Secondo Repubblica, ci sarebbe un gruppo arabo interessato ad entrare in società come socio di minoranza o anche per acquistare tutto il Milan e, soprattutto, una multinazionale dell’edilizia e delle infrastrutture americana pronta a finanziare la costruzione di un nuovo stadio di proprietà 

Il campo continua ad essere un vero e proprio incubo per il Milan, che non riesce a trovare continuità di prestazioni e risultati, navigando in acque pericolose. L’ombra dell’ennesima stagione fallimentare, nonché la delusione di un nuovo progetto tecnico appena nato, è dietro l’angolo, ma a giocarsi il proprio futuro è la nuova società. 

Infatti, nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la risposta da parte della Uefa sul dossier presentato dal dg e ad Marco Fassone per il Fair Play Finanziario. Le strade sono due: voluntary agreement, cioè un accordo volontario basato su un piano di rientro a medio termine; settlement agreement, dettato dal massimo organo di calcio europeo. Le differenze sono molto importanti, perché cambierebbero il futuro del club. 

Il tema centrale valutato dal presidente Aleksander Čeferin e dai suoi collaboratori è legato alla figura del proprietario e presidente del Milan, Yonghong Li, che suscita davvero tanti dubbi, soprattutto legati al suo patrimonio e al passato della sua famiglia. 

Nel frattempo, però, Fassone sta lavorando alacremente per rifinanziare il debito con l’hedge funde Elliott da 303 milioni di euro, divisi tra i circa 180 milioni prestati a Li e gli altri 123 milioni entrati nelle casse del club per iniziare il nuovo corso, a tassi di interesse dell’11,5% e del 7,7%. 

A prendere il posto del fondo americano sarà la Bgb Weston, società finanziaria con sede a Londra, che avrebbe già trovato un nuovo fondo, tale Highbridge, disposto a liquidare in anticipo il debito e a permettere al Milan di restituire il finanziamento con tassi di interesse minori e con scadenza più auspicabili. 

Ma nelle ultime ore circolano voci sempre più insistenti, soprattutto in ambienti londinesi, secondo cui, oltre ad Highbridge, la Bgb Weston avrebbe ricevuto offerte anche da parte di un gruppo arabo di primissimo livello disposto ad entrare a far parte del Milan come socio di minoranza oppure, addirittura, a rilevare il club da Li, quest’ultima ipotesi sicuramente azzardata e da scartare per i costi dell’operazione. 

Inoltre, l’incontro tra la dirigenza rossonera e l’assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, per la realizzazione di un nuovo stadio di proprietà ha suscitato l’interesse di una multinazionale dell’edilizia e delle infrastrutture americana, che sarebbe pronta a inserirsi nell’eventuale cambio di proprietà, portando avanti il progetto della costruzione del nuovo impianto del Milan.