad un Jorge Lorenzo in stato di grazia in sella alla sua Ducati, finendo per doversi accodare sia in qualifica che in gara. Eppure, unico in grado di optare per una strategia con la doppia mescola Hard, le speranze di Marc erano ben diverse. Partito a fionda, Marc viene subito riassorbito ed attaccato, prima da Iannone (che finisce lungo alla Caixa, già nel corso del primo passaggio) poi dallo stesso Lorenzo che, in apertura di secondo giro, passa già in testa. Il pilota HRC deve fare i salti mortali per tenere il passo del connazionale, con la speranza che, nella seconda metà di gara, le gomme di Jorge subiscano un calo, favorendo la sua di scelta. Ma non va così e, da un lato per non cadere dall’altro grazie alla scivolata di Dovizioso e al margine di sicurezza su Rossi, Marquez si accontenta del 2° posto. E’ comunque un bell’andare, poiché il nativo di Cervera sale a 115 punti, +27 proprio su Valentino e +38 su Vinales, mentre il duo Ducati segue a debita distanza, a +49.

Secondo al Montmelò, Marc Marquez ha omaggiato il 14enne Andreas Perez, morto sul circuito catalano la scorsa settimana in una gara del CEV, classe Moto3 (foto da: motogp.com)

Hanno chiuso rispettivamente in 4° e 5° posizione altre due Honda, quella LCR di Cal Crutchlow e l’altra HRC di Dani Pedrosa, il solo con Johann Zarco ad azzardare la doppia mescola Medium. Partito bene dall’11.esima piazzola, il catalano non ha però avuto il passo per accodarsi al gruppo di testa, finendo presto ingarellato in una bagarre piena di sorpassi e contro-sorpassi con lo stesso Crutchlow, oltre che con le Yamaha di Vinales e Zarco e la Ducati di Petrucci. Alla fine Dani si è dovuto arrendere al centauro inglese, precedendo di un soffio sulla linea d’arrivo Maverick. Crutchlow ha eguagliato così il suo secondo miglior piazzamento stagionale (l’altro 4° posto l’ha ottenuto in Qatar), mentre il catalano, all’ultima a Barcellona con la tuta della HRC, replica il personal best di questo suo complicato inizio di stagione.

YAMAHA: VALENTINO FA IL MASSIMO, VINALES E ZARCO CONTINUANO A FATICARE

Una domenica, quella del Montmelò, con tanto sole, asfalto bollente, grip non ottimale e doppia Soft come scelta obbligata. Di certo non il massimo della vita per il team Yamaha. Eppure, in un quadro per l’ennesima volta di difficoltà tecnica nei confronti degli avversari, Valentino Rossi riesce a cavare il classico ‘ragno dal buco’, portando a casa un 3° posto molto importante (podio #231 in carriera, #195 nella classe regina), che gli consente di restare al 2° posto in classifica, perdendo poco da Marquez, adesso a 27 punti dal pesarese. Ma bisogna essere onesti e sottolineare che senza la caduta del Dovi, sarebbe stato quantomeno improbabile vedere il Dottore sul podio, titolare di un passo non all’altezza per reggere il ritmo dei primi. E lo stesso Valentino, con franchezza, nel dopo gara ha ammesso di non sentirsi in lizza per il titolo, quantomeno non con i problemi che affliggono la M1 attuale. Come si ripete da tempo, serve che la Yamaha faccia un salto di qualità, che permetta a Rossi (ma ovviamente anche a Vinales) di giocarsela sul serio con Ducati e Honda. E allora potremmo davvero divertirci, poiché Valentino ha ancora le carte in regola per dare fastidio a chi gli sta davanti.

