Manchester United-Roma 6-2, voti e pagelle: “Secondo tempo da incubo per i giallorossi. Bruno Fernandes paradisiaco”.

La Roma esce a pezzi dall’Old Trafford, subendo un rotondo 6-2 da parte degli inglesi del Manchester United che ipotecano la finale.

Manchester United-Roma 6-2 (Bruno Fernandes, Cavani, Cavani, Bruno Fernandes, Pogba, Greenwood; Pellegrini, Dzeko)

Finisce come peggio non si poteva pensare l’andata della semifinale di UEFA Europa League tra Manchester United e Roma all’Old Trafford.

Quella che doveva essere una serata di gala al “Teatro dei sogni” si è trasformata nella nottata degli incubi più bui e terrificanti che sottomettono la Roma al pensiero che il proprio cammino europeo è ormai terminato.

Eppure, Fonseca e compagni, sembravano poter sopperire ai richiami di un destino avverso che nei primi 30 minuti ha costretto i giallorossi ad esaurire tutti e tre gli slot per i cambi a causa degli infortuni di Pau Lopez, Veretout e Spinazzola.

Nonostante tutto, infatti, la Roma non può dire di aver giocato la sua peggior partita stagionale, specie dopo un primo tempo agonisticamente eccelso e battagliero dove gli squilli di Pellegrini (su rigore) e di Dzeko sembravano insabbiare il prematuro gol subito per mano di Bruno Fernandes.

La Roma, un po’ per paura, un po’ per inesperienza, nel secondo tempo si scioglie come neve al sole e lo United, che nei primi 45 minuti è sembrato un “diavolo” non così tanto pauroso, diventa un mostro insormontabile.

Bruno Fernandes dispensa classe in ogni tocco, Cavani sbaglia nel primo tempo, ma poi decide la partita nel secondo, Pogba spezza definitivamente le gambe alla Roma e Greenwood sigla il 6-2 finale.

Un risultato tennistico, figlio della resa dei secondi 45 minuti e di una Roma che troppo presto ha pensato di non potercela fare.

Un 6-2 che fa male per tante, troppe ragioni e che porta con se mille rimpianti tra infortuni, decisioni arbitrali (rigore Smalling-Cavani dubbio), i due volti dei capitolini e un campionato gettato troppo presto alle ortiche per inseguire un sogno che oggi è divenuto incubo.

Le pagelle del Manchester United

De Gea 6: Nel rigore di Pellegrini battezza l’angolo sbagliato, mentre nel secondo gol è totalmente incolpevole.

Wan Bissaka 6: Meglio in avanti che nelle retrovie. Una sua sortita, con grande complicità del portiere della Roma, determina il 3-2 dello United.

Lindelof 6: Primo tempo ordinato, nel secondo può riposare anche perché la Roma, in campo, non c’è più.

Maguire 6: Poteva fare molto meglio per leggere il cross di Pellegrini e anticipare il movimento di Dzeko. Il bosniaco lo fa soffrire nel primo tempo, poi nel secondo amministra con ordine.

Shaw 6: Non perfetto nella marcatura su Dzeko, ma molto propositivo in fase offensiva. In zona d’attacco si dimostra spesso un valore aggiunto, ma avrebbe dovuto difendere meglio in qualche occasione.

McTominay 6: Raggiunge il sei più per meriti collettivi che per altro. Non gioca un match di grande livello, ma è ben ordinato.

Fred 6: Primo tempo condotto con tante incertezze, mentre nel secondo si dimostra una provvidenziale diga in mezzo al campo. Stravince la sfida con Diawara. (dal 83’ Matic SV)

Rashford 5: Oggi, il 10 dello United, è stato totalmente invisibile alla manovra del Manchester. Per fortuna i suoi compagni, nel secondo tempo, tornano a giocare un calcio di grande qualità, ma per il giovane inglese è decisamente una giornata no. (dal 76’ Greenwood 6,5: Entra, tocca pochi palloni, segna il 6-2 finale. Non male).

Bruno Fernandes 8: Chiude alla perfezione un’azione geniale imbastita dai suoi compagni e apre le marcature di una gara che sembra poterlo vedere protagonista. Il portoghese, quando è servito, è sempre pericoloso e ci mette pochissimo, nel secondo tempo, a restituire il favore a Cavani con un grande filtrante. Si dimostra un giocatore spaziale dall’infinita qualità e infallibile dal dischetto. (dal 89’ Mata: SV)

Pogba 7: Croce e delizia dei suoi nel primo tempo: prima inventa la straordinaria azione che porta in vantaggio di Red Devils, poi allarga ingenuamente il braccio sul tentativo di Karsdorp di salvare un pallone destinato ad uscire. È la fonte di ispirazione del gioco degli inglesi, anche se con meno esplosività. Non manca l’appuntamento con il gol con un’elevazione che gli permette di sovrastare Smalling e siglare il quinto gol dei suoi.

