Calato il sipario sullo squallido e offensivo teatrino Mino-Gigio, il Milan guarda avanti e cerca la soluzione più adeguata. Da una parte c’è la ricerca del nuovo portiere, non necessariamente un top ma, quantomeno uno che sappia parare, ma dall’altra parte c’è il destino dell’ormai ex guardiano diciottenne: cederlo adesso per non perderlo a parametro zero oppure lasciarlo in tribuna a far la muffa facendogli anche perdere il Mondiale?
Il presidente del Milan Yonghong Li ha ordinato di non cedere Donnarumma, entrando in rotta di collisione con Raiola, che ha dichiarato che Donnarumma non sarebbe stato tutelato dalla società e che è pronto ad adire addirittura le vie legali.
Il controverso procuratore adesso rischia di restare a bocca asciutta, in quanto non ricaverebbe alcunché dalla partenza a parametro zero dell’estremo difensore, ma non entrerebbe un euro nemmeno nelle casse rossonere; per cui, cui prodest? A chi giova questa fase di stallo? A nessuno. Ma attenzione: Raiola è un furbone e, conoscendolo, si potrebbe anche avanzare l’ipotesi che tutto ciò che è successo sia dovuto ad un semplice fatto, ossia che esista già un preaccordo con qualche altro club. Quale? Chi lo sa. Forse con il Real Madrid; a tal proposito, si favoleggia di una proposta di 6 milioni di euro annui. Troppi, forse.
Una cosa è certa: Donnarumma ha ucciso una fiaba che poteva essere stupenda, e non c’è Raiola che tenga. E se mister Li volesse tenerlo fermo per un anno, anche a costo di non ottenere nulla (pare che se ne freghi di perdere 50 milioni avendone spesi 800 per comprare il club), darebbe un segnale anche agli altri due raiolini Abate e Bonaventura. Uomo avvisato…
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