Mondiali volley femminile: Italia facile all’esordio sul Camerun

Mondiali volley femminile, Italia dilagante, sul Camerun, all’esordio: 3-0 (25-10; 25-12; 25-16) con Egonu top scorer. Calo fisiologico nel terzo set, dove la squadra ha concesso qualcosa al Camerun, non esprimendosi ai massimi livelli.

Buona la prima: l’Italia di coach Davide Mazzanti esordisce con una netta vittoria sul Camerun (25-10; 25-12; 25-16) nella prima fase dei Mondiali di volley femminile, in corso di svolgimento ad Arnhem (Olanda).

Partita agevole, contro un avversario che non offriva certo un banco di prova attendibile. Dopo i primi due set, nettamente dominati, la squadra azzurra ha accusato un calo di concentrazione nel terzo, decisivo, parziale. Sono questi i dettagli sui quali il coach dovrà lavorare per far sì che la squadra arrivi pronta alle fasi decisive del torneo, quando l’attenderanno formazioni di ben altra caratura.

Top scorer del match la nostra Egonu, a referto con 17 punti (due aces e due muri). Top scorer tra le file africane, la capitana Simone Bikatal (schiacciatrice), che totalizza uno score di otto punti.

Italvolley femminile vincente, all’esordio mondiale, contro il Camerun. Foto dall’account Twitter della FIPAV (@Federvolley)

Italia-Camerun 3-0, Mondiali volley femminile: la sintesi del match

Mazzanti schiera in campo la formazione tipo: Orro-Egonu in diagonale; Danesi-Chirichella al centro; Bosetti-Sylla in attacco; De Gennaro libero.

Risponde il Camerun con la diagonale Emmanuela Bikatal-Blamdai; le schiacciatrici sono Simone Bikatal e Adiana; centrali Olomo e Piata; libero Ngameni.

Un primo set agevole, come ci si aspettava, per le azzurre. Dopo aver faticato leggermente a carburare nelle primissime fasi, con un muro subito da Danesi per merito di Bikatal, le ragazze di Mazzanti prendono il largo.

Un turno in battuta di Egonu ci porta sull’8-3, grazie a una slash di Bosetti, mentre Sylla attacca in pallonetto per il 10-4. In battuta c’è Cate Bosetti, e la schiacciatrice di Novara piazza un doppio ace per il 14-4. Egonu attacca da zona 1 per il 16-4 dell’Italia, che poi costringe il Camerun ad esaurire i timeout a disposizione nel set, con un ace di Orro (19-6).

Coach Bekono Akono prova ad animare le sue ragazze, ma l’Italia si dirige verso la fine del set col pilota automatico: un errore di Adiana al servizio ci regala 15 set point, e Chirichella, in fast, sfrutta il secondo per chiudere il parziale sul 25-10.

Seconndo set con qualche leggerezza in più da parte delle nostre ragazze, che comunque si portano fino al 7-1, in apertura, dopo un errore in parallela delle africane. Egonu, con la diagonale, ci porta sul 10-2, mentre nella metà campo del Camerun un’azione non finalizzata costa il 12-2 dopo il quarto tocco.

Sotto 14-3, in seguito a un ace di Egonu sul libero Ngameni, le leonesse d’Africa piazzano un break di due punti, con un pallonetto di Piata e un ace su Bosetti.

La schiacciatrice di Novara si rifa proprio in battuta (17-5), ma il Camerun torna a farsi sentire con tre punti consecutivi: Sylla interviene in maniera troppo incerta su una battuta lenta (64 km) di Piata, mentre Bikatal mura Chirichella per il 17-8.

Solo un attimo di impasse, dal quale le azzurre si riscatta proprio con Chirichella, in primo tempo. Fase finale del set contraddistinta da alcuni errori del Camerun: Amana e Piata non si intendono al centro, e ci regalano il 23-12. Un errore in battuta ci permette di gestire 12 set point, con Sylla che sfrutta il primo attaccando in parallela,

Nel terzo set il copione sembra ripetersi uguale, con l’Italia avanti sul 6-1 dopo un errore di Blamdai. Le ragazze calano però d’attenzione, e il gioco ne risente. Ne approfitta il Camerun, che accorcia sino al 6-5 con un ace della stessa Blamdai.

Bosetti, con la diagonale, ci porta sull’8-5, ma il Camerun piazza un muro su Egonu e resta incollato (8-7). Azzurre che riprendono a macinare gioco con Egonu in battuta: l’ex Imoco piazza l’ace dell’11-7, mentre Bosetti va ad attaccare in pallonetto per il 12-7.

Le azzurre allungano sul 15-9 con un ace di Chirichella, e si portano sul 18-11 con un muro di Danesi su Piata. Bosetti si fa sentire su Blamdai (21-12), e nonostante il Camerun metta a segno un altro ace, con la stessa Blamdai (21-13), l’Italia si ricava dieci match point con un muro di Orro su Bikatal.

Egonu sbaglia il servizio del 24-15, e Bosetti incassa un muro, molto staccata da rete, per il 24-16. Chiude, però, proprio la schiacciatrice di Novara, che piazza la diagonale del 25-16.

Una vittoria che serve a rompere il ghiaccio, come dichiarato da coach Mazzanti nel post gara. Dopodomani ci attende la sfida contro Porto Rico.

Le dichiarazioni di Mazzanti

“Abbiamo rotto il ghiaccio. In battuta abbiamo fatto un bel lavoro, mentre in attacco non siamo riusciti a tenere il ritmo. Ma credo che sia anche normale, vista la partita. Loro hanno battuto bene, e noi siamo stati bravi a tenere molto bene tecnicamente. Il ritmo dipende solo da noi. L’idea è quella di dare continuità di gioco. Abbiamo previsto solo un paio di partite dove fare qualche cambio in più, ma innanzitutto penseremo a dare continuità. Noi favoriti? Più che la pressione, sento la passione con la quale viviamo questo Mondiale. Condivido con queste ragazze la stessa passsione, e ho detto loro di godersi ogni giorno di questo Mondiale. Sappiamo che gli avversari non ci regaleranno nulla, ma è il bello della competizione: l’incertezza di scendere in campo e non sapere mai come andrà. Non dobbiamo perdere il gusto della quotidianità, e di stare nel presente. La vittoria dei ragazzi mi ha regalato un’emozione nuova. Questo è stato il Mondiale che ho vissuto più da tifoso, perché nel ’98 non sapevo cosa bene cosa fare nella mia vita. È stato un Mondiale vissuto appieno, e sono contento per Fefé col quale abbiamo condiviso tantissimo quest’inverno, sia sotto il profilo delle idee, sia per costruire qualcosa che potesse accomunare tutti sotto questa maglia. Credo che questa collaborazione sia una cosa voluta in primis dalla Federazione, e che abbiamo sposato in pieno per dare risalto alla maglia più importante che un atleta possa indossare”.

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