Al Milan le cose sembrano andare meglio.
Segnali di ripresa sul campo, dove l’innesto di Piatek ha ridato vita a una fase offensiva fino a quel momento troppo sterile.
Inoltre anche in società c’è ottimismo e si fanno progetti per il futuro, fra rivoluzione dell’organigramma societario e ambizioni di calciomercato estive.
Tuttavia all’orizzonte si presenta un nodo che potrebbe minare la ritrovata serenità: si tratta della questione Calhanoglu.
Il tedesco di chiare origini turche sta decisamente deludendo le aspettative in questa sua seconda stagione italiana in generale rossonera in particolare, in cui finora ha collezionato un solo gol in ben 27 presenze, oltre a prestazioni decisamente deludenti.
Meglio era andata nella sua prima stagione, anche se niente di esaltante: 8 gol in 45 presenze totali.
Siamo quindi ben lontani dai fasti di un tempo, quando il tedesco, appena 20enne, incantava il pubblico della Bundesliga a suon di assist, gol e grandi giocate con la maglia del Bayer Leverkusen.
Tuttavia nonostante il basso rendimento del giocatore, tanto la società quanto il tecnico Rino Gattuso sono intenzionati a rinnovargli la loro incondizionata fiducia.
Fattore questo che ha inevitabilmente creato una spaccatura all’interno del gruppo, in quanto non sono dello stesso avviso i compagni di squadra.
I giocatori rossoneri si sono infatti schierati contro Calhanoglu, considerato ormai una palla al piede, dato il suo basso rendimento e la grande voglia di rinascita che si respira nello spogliatoio.
Una situazione complicata, scomoda, antipatica, da gestire come si deve, prima che diventi un problema serio.
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