Milan-Spal 2-1, dichiarazioni post-partita di Gattuso: “Prestazione gagliarda, ma abbiamo rischiato troppo nel finale”
Finalmente! Al termine di un mese negativo e pieno di prestazioni incolori e risultati pessimi contro avversari inferiori, il Milan torna al successo contro una Spal volitiva e spesso insidiosa. E’ stata una prestazione senza sbavature e in cui sono viste voglia, precisione e buone idee, ma poco cinismo, forse il problema più grande di questa squadra. E’ tornato al gol Higuain, carico e troppo preso dalla voglia di mostrare di non essere bollito, ma l’infelice idea di strafare gli ha impedito di essere più incisivo.
Dopo alcune chance sprecate da Higuain, al 13° Petagna segna il gol dell’ex con un sinistro da fuori reso imparabile dalla deviazione di Romagnoli. Tre minuti dopo, però, la reazione veemente: un tentativo di Suso, lanciato in velocità da Bakayoko, viene deviato da un difensore e finisce dalle parti di Castillejo, che si libera di un avversario con le cattive e fulmina Gomis con un violento sinistro nel sette; il VAR non segnala irregolarità, non ci sono né fuorigioco ne fallo, e i tifosi rossoneri possono esplodere di gioia.
Nella ripresa il Milan ricomincia allo stesso modo e al 64° arriva il tanto sospirato gol del “Pipita“: Calhanoglu, stasera positivo dopo tante prestazioni anonime ed irritanti, mette in mezzo per l’argentino, che manca il primo aggancio, ma ritrova il pallone e lo scarica sotto la traversa con violenza inaudita mettendo alle spalle di Gomis sfera, rabbia, insulti e frustrazioni di ogni genere, lasciandosi anche andare ad un pianto liberatorio e rigenerante. Nel finale, però, manca il colpo del K.O. e i ferraresi sfiorano il pareggio con Missiroli, che manca la porta di poco, e soprattutto con Vicari, sul quale Donnarumma si esalta al 93° minuto.
La nota negativa della serata è, oltre alla mancata chiusura del match, la pessima prestazione di Suso, che al 92° riceve il secondo giallo, meritato, e lascia la squadra in dieci. Il primo giallo, però, è un’invenzione dell’arbitro Abisso. Ad ogni modo, stasera si doveva vincere per approfittare del pareggio della Lazio e così è stato, ma c’è ancora molto da fare e la sosta sarà fondamentale. Vediamo ora le dichiarazioni di Gattuso, che ora appare più saldo sulla panchina.
Il primo punto affrontato è la conduzione del match: “La squadra mi è piaciuta, abbiamo fatto una prestazione gagliarda sia a livello tecnico che tattico. Ribaltarla non era facile, visto il momento. Abbiamo rischiato troppo nel finale, dovevamo chiuderla. Dobbiamo continuare a migliorare“.
Non è stata una prima metà di stagione facile e il 2019 inizierà in maniera scoppiettante con una finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus: “Quest’anno ci è successo di tutto, contro la Juventus in Supercoppa Italiana ci mancherà anche Suso. Ad inizio mese abbiamo avuto le chance per allungare sul quarto posto ma non le abbiamo sfruttate“.
Il personaggio della serata è certamente Higuain, tornato al gol dopo due mesi (escludiamo le due gare saltate per squalifica): “Vive per il gol, ha 4-5 occasioni, è sempre stato un cecchino. L’ha vissuta male. Contro la Juve è stata una mazzata, ora deve trovare continuità e precisione. In questo periodo ci è mancato, e speriamo si sblocchi anche a livello mentale“.
Infine, l’ennesima domanda sul rapporto con squadra e dirigenza: “E’ la maglia e la storia che pesano. Leo, Paolo, Gazidis e i Singer chiedono qualcosa in più. La squadra può farlo, ci manca esperienza, abbiamo giocatori giovani, ogni volta che dovevamo fare il salto di qualità… Sono d’accordo con loro. Poi bisogna fare i conti con dei giocatori, San Siro non ti perdona, il livello del campionato si è alzato. Io sono sempre onesto con loro, c’è un confronto quotidiano e c’è rispetto, così si mettono le cose apposto e c’è chiarezza“
Ludovico Maiorana
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