La soddisfazione di Valentino Rossi, 3° al Montmelò alle spalle di Lorenzo e Marquez (foto da: motogp.com)

Gran Premio di Catalunya con più ombre che luci per Maverick Vinales e Johann Zarco, molto più in affanno del #46 al Montmelò. Ancora una volta, dopo esser stato con i primi fino praticamente alle qualifiche (4° tempo sabato), Maverick si perde clamorosamente (e per certi versi inspiegabilmente) in gara. Autore dell’ennesima partenza a gambero, che lo fa precipitare fuori dalla top-10, lo spagnolo fatica molto a risalire e, nonostante una seconda metà di gara in ripresa, non riesce ad andare oltre un deludente 6° posto, pur negli scarichi di Pedrosa. Zarco, dal canto suo, sembra un pò essersi perso dopo un avvio molto positivo. Mai in palla a Barcellona (da ricordare che la M1 soffrì tantissimo lo scorso anno, e la sua è un mix con molti elementi della moto 2017), Zarco si produce in una prova scialba, senza spunti di sorta, conclusa in 7° posizione, pur restando 4° nella generale, a -42 da Marquez.

GLI ALTRI: PETRUCCI E LE SUZUKI NON BRILLANO. ADDIRITTURA 13 I RITIRATI

Domenica non certo da ricordare per Danilo Petrucci ed Andrea Iannone. Il pilota ternano del team Pramac lotta a lungo con i vari Crutchlow, Pedrosa, Vinales e Zarco per un piazzamento in top-5 ma, a causa di un netto calo della gomma anteriore nella seconda metà di gara, non è andato oltre una non brillante 8° posizione. Ancora peggio è andata al pilota Suzuki. Partito benissimo, tanto da attaccare il primo posto di Marquez nel corso della prima tornata, Iannone è stato però rapidamente riassorbito, arretrando fino alla 10° posizione. In mezzo ai due italiani si è piazzato Alvaro Bautista, con la Ducati del team Angel Nieto. Lo spagnolo, dopo aver faticato nella prima parte, è ancora una volta risalito in progressione, agguantando infine la 9° piazza.

Dopo un ottimo start, Andrea Iannone non è riuscito a reggere il passo dei primi, arretrando anzi fino alla 10° posizione finale (foto da: motogp.com)

In generale, la gara di Barcellona è stata caratterizzata da un numero impressionante di ritirati, visto che, su 26 partenti, solo la metà ha visto la bandiera scacchi, con Franco Morbidelli comunque classificato 14° nonostante il ritiro a 3 giri dal termine, in seguito ad una delle tante cadute. Sottolineando come Pol Espargaro (KTM), Scott Redding (Aprilia) e Karel Abraham (Ducati Angel Nieto) si siano piazzati dalla 11° alla 13° posizione, spiccano, oltre a quella di Dovizioso, le rischiose cadute di Aleix Espargaro (scivolato in curva 2, con la sua Aprilia che per poco non finiva di nuovo in pista) e di Hafizh Syahrin (che subisce un high-side in piena curva 4, con la sua M1 Tech 3 che resta per lunghi istanti pericolosamente in traiettoria), il contatto che ha messo ko Takaaki Nakagami e Bradley Smith, i ritiri di Alex Rins e di Jack Miller, ed il rogo sulla Ducati Avintia di Tito Rabat. Non hanno completato la gara nemmeno Mika Kallio, Sylvain Guintoli, Thomas Luthi e Xavier Simeon.

MOTO2: LA PRIMA DI QUARTARARO. OLIVEIRA BRACCA BAGNAIA

Il Montmelò terra di prime volte per Fabio Quartararo. L’enfant prodige del motociclismo transalpino, dopo un biennio molto difficile, torna a vedere la luce con un weekend fantastico in Catalogna, dove centra sia la prima pole che la prima vittoria (in assoluto), ottenuta inizialmente battagliando con gli altri del gruppo di testa nella prima metà (in primis Marquez ed Oliveira), poi andando via con un ritmo super, festeggiando alla grande sotto la bandiera scacchi. Ma sorride anche Miguel Oliveira, in sella ad una KTM una volta di più moto da gara (dopo il 17° tempo in qualifica). Il portoghese parte in maniera eccezionale (5° dopo poco più di un giro) e arpiona un 2° posto fondamentale davanti ad Alex Marquez (3°), ed azzera in pratica il gap dal nostro Francesco Bagnaia, mai in gara per le prime posizioni e solo 8° al traguardo. Un Oliveira che se l’è anche vista davvero brutta quando, subito dopo l’arrivo, è stato centrato verso la fine del rettilineo da Corsi.

