Dopo il caos societario delle ultime settimane in casa rossonera, con l’addio di Zvonimir Boban e la messa in discussione dell’operato di Maldini e Massara, torna a parlare il presidente del Milan, Paolo Scaroni.
Scaroni, primo portavoce di Elliot, non poteva certo far altro se non schierarsi dalla parte della proprietà, difendendo, di comune accordo con i Singer, l’operato di Ivan Gazidis.
Il presidente del club, intervistato dal Corriere della Sera, per prima cosa tiene a ricordare a tutti gli sforzi economicimessi in atto da Elliot, che di fatto hanno tirato fuori i rossoneri da un vortice molto pericoloso, in cui si erano ritrovati sotto la gestione Yonghong Li.
Imbeccato poi sulla questione Gazidis-Boban si è espresso così sull’ ex dirigente croato: “Quando dei dirigenti vogliono fare un’intervista devono concordarla, uno non può alzarsi e esprimersi in libertà, perché acuisce la confusione. Vale anche per me, che sono il presidente: concertare l’immagine della società è necessario”.
E su Gazidis in particolare:” È un professionista assoluto, ho fiducia nel suo lavoro, nel tempo la sua attività verrà ricompensata”.
Il presidente rossonero rilancia poi anche sulle questioni Ibrahimovic e Donnarumma, affidando anche in questo caso pieni poteri all’ AD sudafricano. Sarà infatti lo stesso Gazidis, che deve fare necessità l’abbassamento del monte ingaggi rossonero ad un massimo di due milioni per giocatore, a decidere se il fuoriclasse svedese e il portiere del 99’, saranno le eccezioni.
Scaroni si è poi detto insicuro sulla permanenza, anche per la prossima stagione di Maldini, alla guida dell’area tecnica del Milan, lasciando però aperto uno spiraglio, affermando:” Speriamo che resti”.
Tralasciando per un momento le questioni societarie poi, il presidente rossonero, ha parlato anche di altre questioni importanti.
In primis della sempreverde questione nuovo stadio, per il quale ci sarà a breve un nuovo incontro con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
In questo incontro i legali del Milan proveranno a portare avanti un progetto stadio, in comune accordo con i dirigenti dell’Inter, che prevede l’abbandono di San Siro, e la costruzione di un nuovo impianto all’avanguardia.
Scaroni si è poi espresso in merito all’ emergenza coronavirus, dicendosi scettico in merito alla conclusione regolare del campionato di Serie A, ormai sicuramente fermo, secondo il decreto firmato dal presidente del consiglio Conte, almeno fino al 3 aprile.
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