Cavani 7,5: Apre il match con un assist a Bruno Fernandes, poi si divora un gol non da lui su gentile concessione di Ibanez. Nel secondo tempo ci mette poco a ricordarsi del killer instinct da “Matador” e mette all’incrocio dei pali l’assistenza di Bruno. Sbaglia troppe occasioni gol non da lui, ma alla fine, nel tabellino, con gentile omaggio di Mirante, il suo nome figura due volte e regala ai suoi un rigore.

Solskjaer 7: Primo tempo rivedibile, secondo tempo semplicemente devastante. La Roma si dimostra un avversario temibile solo per un tempo, poi i suoi giocano come sanno e i giallorossi non hanno speranze. Il biglietto per la finale è già prenotato.

Le pagelle della Roma

Pau Lopez 6: Non ha colpe sul gol subito, mentre è provvidenziale su Pogba qualche minuto dopo. La spalla sinistra lo tradisce e lo costringe alla resa. (dal 28’ Mirante 4: Fin troppo pesante l’errore sul terzo gol del Manchester. Il tiro di Wan Bissaka è debole e non dovrebbe dare problemi all’estremo difensore che, invece, si lascia scappare la palla. Impreciso anche sul sesto gol del Manchester. Un vero peccato)

Smalling 6: Nello stadio in cui è calcisticamente cresciuto (e dove è stato più volte criticato) dimostra di lottare come un leone contro tutto e tutti. Il secondo tempo, però, non è all’altezza del primo con qualche sbavatura di troppo, un rigore (molto dubbio) concesso e la marcatura sbagliata su Pogba.

Cristante 5,5: Molto timido in fase di impostazione e meno intraprendente dei suoi compagni di reparto nel rischiare la scivolata o nel chiudere gli spazi.

Ibanez 5: Poteva costare carissima l’ingenuità che ha portato Cavani a tu per tu con il portiere. Inizia il secondo tempo con un buon piglio, poi torna a commettere i soliti errori di leggerezza e superficialità.

Karsdorp 6,5: Nel primo tempo è imprendibile e conquista con caparbietà il calcio di rigore, mentre nel secondo tempo la qualità scende e sprofonda insieme ai compagni.

Diawara 5: Invisibile in questa partita. Fisicamente tiene botta solo un tempo, poi Fred ha la meglio.

Veretout SV: Dura 5 minuti la partita del francese che, purtroppo, lamenta un fastidio muscolare che lo mette ko. (dal 5’ Villar 5: Male complessivamente. Non ha la fisicità di Veretout, ma oggi non dimostra nemmeno di saper trascinare i compagni con giocate di qualità).

Spinazzola 6: 30 minuti di grande intensità per l’esterno azzurro che, però, è costretto ad essere il terzo cambio anticipato a causa di un infortunio. Considerando che il secondo gol giallorosso arriva anche grazie a lui, la sfortuna, per i giallorossi, è davvero tanta. (dal 37’ Bruno Peres 5: Impietoso il confronto con chi ha sostituito. Gioca male e lo United nella sua fascia trova terreno fertile

Pellegrini 7: Sempre presente nei gol e nelle azioni chiave. Sul dischetto è freddo nella realizzazione, mentre sul gol di Dzeko mostra dei tempi di inserimento di alta classe e grande lucidità. Muove i fili tattici della Roma in ogni sortita offensiva ma nel secondo tempo si spegne fin troppo.

Mkhitaryan 6: Vede e fa cose che un semplice giocatore ignorerebbe. Il filtrante per l’inserimento di Lorenzo Pellegrini per l’1-2 giallorosso, è un manifesto di bellezza calcistica. Capitola, come tutti, nel secondo tempo.

Dzeko 6: Già al fischio d’inizio aggredisce e pressa come un forsennato, alza il baricentro in maniera intelligente ed è spietato nel farsi trovare pronto a scartare il regalo confezionato da Pellegrini e Miky. Non si ricordano palloni toccati in un secondo tempo in cui tutti hanno mollato troppo presto.

Fonseca 4: Nonostante tutto è il voto più difficile da dare. La Roma gioca un primo tempo di grande livello, ma poi si spegne inspiegabilmente nel secondo tempo sventolando bandiera bianca fin troppo presto. Restano troppi punti interrogativi: perché così tanti infortuni quest’anno? Perché mollare il campionato? Perché mollare così il secondo tempo di una semifinale? Non è solo colpa sua, ma probabilmente oggi ha posto la parola fine alla sua avventura giallorossa.

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