Tutta la gioia di Fabio Quartararo, trionfatore al Montmelò in classe Moto2, alla prima vittoria in carriera (foto da: motogp.com)

 

E’ stata la peggior domenica per i nostri centauri finora nella Middle Class, mancando per la prima volta il podio. Lorenzo Baldassarri è stato il migliore (7°), appena avanti a Bagnaia e dietro anche a Marcel Schrotter, Xavi Vierge e Brad Binder, rispettivamente dal 4° al 6° posto. A punti anche Andrea Locatelli e Simone Corsi (rispettivamente 11° e 12°), mentre Luca Marini ha chiuso 17°. Ko Stefano Manzi, Federico Fuligni, Mattia Pasini (al terzo ‘zero’ in fila, proprio mentre sembrava poter rimontare la zona podio) e Romano Fenati, ancora non al meglio fisicamente. Parlavamo della classifica: Bagnaia è ancora il leader con 119 punti, ma Oliveira è lì (-1), con Marquez (-25) che scavalca Baldassarri (-26), mentre Vierge è in top-5 (-49).

MOTO3: DAL DEMOLITION DERBY SPUNTANO BASTIANINI E BEZZECCHI

Emozioni, cadute (tante) ed anche incidenti molto pericolosi, provocati da manovre scriteriate, hanno caratterizzato la gara della Entry Class. Una vera ‘Survivor Race‘ dalla quale sono emersi non i più veloci, ma di certo i migliori a stare lontano dai guai, almeno in questa occasione. In primis Enea Bastianini che, dopo la pole, va a vincere per la prima volta da Motegi 2016, gestendo al meglio la situazione e togliendosi una grossa scimmia dalla spalla. Il pilota del team Leopard ha preceduto un fantastico Marco Bezzecchi che, dopo una partenza horror, risale posizione su posizione, attende il momento propizio e, uscendo a cannone dall’ultima curva, beffa per la miseria di 3 millesimi l’argentino Gabriel Rodrigo, quest’ultimo al primo podio in carriera. La gara sembrava inizialmente incanalarsi sui binari del favorito #1, Jorge Martin, capace da subito di fare una grossa differenza, e trainandosi dietro Tatsuki Suzuki; poi il grande colpo di scena, con la caduta dello spagnolo alla Campsa all’8° dei 21 giri previsti.

Il podio della classe Moto3 a Barcellona, composto da Marco Bezzecchi (2°), Enea Bastianini (1°) e Gabriel Rodrigo (3°), rende omaggio allo scomparso Andreas Perez (foto da: motogp.com)

Il nipponico viene ripreso dagli inseguitori poco dopo, con un redivivo Nicolò Bulega a mettersi in evidenza, al punto da prendersi anche la vetta della gara. Ma ai -6, alla Repsol (curva 4), Albert Arenas azzarda troppo attaccando Aron Canet; i due si prendono e, nella carambola, coinvolgono proprio Bulega. Non è finita qui. Sempre nel gruppo di testa, all’inizio del quartultimo giro, Jaume Masià arriva troppo forte alla prima staccata e butta giù Andrea Migno. Dietro i primi tre, a giocarsi fino all’ultimo il podio ci sono stati anche John McPhee e lo stesso Suzuki (4° e 5°), mentre la volata del secondo gruppo ha premiato l’altro nipponico Kaito Toba, davanti a Fabio Di Giannantonio (7° e ad un certo punto anche ultimo), Alonso Lopez, Dennis Foggia (9°) e Raul Fernandez. Per quel che riguarda gli altri italiani, Lorenzo Dalla Porta ha chiuso 17°, mentre non ha completato la gara anche Tony Arbolino. In classifica, Bezzecchi sale a 103 punti, davanti al duo Gresini Di Giannantonio (-19) e Martin (-23); più lontani Bastianini (-35) e Canet (-42).

Il Motomondiale tornerà in pista dal 29 giugno al 1° luglio con il Gran Premio d’Olanda, come sempre sullo storico circuito di Assen.

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