L’entrata in campo di Niang ha cambiato il Milan, dove ha segnato il suo primo gol Locatelli, contro rimontando la grandissima prestazione di Pellegrini, che aveva rimontato il risultato del primo tempo 

Una partita pazzesca, cuore e follia. Semplicemente, la sfida tra Milan e Sassuolo non è mai banale. Vuoi perché c’è sempre in ballo il futuro di un progetto. Vuoi perché sono due squadre che hanno obiettivi diversi. Vuoi perché, forse, è destino che rossoneri e emiliani diano vita ad incontri assolutamente impensabili. 

Il risultato è un 4-3 per i rossoneri. Non perché davvero il club meneghino meritava la vittoria, ma più perché c’era quel debito con il destino dopo quel primo 4-3 di quasi quattro anni fa, una sconfitta che costò la panchina a Massimiliano Allegri. Questa volta, invece, il Milan si è ripreso la sua rivincita, sfatando quel tabù emiliano che persiste da quattro anni. Una vittoria, questa, ancora più dolce, visto che la classifica dice terzo posto e 13 punti, ben 10 nelle ultime quattro partite di campionato. 

Eppure, non è tutto oro ciò che luccica. Infatti, i rossoneri hanno sofferto tantissimo il contraccolpo psicologico del pareggio subitaneo dopo il gol del vantaggio. Gol, tra l’altro, arrivato per un clamoroso errore nella costruzione di gioco. Poi, la squadra allenata da Vincenzo Montella è andata in balia degli uomini di Eusebio Di Francesco, che con carattere e personalità si sono scrollati di dosso la stanchezza, dando inizio ad un vero e proprio show, con tanto di rimonta. 

Il problema di questo Milan resta sempre lo stesso. La squadra migliora dal punto di vista del gioco e della fase difensiva, ma di fatto la difesa continua a restare sempre il punto debole, forse singolarmente, forse per mancanza di personalità. Quella stessa personalità, però, messa in campo dai giocatori subentrati nel momento decisivo. E’ stata proprio quella la scintilla che ha risvegliato i rossoneri, capaci di contro rimontare con cuore, orgoglio e un pizzico di follia. E, allora, va bene in un processo di crescita, ma che non diventi una costante, perché solo con l’equilibrio psicologico, più che tattico, è possibile realizzare grandi ambizioni. 

Bene, invece, gli emiliani, che si confermano una grande squadra, nonostante il risultato. Il club romagnolo non ha perso la testa, approfittando delle occasioni per rimontare. Peccato, però, che questa volta la fortuna è girata dalla parte sbagliata, visto che in 8′ minuti, neanche giocati troppo male, è stata persa la partita. 

TABELLINO

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate, Paletta, Gomez, De Sciglio; Kucka, Montolivo (14′ st Locatelli), Bonaventura; Suso, Bacca, Luiz Adriano (1′ st Niang). A disp.: Gabriel, Plizzari, Romagnoli, Sosa, Calabria, Vangioni, Pasalic, Poli, Honda, Lapadula. All.: Montella. 

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Antei, Acerbi, Letschert; Pellegrini, Magnanelli, Mazzitelli; Politano, Defrel, Adjapong. A disp.: Pomini, Pegolo, Terranova, Cannavaro, Dell’Orco, Peluso, Ragusa, Biondini, Iemmello, Matri, Ricci. All.: Di Francesco

Arbitro: Guida
Marcatori: 9′ Bonaventura (M), 10′ Politano (S), 9′ st Acerbi (S). 11′ st Pellegrini (S), 24′ st Bacca M) rig, 28′ st Locatelli (M), 32′ Paletta (M)
Ammoniti: Montolivo (M), Adjapong, Antei, Plelegrini (S)
Espulsi:
Note: espulso il tecnico Montella (M) alla fine del primo tempo per proteste

MIGLIORI

Niang 8: Rimane stranamente in panchina, ma il francese non si scompone. Entra in campo, scuote la squadra con la sua forza fisica e la sua progressione, si guadagna il rigore che riapre la partita, la punizione dalla quale poi arriva il pareggio e regala l’assist per firmare la contro rimonta. Assolutamente imprescindibile. 

Locatelli 7: E’ la realizzazione di una favola. Entra in campo per il capitano, gioca in maniera ordinata, perfettamente in fase difensiva e bene anche nel verticalizzare per gli attaccanti. Ma al 73′ minuto il numero 73 realizza il sogno di segnare il suo primo gol nella partita più difficile ed importante finora in questa stagione per i rossoneri. 

Pellegrini 7,5: Fa tutto lui nel secondo tempo, servendo l’assist per il 2-1 e realizzando un gol pazzesco per il 3-1. Un vero e proprio show per l’ex romanista, cresciuto proprio da Montella. Talento e grande continuità di prestazione per il giovane italiano. 

PEGGIORI 

Abate 4: Corre molto, questo è vero, ma praticamente a vuoto. Non solo commettere l’errore per il pareggio istantaneo per gli avversari, che affossa mentalmente i compagni, ma continua a sbagliare tecnicamente, soprattutto sui cross, sempre sballati, viene spesso saltato dagli avversari e non aiuta la squadra in fase offensiva. 

Montella 5: Inutile girarci attorno, ha sbagliato clamorosamente la squadra in campo titolare e anche l’atteggiamento tattico, visto che il 4-3-1-2 in fase difensiva, con Suso su Magnanelli, sin da subito è stato più controproducente per la fase offensiva, visto che ha intasato la zona centrale, non liberando d’altronde le fasce. Ma ha il grande merito di sistemare le cose nel secondo tempo, azzeccando tutti i cambi e ristabilendo tatticamente il 4-3-3, prima, e schierando un 4-4-1-1 nel finale molto equilibrato e bloccato. 

Guida 3: Le sue decisioni hanno sicuramente cambiato la partita. Bene il gol annullato ad Adjapong, visto che c’è il fallo di mano, decisivo per la deviazione a porta, ma è palesemente involontario. Poi, non fischia un rigore su Politano per manata di Donnarumma. Inoltre, nel secondo tempo perde il contatto con la partita, sbagliando spesso e volentieri le sue scelte nel fischiare alcuni falli al contrario. Da rivedere.