Proseguono le discussioni tra Antonio Conte e l’ODG. Il tecnico: “Chi ha chiesto le mie scuse pubbliche dovrebbe vergognarsi”.
Una semplice lettera dal contenuto privato, inviata da un normale lettore del Corriere dello Sport, ha avuto la capacità di trasformarsi in una bomba. Il “godo nel vedere la grande Inter surclassata dal Barcellona” non avrebbe infatti scosso l’animo nerazzurro più di tanto, se non fosse che l’editorialista Italo Cucci abbia fatto una sottolineatura poco simpatica agli occhi della società nerazzurra: “Alla sua cattiveria aggiungo la mia: No Icardi, no party”. Parole nette, che hanno fatto aizzare la rabbia di Conte e dell’Inter a tal punto da chiudere le porte in faccia ai giornalisti, senza preavviso, prima del consueto appuntamento con la conferenza stampa-pre partita.
(Antonio Conte, 50 anni, allenatore dell’Inter)
“Chi ha la penna non può permettersi di “ammazzare” le persone”. Così, Antonio Conte ha sentenziato subito dopo la gara con la Fiorentina, evidenziando come sia il tecnico che la società abbiano ritenuto quella pubblicazione un eccesso da parte di uno storico giornale. D’altro canto, la voce che arriva dall’ODG, inerente sia alla pubblicazione della lettera che al commento dell’editorialista, sembrano invocare il pieno rispetto delle norme stabilite dall’articolo 21. Ecco, quindi, i motivi che hanno portato l’ODG, poco dopo, a chiedere le scuse di Conte. L’Inter, però, non ci sta e in merito alla questione e in accordo con l’allenatore – assolutamente non intenzionato a porgere l’ascia da guerra – ha voluto affidare la situazione nelle mani del proprio legale di fiducia.
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